Corriere del Trentino – Sabato 4 Ottobre 2025

Scuola, classi ridotte e assenze ma le lezioni non si fermano

 

Cisl: «Lo sciopero? Così si rischia di svilire questo strumento». Uil: «Unità»

TRENTO La comunicazione del Dipartimento istruzione con la quale sono stati avvisati i docenti dello sciopero è arrivata lunedì, un tempo non sufficiente — sostiene qualcuno — per organizzarsi, visto che la scuola è un servizio essenziale. Altrimenti i numeri — si dice — sarebbero stati diversi. Ieri molti docenti hanno comunque deciso di abdicare le lezioni e unirsi al popolo per Gaza. Altri si sono presentati in classe, hanno svolto regolarmente le lezioni e poi si sono uniti al corteo che ha inondato le vie. Nessuna scuola chiusa, però, come è accaduto in altre regioni. In Trentino le lezioni si sono svolte regolarmente, solo con qualche defezione. Anche tra gli studenti.

«Abbiamo avuto più assenze rispetto a quelle che registriamo solitamente», dice Viviana Sbardella, dirigente scolastica del Liceo scientifico «Da Vinci». Ventisei docenti su 174, ossia poco più del 14%, ha deciso di aderire allo sciopero. «Ma le lezioni si sono svolte in modo regolare — chiarisce —. Solo alcune classi, che avevano il rientro pomeridiano, sono uscite prima». All’istituto Marie Curie di Pergine, invece, ci sono state classi nelle quali gli studenti hanno fatto solo un’ora di lezione, ma in generale l’adesione da parte dei docenti si è fermata al 10%. «Di più di altri scioperi — osserva la dirigente Tiziana Gulli — abbiamo avuto anche un po’ di assenze tra i ragazzi». Nessun disagio, però. Poche le assenze tra i banchi, invece, al liceo classico Prati, dove si è registrata un’adesione limitata anche da parte dei docenti. Alcuni insegnanti, che hanno comunque voluto partecipare alla manifestazione pro Flotilla, hanno preferito non far perdere le lezioni ai propri studenti e si sono uniti al corteo dopo scuola. Numeri non eccezionali neppure all’istituto tecnico Itet Fontana di Rovereto: «Abbiamo registrato qualche assenza in più nelle quinte, ma più della metà degli studenti era presente» spiega il dirigente Giuseppe Santoli. Per quanto riguarda il corpo insegnante, invece, le adesioni hanno sfiorato il 17%. Secondo la Provincia, ha aderito allo sciopero circa il 5% del personale scolastico.

Cisl e Uil non hanno aderito allo sciopero indetto dalla Cgil «ma agli insegnanti associati abbiamo lasciato libera scelta», osserva Pietro Di Fiore, segretario generale della Uil Scuola. «Credo che tutti siano a favore della difesa della persone che vengono massacrate da chi usa la forza», sintetizza. Walter Largher, segretario generale Uil del Trentino sperava nell’unità. «Se avessi potuto scegliere avrei fatto una manifestazione tutti insieme. Un’unica bandiera dicendo “stop al genocidio a Gaza”. Mi dispiace che non siamo riusciti». E rinnova l’appello al governo: «Si deve riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina, sospendere la vendita delle armi a Israele e impegnarsi in sede europea per la sospensione dell’accordo Unione Europea-Israele. Condanniamo l’ulteriore violazione del diritto internazionale compiuta nei confronti della Flotilla».

Parole condivise da tutti i sindacati. Ma Michele Bezzi, segretario generale Cisl del Trentino pone l’accento sul tema dello sciopero: «È uno strumento che i lavoratori utilizzano quando hanno una vertenza con un’azienda, non riteniamo che sia lo strumento adatto per portare avanti questa istanza, si rischia di svilire questo strumento. È più utile una manifestazione». Bezzi auspica un cambio di passo: «Bisogna abbassare i toni e cercare il dialogo».

 

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CORRIERE scuola ART 041025