l’Adige – Lunedì 15 Settembre 2025

«Senza innovazione si arretra»

 

SINDACATI Cgil, Cisl e Uil preoccupati dal rapporto dell’Ue: «Investimenti privati»

Il cuore del problema risiede in una precarietà cronica, che affligge il sistema scolastico trentino e colpisce indistintamente docenti, insegnanti di sostegno e personale Ata. Questo stato di precarietà incide sulla qualità dell’insegnamento. «Cogliere i segnali per orientare le politiche economiche della Provincia». Parola dei sindacati, che commentano il report che conferma il Trentino tra le regioni fortemente innovative. «Ma la differenza negli anni si sta assottigliando e nei nostri storici talloni d’Achille – laureati, investimenti privati in R&S ed esportazioni nel settore high tech – continuiamo ad arretrare, mentre si registrano delle crepe anche nell’ambito della ricerca pubblica».

Sono segnali che per Cgil, Cisl e Uil del Trentino vanno colti e non sottovalutati. «Il confronto – spiegano i segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Largher – va fatto con l’Europa, perché serve stare al passo con le migliori regioni del continente. Anche i territori alpini possono raggiungere risultati di altissimo livello».

I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil ricordano che lo sviluppo del Trentino dagli anni Sessanta in avanti si è fondato proprio su questa scommessa: far crescere, accanto alle vocazioni tradizionali del nostro territorio – dall’agricoltura al turismo – un’economia avanzata sostenuta da politiche industriali innovative e da investimenti nel sistema della ricerca.

«È una questione cruciale per tutto il Trentino – avvertono i sindacalisti – e riguarda in primo luogo le nostre valli. Se vogliamo evitare un reale futuro spopolamento, dobbiamo renderle capaci di far nascere o attrarre imprese di altissima qualità in grado di fare innovazione a livello internazionale. Senza questo sforzo collettivo, tutto il Trentino rischia di arretrare. In fondo è quello che fece Bruno Kessler negli anni Sessanta con il Pup e le politiche di industrializzazione che partivano proprio dalla valorizzazione delle valli per arricchire e differenziare i sistemi economici locali garantendo al contempo lavoro più stabile e di qualità».

Per questo i sindacati ribadiscono le priorità: maggiori investimenti nella manifattura innovativa e nel terziario avanzato, incentivi selettivi alle imprese, potenziamento degli strumenti di attrattività di aziende da fuori provincia, sostegno alla crescita dimensionale delle imprese. «Per rafforzare il nostro tessuto produttivo – concludono Grosselli, Bezzi e Largher – serve mettere al centro gli investimenti in innovazione delle imprese favorendo la produttività e puntare sulla nascita di imprese legate ai nuovi settori tecnologici. Su questo bisogna investire a Trento e in tutte le nostre valli».

 

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ADIGE ART innovazione 150925