22 agosto 2019 – Trentino

1.500 posti di lavoro persi nei primi 5 mesi del 2019

I dati dell’Agenzia del lavoro. Cgil, Cisl e Uil lanciano l’allarme e fanno appello alla Giunta «Fugatti e Spinelli studino una strategia per prevenire una nuova congiuntura negativa»

1.500 posti di lavoro in meno nei primi cinque mesi dell’anno. Un dato, quello diffuso dall’Agenzia del lavoro, che preoccupa Cgil, Cisl e Uil: «Il rallentamento dell’economia mostra i suoi effetti anche in Trentino: questo dato preoccupa e impone l’immediata reazione ad un problema che rischia di avere gravi ripercussioni anche in Trentino».
I numeri
Le cifre diffuse dall’ente mettono in evidenza un saldo negativo tra assunzioni e cessazioni, con le prime che si riducono nei primi cinque mesi dell’anno di 2.500 unità, pari al 5 per cento in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il calo riguarda in maniera trasversale tutti i settori e in maniera più marcata il manifatturiero. Solo a maggio le assunzioni si sono ridotte del 16,4%. In termini di genere ed età, la flessione delle assunzioni è soprattutto maschi-
le (-1.918 contro le 616 in meno femminili) e ha interessato prevalentemente gli italiani (-2.323 e -211 straniere). Per età è diminuita la domanda di lavoro per i giovani fino ai 29 anni (-1.541), e per la fascia dei 3054enni (-1.349); aumentano invece di 356 unità, anche in questo periodo di calo, le assunzioni della fascia più anziana dei 55enni e oltre. Unica buona notizia: anche in associazione agli effetti del “decreto Dignità”, si è registrato un importante aumento della stabilità lavorativa. Le assunzioni a tempo indeterminato in senso stretto sono passate dalle 4.242 di gennaio-maggio 2018 alle 5.658 dei cinque mesi del 2019: 1.316 in più per un +30,3%. Oltre alle assunzioni a tempo indeterminato sono cresciute molto le trasformazioni delle imprese di contratti a termine in tempo indeterminato.
Le preoccupazioni
«Di fronte alla conferma di un andamento negativo del nostro mercato del lavoro ci aspettiamo che la giunta provinciale prende atto rapidamente del problema – dicono i tre segretari generali Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti -. Il prossimo bilancio provinciale, per quanto ci riguarda, dovrà contenere misure e risorse per sostenere la crescita economica e l’occupazione. Misure che, ci auguriamo, l’Esecutivo vorrà cominciare a delineare partendo da un costruttivo confronto
con le parti sociali. Per evitare dunque che si ripetano gli errori di metodo che hanno caratterizzato la legge di assestamento, chiediamo che il presidente Fugatti e l’assessore Spinelli ci convochino in tempi ragionevolmente rapidi».
Le proposte
Duplice l’ambito su sui intervenire, secondo il sindacato: «Serve una strategia anticongiunturale per ridare fiato all’economia locale e allo stesso tempo, guardando al medio periodo, bisogna rafforzare gli investimenti in innovazione e formazione per costruire basi di crescita solide e creare occupazione di qualità. Anche in questa chiave va valorizzato il ruolo di Agenzia del Lavoro e il contributo delle parti sociali. A quasi un anno di governo la giunta è chiamata a farsi carico delle dinamiche in atto e a cercare soluzioni che servano alla nostra comunità e che siano realmente efficaci».

 

Scarica il pdf: lavoro ART 220819