4 maggio 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Scuola. Ambiti «congelati», corsa dei prof ai trasferimenti

Sono centinaia le domande attese. Docenti che chiedono di spostarsi in un’altra scuola, più adatta alla propria formazione, o più comoda perché più vicina a casa. Sabato scadono i termini per le domande di mobilità e i sindacati sono subissati di lavoro per le richieste che questa volta saranno più tante del solito.

«La maggior parte delle domande riguarderà la mobilità interna alla provincia», spiega Cinzia Mazzacca, segretaria della Flc Cgil, «in attesa ci sono tutti gli insegnanti immessi in ruolo negli ultimi tre anni, che avevano il vincolo di legge di rimanere per tre anni sulla sede provvisoria e a cui va assegnata ora la sede definitiva su istituto». Ogni docente trentino ha diritto a formulare fino a 15 opzioni. Accanto ai docenti freschi di concorso o di stabilizzazione, ci sono tutti gli altri che, con più anzianità di servizio e dunque maggiori punteggi, aspirano a sedi più comode.

«Saranno in tantissimi a fare domanda di trasferimento, anche perché molti ipotizzano questa possa essere l’ultima occasione», conferma Pietro Di Fiore (Uil), «la spada di Damocle degli ambiti e della chiamata diretta dei dirigenti resta nella legge della Buona Scuola». Lo scorso dicembre però, la riforma provinciale (approvata a giugno 2016) è stata congelata per un anno: stop alla chiamata sugli ambiti territoriali anziché sugli istituti (come avviene oggi) in attesa di un ulteriore confronto con i sindacati.

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