24 settembre 2019 – Trentino
Alphacan, vertice ad Arco sull’ipotesi di trasferimento
La riunione. I sindacati hanno incontrato la dirigenza dell’azienda per affrontare il tema della cessione dell’area. Rassicurazioni da Montibeller sul mantenimento dei posti di lavoro
Ieri c’è stato un incontro tra dirigenza dell’Alphacan e rappresentanti dei lavoratori per affrontare il tema, emerso nelle scorse settimane, dell’ipotesi di vendere l’area dell’attuale stabilimento in via S. Sisto ad Arco e di trasferirsi altrove. Il direttore Lorenzo Montibeller ha confermato che la questione è sul tavolo, ma ha rassicurato sull’impatto nei confronti dei dipendenti, visto che l’idea sarebbe di trovare una soluzione analoga a una distanza che non metta a repentaglio gli attuali posti di lavoro.
«La direzione – spiega il segretario della Uiltec-Uil Alan Tancredi – ci ha comunicato che il gruppo a cui fa capo Alphacan ha dato mandato alla direzione Alphacan di Arco di trovare una locazione produttiva entro un ambito ristretto, anche nel comune di Arco nonostante a oggi non si siano trovate disponibilità. È la terza volta negli ultimi anni che nasce questo progetto, progetto che non ha trovato mai soluzioni idonee. Non ci sono intenzioni di chiudere e il recente andamento economico ha avuto una leggerissima flessione rispetto al 2018 dovuta a un calo delle lavorazioni per il gruppo. A oggi non ci sono novità sostanziali e la ricerca prosegue. Nel caso in cui le eventuali soluzioni che verranno trovate non siano soddisfacenti, il progetto morirà come i precedenti due. L’azienda finora ha comunicato ogni suo passo ai lavoratori e alla rsu. La preoccupazione è comprensibile ma l’azienda ha ribadito di non voler fare spostamenti insensati o troppo lontani. La situazione è in divenire: l’azienda sa benissimo che se si sposta troppo rischia di perdere personale. Ricordiamo peraltro che Alphacan ha già avuto uno spostamento una decina di anni fa da Pergine, con vari lavoratori che da allora fanno i pendolari fino ad Arco». Mario Cerutti (Filctem-Cgil: «La casa madre OpenGate ha dato un’indicazione chiara alla dirigenza, quindi non si può certo parlare di ipotesi campata per aria. Per ora si tratta di monitorare la situazione per capire come evolve. A differenza delle precedenti due occasioni, però, in questo caso non mi pare ci sia un piano industriale a supporto dell’operazione e l’azienda è stata molto vaga. Anche la politica e le istituzioni locali e provinciali devono muoversi per tutelare i lavoratori e l’occupazione: un conto sarebbe spostarsi ad Arco o in Busa, diverso sarebbe finire chissà dove».
Scarica il pdf: Alphacan ART 240919
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