20 gennaio 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Contratto degli infermieri, rissa tra le sigle sindacali Accuse reciproche di aver abbandonato il tavolo. Tabarelli tira in ballo il governatore

Una rissa tra sigle sindacali. Questo l’esito dell’incontro di mercoledì tra i rappresentanti del personale dell’Azienda sanitaria e l’Apran, agenzia per la rappresentanza negoziale. Da un lato Cgil, Cisl e Fenalt, dall’altro Uil e Nursing Up, in mezzo l’accusa reciproca di aver abbandonato il tavolo della trattativa, la minaccia di querele e l’accusa a Ugo Rossi del segretario della Uil Ettore Tabarelli di averlo minacciato di chiamare la Digos per costringerlo a lasciare l’Apran.

L’oggetto del contendere è l’articolo 13 del contratto stralcio sottoscritto il 28 dicembre. Secondo Cgil, Cisl e Fenalt, Uil e Nursing Up — che rappresentano insieme la maggioranza degli iscritti del comparto — ebbero all’epoca troppa fretta di firmare. «Quell’articolo — sostiene il segretario della FpCgil, Giampaolo Mastrogiuseppe — impone, perché si possa procedere all’attribuzione delle fasce, la modifica dell’articolo 95 del contratto». Assai diversa la lettura del segretario del Nursing Up Cesare Hoffer e di Tabarelli, secondo cui «il presidente di Apran (Giorgio Bolego, ndr) ci ha sottoposto un testo contrattuale che non ha nulla a che vedere con quello da noi sottoscritto e che addirittura prevede aspetti peggiorativi come l’introduzione di criteri penalizzanti per la distribuzione delle fasce».

La rissa, però, è scattata su un altro punto: chi ha fatto saltare il tavolo di mercoledì? «Nell’incontro — scrive in una nota il segretario della Fp-Cisl, Pierachille Dalledonne — Nursing Up e Uil hanno scelto di stare in corridoio anziché al tavolo della trattativa. Il loro mancato senso di responsabilità non ha permesso di correggere il testo». Mastrogiuseppe se la prende anche con Bolego, accusato di comportamento antisindacale. «Ha temporeggiato sperando forse che noi abbandonassimo». Accusa che gli muove direttamente Hoffer. «Alle ore 21 — scrive — causa abbandono del tavolo da parte di Cgil, Cisl e Fenalt, la riunione è stata interrotta». Informato dell’accusa, Mastrogiuseppe minaccia querele. «È completamente falso, noi siamo rimasti fino all’ultimo, sono loro che sono stati tutto il tempo in corridoio. Se la mettono così, li querelo». A buttare un po’ di benzina sul fuoco ci pensa anche Tabarelli. «Noi abbiamo aspettato pazientemente fino alle 21, quando abbiamo detto a Bolego che eravamo pronti ad andare a oltranza, lui ci rispondeva che la riunione era chiusa». A quel punto avrebbe telefonato Rossi «intimandomi di lasciare l’Apran altrimenti avrebbe chiamato la Digos. Ecco dimostrato che noi mai ce ne siamo andati, ma altri ci hanno cacciati».

Scarica il pdf: sanità ART 200117