15 aprile 2022 – Trentino, Corriere del Trentino

«Dopo Vaia un morto ogni 4 incidenti gravi nei boschi: servono azioni straordinarie»

«Ancora un morto sul lavoro nei boschi trentini. Provincia, basta inerzia!». Questo il grido dei sindacati dopo la morte di Aldo Fanton. Le organizzazioni dei lavoratori contano 34 incidenti gravi o gravissimi tra boscaioli e forestali negli ormai tre anni da Vaia. La distruzione portata dal vento prima e dal bostrico dopo hanno costretto a ingenti lavori di esbosco, taglio e ripristino in territori tappezzati di alberi danneggiati. Uno su 4 dei 34 incidenti è stato mortale. «Sono numeri inaccettabili di fronte ai quali non bastano più le parole di circostanza. È ora di agire» tuonano all’unisono Manuela Maggioni della Cgil, Michele Bezzi della Cisl e Walter Alotti della Uil. I sindacati chiedono alla Provincia la convocazione immediata del Comitato provinciale salute e sicurezza e di introdurre azioni concrete di prevenzione, informazione e repressione. «Nulla accade per caso. Accanto a chi perde la vita ci sono altri lavoratori costretti a portare avanti una vita dalla qualità profondamente compromessa. È un costo altissimo che non possiamo permetterci né di accettare né di pagare come persone e comunità» continuano Cgil, Cisl e Uil, che ritengono che l’urgenza ora sia investire per potenziare gli organici dei servizi ispettivi, specializzandoli nell’ambito boschivo e facendo controlli capillari. «E le imprese mettano a disposizione le risorse necessarie per migliorare il livello di consapevolezza degli operatori, in modo da evitare questa strage», concludono.

 

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