20 novembre 2021 – l’Adige

Al presidio sotto l’Apss arriva Ferro. Spiraglio di dialogo per 130 dipendenti con contratto di somministrazione

A piccoli passi, ma qualcosa si muove. È filtrata una certa soddisfazione ieri da Cgil, Cisl e Uil che, durante il presidio organizzato davanti alla sede dell’Azienda sanitaria, hanno incrociato proprio il massimo esponente della sanità trentina, il dottor Antonio Ferro. Quest’ultimo, come evidenziato dai sindacalisti, è stato molto disponibile. Anzi, non fosse stato per altri impegni avrebbe incontrato le forze sindacali già nel primo pomeriggio. Niente da fare però e quindi, dopo un rapido scambio di messaggi, l’appuntamento è stato fissato per il prossimo martedì 23 novembre, sempre in Apss, tra le ore 14 e le 14:30. «Finalmente, un piccolo risultato – ha spiegato la segretaria generale del NIdiL (Nuova Identità di Lavoro) Cgil, Giulia Indorato. – Ferro si è dimostrato disponibile, fermandosi non appena arrivato al presidio. Diciamo che, per quanto visto fino a questo momento e dunque immobilismo totale da parte dell’Azienda e della Provincia stessa, aver avuto modo di instaurare un dialogo è stato fondamentale». Lo scopo ora è quello di dar vita ad un tavolo di confronto stabile, per dare continuità al servizio di quei 130 dipendenti con contratto di somministrazione che, secondo le forze sindacali, dovranno come minimo essere prorogati, garantendo loro qualche mese di “respiro”. Come si legge infatti nella nota congiunta pubblicata da NIdiL Cgil, Felsa Cisl e Uil Temp, “per alcuni di loro il contratto scadrà già a fine mese, per altri invece il termine è fissato a dicembre.
Lavoratori somministrati che hanno garantito la continuità di servizi strategici, come ad esempio quelli della farmacia e dell’accoglienza dei pazienti. Eppure l’Azienda sanitaria sembra non ricordarsene e, nonostante le richieste dei sindacati, resta immobile di fronte al destino di questi lavoratori e queste lavoratrici”. Come detto però, ora qualcosa si è mosso. «Abbiamo provato a contattare Azienda e Provincia almeno altre tre volte in passato, sia congiuntamente che singolarmente – ha aggiunto Ermanno Ferrari (Cisl). – In tutti questi casi però, non abbiamo ottenuto risposta. L’incontro fortuito con il dottor Ferro ci ha comunque permesso di fare un passo avanti, ora la speranza è quella di istituire un reale e possibilmente duraturo confronto. A questi lavoratori, fondamentali per il comparto sanitario, va riconosciuto il tempo dedicato alla professione». Ha chiuso Lorenzo Sighel, della Uil: «Vedremo se ci sarà possibile portare dei lavoratori all’incontro, per far sentire la loro voce dato che c’è chi è arrivato a 24 mesi di lavoro senza certezze sul futuro. Siamo contenti della disponibilità del dottor Ferro, tuttavia bisogna chiarirsi su un punto: abbiamo provato a contattare lui e l’assessorato provinciale sui canali ufficiali, senza ottenere risposta, e questo non va bene».

 

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