01 settembre 2019 – Trentino

Appalto pulizie, la Uil attacca il Comune

Perché il Comune di Trento ha adottato, nella gestione dell’appalto per le pulizie, la “modalità Apac” e non ha agito in maniera autonoma?. Questa è la domanda “politica” che il segretario della Uil, Walter Alotti, farà domani ai capigrippo del consiglio del capoluogo, nell’incontro con i sindacati per discutere del tema dell’appalto. «Potrebbe essere una buona notizia la decisione, da parte della Giunta provinciale, di prevedere una maggiore autonomia alle amministrazioni locali nella gestione delle gare di appalto, sganciandole, anche quando superiori al limite di valore oggi previsto che le obbliga oggi ad avvalersi di Apac. Ciò in previsione delle tante gare indette e da indire, per i servizi di pulizia della Provincia, dei servizi sociali dei maggiori comuni e delle Comunità di valle, dei servizi mensa degli istituti e dei plessi scolastici. Questa possibilità, si scopre ora, a detta dei giornali e della delibera provinciale, era già prevista per il Comune di Trento e per le realtà in cui erano in essere “gestioni associate” dei servizi. La Uil quindi si interroga sulle risposte avute dal Comune di Trento sulla vicenda dei 70 addetti dell’appalto “ponte” per le pulizie degli uffici comunali, gestito “obbligatoriamente”, a detta dei funzionari e della giunta di Trento, con modalità Apac, piuttosto che autonomamente dall’amministrazione municipale. Altra osservazione che sottoporremo riguarderà, in generale, la conoscenza o meno dei consiglieri della possibilità di affidare servizi o forniture col dispositivo del “partneriato pubblico privato”, modalità prevista dalla legislazione nazionale e provinciale, che a nostro giudizio potrebbe essere conveniente».

Scarica il pdf: pulizie ART 010919