10 settembre 2019 – Trentino

Appalto pulizie, il Comune cerca strade alternative

Non ha ancora trovato uno sbocco la vicenda legata al contestatissimo appalto per le pulizie del Comune di Trento. Se da una parte i sindacati sono fermi sulla posizione iniziale («La revoca del bando è l’unica soluzione accettabile»), dall’altra l’amministrazione comunale sta cercando una via d’uscita che al momento non si vede in modo chiaro. Ieri c’è stato un lungo confronto in giunta, dove tutti sono sostanzialmente d’accordo nel ritenere che l’appalto penalizzi oltremisura le lavoratrici, ma l’ipotesi della revoca o della sospensione del bando non viene ritenuta al momento percorribile per il semplice fatto che un nuovo testo dovrebbe fare i conti con gli stessi paletti che hanno portato all’attuale situazione. Ergo, prima di fare un passo in qualsiasi direzione, la giunta guidata da Alessandro Andreatta vuole avere in mano un’alternativa spendibile. Al momento gli unici margini di manovra di Palazzo Thun, riguardano la frequenza delle pulizie e la metratura, poca cosa per dare soddisfazione alle richieste dei sindacati.
All’orizzonte, in verità, qualcosa si muove, visto che altre amministrazioni pubbliche di altre regioni italiane si sarebbero sganciate dal modello predisposto da Consip (la società del Ministero dell’economia e delle finanze che ha elaborato la piattaforma utilizzata per l’appalto) per muoversi in modo più autonomo. Ora gli uffici comunali stanno lavorando – ma ci vorrà tempo – per capire se effettivamente ci sono margini per operare in modo diverso, rimodellando il bando così che non vengano intaccate pesantemente le condizioni economiche per le lavoratrici. Ci vorrà quindi del tempo per studiare le carte in casa d’altri.
Ieri il tema dell’appalto delle pulizie è finito anche all’ordine del giorno della Commissione vigilanza, dove ha relazionato (nel corso di una seduta secretata) il sindaco Andreatta. Della questione è stato interessato anche il Consorzio dei comuni e il sindaco ha in programma un incontro con il presidente della Provincia Maurizio Fugatti.
Nel frattempo i sindacati non mollano la posizione ed oggi dalle 10 alle 12 è previsto in piazza Dante un presidio sindacale che riguarda non solo le lavoratrici delle pulizie ma anche il personale del servizio di portineria dell’Ateneo: «Per i lavoratori e le lavoratrici delle portinerie dell’Ateneo il taglio di stipendio e il peggioramento delle condizioni di lavoro è già una realtà dal 16 luglio, quando la gestione del servizio è passata all’Ati Rear Miorelli che ha vinto la gara indetta da Apac. si legge in una nota congiunta dei sindacati confederali -Per le settanta lavoratrici che fanno le pulizie del comune di Trento, invece, il dimezzamento delle ore e dei salari potrebbe avvenire nei prossimi mesi, se Palazzo Thun non decide di ritirare il bando. Storie diverse con un unico comun denominatore: enti pubblici che decidono di far quadrare i conti tagliando sui lavoratori più deboli. Una situazione di cui anche la politica e le istituzioni devono farsi carico». «È necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità – dicono Paola Bassetti e Francesca Delai (Filcams), Francesca Vespa (Fisascat) e Antonella Didu (Uil Trasporti) -. Di fronte a misure che non rispettano la dignità dei lavoratori serve una precisa presa d’atto e servono dei cambiamenti. Troppo facile esprimere dispiacere a parole e poi voltarsi dall’altra parte».

 

Scarica il pdf: pulizie ART 100919