3 settembre 2016 – Corriere del Trentino

Consenso dei sindacati. Regione quinta

Il Trentino Alto Adige è la quinta regione in Italia nella speciale classifica che misura «l’appeal» dei sindacati sui territori, vale a dire il consenso che godono nei confronti della popolazione. Il valore è misurato dall’indice «Ias» ideato dall’istituto Demoskopika che analizza gli iscritti ai sindacati Cgil, Cisl e Uil (triennio 2013-2015) e il numero di persone che hanno svolto attività gratuita per il sindacato.

In cima alla graduatoria c’è l’Emilia Romagna, con un punteggio complessivo pari a 178,2. A seguire — nel gruppo di alto livello — la Liguria (155,1 punti), il Veneto (150,6 punti), la Valle d’Aosta (138,1 punti), il Trentino Alto Adige (129,4 punti) e la Toscana (125,8 punti). Nell’area di livello medio, con un ranking tra 125 e 91 punti, si posizionano sette realtà territoriali: Lazio (116,8 punti), Sardegna (106,6 punti), Friuli Venezia Giulia (102,1 punti), Umbria (99,9 punti), Lombardia (95,7 punti), Piemonte (94,6 punti) e Basilicata (90,8 punti).

Infine, nell’area di livello basso, con una ranking tra 65 a 90 punti, caratterizzato dalle regioni con minore gradimento verso le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil, si collocano ben sei realtà territoriali del Mezzogiorno, eccezion fatta per le Marche che ha totalizzato 89,1 punti. La «più disincantata» si è dimostrata la Campania, che ha totalizzato in tutto solo 67,3 punti, mentre Sicilia e dalla Calabria rispettivamente hanno totalizzato 76,8 e 82,3 punti. Nell’area delle maggiori sfiduciate, infine, anche la Puglia (84,2 punti), l’Abruzzo (86,9 punti) e il Molise (87,9 punti). A livello nazionale, Cgil, Cisl e Uil perdono mediamente 100 mila iscritti all’anno. I numeri non lasciano spazio a dubbi: dal 2015 al 2013, i tesserati hanno registrato una contrazione di circa 300 mila persone, di cui ben 134 mila residenti nelle realtà regionali del Mezzogiorno.

È la Confederazione Generale Italiana del Lavoro (Cgil), in valore assoluto, a subire il maggiore decremento con un calo di ben 157 mila iscritti seguita dalla Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (Cisl) con meno 124 mila tesserati e l’Unione Italiana del Lavoro (Uil) con un meno significativo decremento pari a circa 3 mila persone. Solo 632.000 italiani over 13 anni, pari all’1,2% della popolazione di riferimento, infine, hanno dichiarato di aver svolto attività gratuita per un sindacato nell’ultimo anno.

Scarica il pdf: Consenso dei sindacati ART 3(9)16