Appalti, indietro di 10 anni.
Cgil Cisl Uil del Trentino: “Con la scusa della semplificazione e dell’accelerazione si sacrificano qualità dell’impresa e tutela del lavoro”
“Quanto portato in discussione dal Presidente Fugatti e dai responsabili dei dipartimenti della PAT al Tavolo Appalti di ieri, martedì 2 aprile, ci lascia basiti”. Cgil Cisl Uil del Trentino non nascondono le loro perplessità di fronte a proposte sbagliate nel metodo e nel merito e lanciano l’allarme per dei provvedimenti che rischiano di far tornare indietro di dieci anni la gestione degli appalti in provincia. “Nel metodo è azzardato accelerare su norme che stanno ricevendo pesanti critiche anche a livello nazionale – sottolineano Maurizio Zabbeni, Michele Bezzi e Matteo Salvetti che rappresentano le tre confederazioni sindacali al tavolo appalti provinciale -. Il Trentino si è sempre distinto per la propria capacità di creare norme a tutela del tessuto sociale della propria comunità. Anticipare sulla deregolamentazione del codice appalti appare di segno opposto e ci qualificherebbe all’avanguardia in termini negativi: territorio periferico mero esecutore della volontà altrui. Peraltro, senza avere ricevuto alcun testo scritto su cui poterci confrontare ed assistendo ad una sorta di liberi tutti, ognuno esprima un proprio desiderata”. Nel merito Cgil Cisl Uil del Trentino ritengono che con la volontà di semplificare per accelerare l’aggiudicazione degli appalti si compromettono la qualità dell’impresa e la tutela del lavoro. Il tutto rinnegando 10 anni di lavoro prezioso che le parti tutte hanno condiviso nel tempo, a partire dal Protocollo siglato il 22 dicembre 2010 e le successive integrazioni del 2013 e del 2015, fino al recente recepimento in legge nel 2016”. Per le organizzazioni sindacali, infatti, invece che costruire bandi di gara che premino le imprese strutturate selezionandole sulla base di offerte tecniche di qualità dei lavori o dei servizi richiesti dalla stazione appaltante, prediligendo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa si ritorna a criteri di aggiudicazione legati al prezzo più basso od alla fortuna delle medie delle offerte in gara. “Si abbandonano quei criteri che intendevano premiare le imprese che garantivano occupazione stabile, qualità, sicurezza e regolarità del lavoro, qualità tecniche di garanzia nella realizzazione dei lavori e dei servizi. Anziché correggere le storture del sistema per renderlo efficacie, ci si arrende a logiche di deregolamentazione che porteranno all’aumento delle irregolarità durante la fase esecutiva nonché ad un abbassamento della qualità complessivamente garantita, tanto nei lavori quanto nei servizi”, incalzano i tre sindacalisti.
Ultima questione, non per importanza, l’aumento della possibilità di subappaltare. Anche in questo caso le modifiche nazionali sono oggetto di forte critica, non si comprende la necessità di fare i primi della classe su un tema tanto delicato, fonte primaria di irregolarità e aggiramento delle norme. Anche in questo caso il Tavolo Appalti nel recente passato aveva affrontato la questione in termini opposti a quanto proposto.
I sindacati sono allarmati per le ripercussioni che una scelta di questo tipo potrà avere su tutte le lavoratrici ed i lavoratori impiegati negli appalti, nella qualità delle opere e dei servizi erogati per l’intera comunità.
“Se si vuole velocizzare con l’assegnazione degli appalti – rilanciano Zabbeni, Bezzi e Salvetti – prevedendo meno burocrazia e regole di accesso meno stringenti, lanciamo una nostra proposta, peraltro non nuova. Si aggiudichino opere e servizi nel più breve tempo possibile, a patto di qualificare le stazioni appaltanti affinché siano in grado di costruire capitolati coerenti (da un punto di vista tecnico quanto della tutela del lavoro in
riferimento alla corretta quantificazione del costo del lavoro attraverso l’applicazione del contratto leader del settore, clausola sociale forte ed inviolabile); si potenzino attraverso nuove assunzioni gli Enti ispettivi provinciali preposti ai controlli, Servizio Lavoro e Uopsal, affinché il giorno dopo l’aggiudicazione siano in ogni cantiere a verificare che lavoratrici e lavoratori siano assunti regolarmente, che siano rispettate tutte le norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sia applicata loro la contrattazione nazionale e provinciale e che le retribuzioni siano costruite correttamente e corrisposte realmente, mese per mese. Chi viene pizzicato sia estromesso immediatamente”, insistono Zabbeni, Bezzi e Salvetti. “Restiamo in attesa del testo del disegno di legge per ogni ulteriore valutazione, anche nei termini di mobilitazione generale”, concludono i tre sindacalisti.
Trento, 03 aprile 2019
Scarica il pdf: 20190403_unitario appalti
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