l’Adige – Giovedì 7 Agosto 2025

Crescono solo le assunzioni a tempo

 

I sindacati: «Qualificare la domanda di lavoro per giovani e donne»

OCCUPAZIONE

TRENTO – Dopo aprile, prosegue anche in maggio 2025 la crescita della domanda di lavoro delle imprese trentine. L’aumento rispetto a maggio 2024 è pari a 400 assunzioni per una variazione positiva del 3,4 per cento. Crescono le assunzioni in agricoltura (+158) e nel terziario (+253), mentre prosegue anche in questo quinto mese del 2025 il calo, seppur leggero, del secondario (-11), determinato quasi per intero dal dato negativo del manifatturiero (-50 avviamenti al lavoro).

Ma nel quadro di un mercato del lavoro ancora molto dinamico soprattutto nei settori del terziario, ci sono anche note negative, ovvero il calo delle nuove assunzioni stabili e il continuo aumento del ricorso ai contratti precari. «Sono segnali di un peggioramento della qualità della domanda di lavoro delle imprese trentine» spiegano Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Walter Largher, rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil nel cda di Agenzia del Lavoro.

Nei primi cinque mesi dell’anno assistiamo ad un aumento delle assunzioni di 1.127 unità, pari al 2,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024 con quasi 54mila nuovi contratti attivati. I nuovi contratti crescono di 426 unità per un +10,5% in agricoltura, di 1.063 e del 2,6% nel terziario, mentre calano di 362 e del 4,3% nel secondario. In particolare, nei primi cinque mesi del 2025, le assunzioni nel secondario diminuiscono di 49 unità nell’estrattivo e di 396 per un calo dell’8,2% nel manifatturiero, mentre crescono di 83 e del 2,4% nelle costruzioni. Nel terziario, le assunzioni crescono invece in tutti i comparti di attività. L’incremento delle cessazioni è pari all’1,3 per cento con circa 56mila contratti chiusi nel periodo.

Ma – come fanno notare i sindacalisti – «a fare la parte del leone sono sempre i contratti a termine che rappresentano quasi il 70 per cento delle nuove assunzioni e che risultano in crescita tra gennaio e maggio del 4,4%». Cresce anche il ricorso ai contratti a chiamata, il più precario dei contratti di lavoro (+3,7%) mentre continua a contrarsi il numero di nuove attivazioni a tempo indeterminato (-1,5%) e in apprendistato (-6,4%). «Di fatto quindi neppure l’incremento delle stabilizzazioni (+7,2% fino a maggio con 229 nuove trasformazioni a tempo indeterminato in più) riesce ad invertire la tendenza alla precarizzazione dei rapporti di lavoro anche in Trentino» è l’analisi dei sindacati.

Che aggiungono: «Se a queste dinamiche, si aggiunge il fatto che a crescere nel numero di assunzioni sono tutti i settori tranne l’industria manifatturiera che vede ridursi dell’8,2 per cento i nuovi contratti, si comprende bene come la qualità di queste occupazioni non possa certo risultare ottimale. Per questo come organizzazioni sindacali continueremo a monitorare l’andamento del mercato del lavoro trentino e da qui alla definizione del nuovo documento di interventi di politica del lavoro che Agenzia del Lavoro sta predisponendo, andranno adottate misure per sostenere le assunzioni stabili e per qualificare la domanda di lavoro delle imprese in particolare per giovani e donne».

 

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ADIGE ART occupazione 070825