Il T, Corriere del Trentino – Venerdì 11 Aprile 2025

«I centri di accoglienza diventati cestini sociali»

 

I sindacati: condizioni al limite. Scatta la mobilitazione

Tre n to

Servono risposte e apertura dalla politica per salvare un sistema dell’accoglienza «al collasso». È un grido di allarme quello lanciato ieri mattina dalle sigle sindacali Fisascat Cisl, Fp Cgil e Uiltucs, che chiedono un dialogo con le istituzioni e maggiori certezze per i lavoratori dei centri di accoglienza per persone richiedenti asilo.
«I decisori politici della nostra Provincia e in tutto il Paese si stanno macchiando di comportamenti incivili, facendo sì che gli ospiti di queste strutture siano oggi vittime di un sistema che non permette reale integrazione — dice Fabio Bertolissi, segretario della Fisascat — Un destino simile spetta anche agli operatori a cui non viene garantito il rispetto delle norme di sicurezza minime. Questi centri sono diventati luoghi di concentramento, c’è chi ha usato una definizione triste ma azzeccata di “cestino sociale”. Sono luoghi nei quali oltre a vivere e lavorare si stanno scrivendo pagine tristissime di convivenza legate ad aggressioni, violenze e mancata presa in carico di persone. In sostanza, sono strutture che non sono nelle condizioni di garantire i servizi per cui sono pensate».
Un sistema definito al collasso, con un quadro che è andato aggravandosi negli ultimi mesi con ulteriori incertezze. «Per il nuovo ospedale è previsto l’abbattimento della Residenza Fersina — prosegue Bertolissi — Allo stesso tempo la Provincia non ha ancora indicato una struttura alternativa: è in ballo il futuro di centinaia di ospiti e decine di lavoratori. Discorso analogo anche per la Residenza Adige».

Le tre sigle hanno proclamato lo stato di agitazione, e quindi erogheranno all’interno delle strutture solo i servizi essenziali, senza straordinari. Una decisione presa per denunciare le difficili condizioni lavorative e rivolgere un appello alla politica. «Da oltre un mese abbiamo richiesto al presidente Fugatti un incontro, possibilità che continua a venirci negata — conclude Bertolissi — Una richiesta che è stata fatta anche al sindaco Ianeselli, che però ha dato disponibilità a incontrarci solo insieme allo stesso Fugatti. A lui chiediamo invece che questo incontro ci sia a prescindere dalla volontà della Provincia, visto che l’amministrazione ha già deciso nei suoi limiti di agire aumentando i posti letto nei dormitori».

Gli ha fatto eco Alberto Bellini, segretario della Fp Cgil: «Come sindacati non siamo nemmeno nella posizione di fornire una “vera” risposta ai problemi degli operatori dell’accoglienza — ammette — Contro chi dovremmo fare, ad esempio, uno sciopero o una mobilitazione? Non c’è un unico colpevole di questa situazione perché è colpa di tutti, ci sono responsabilità condivise di soggetti che non si parlano fra loro. Per questo vogliamo portarli tutti a un unico tavolo per discutere di questi problemi: ciò che serve è una soluzione condivisa, perché stiamo parlando di persone che non “scompaiono” all’interno di queste residenze».

Anna Boneccher, funzionaria di Uiltucs, parla invece della necessità di innescare un cambiamento a partire dal lessico: «Il binomio immigrazione-sicurezza è molto pericoloso — avverte — Serve a rafforzare nell’opinione pubblica questa idea sbagliata che il migrante vada allontanato e sia una causa di tanti problemi. Una visione che i decisori politici hanno usato per smantellare un sistema dell’accoglienza efficace come quello precedente».

Al termine della conferenza ha preso parola anche un operatore della residenza Fersina, Pietro: «Lavorare quotidianamente in un contesto di così forte incertezza diventa sempre più difficile — spiega — Come operatori siamo divisi fra l’impegno che vogliamo mettere ogni giorno nel servizio che offriamo e la sensazione di abbandono da parte delle istituzioni nonostante i nostri sforzi. Noi la nostra parte la stiamo facendo e continueremo a farla, è ora che anche la politica faccia la sua, iniziando a costruire ponti piuttosto che muri».

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CORRIERE ART accoglienza 110425