l’Adige – 09 giugno 2023

Assistenza domiciliare, bando da rifare. L’appello dei sindacati confederali: «Prezzi bassi, lavoratori penalizzati»

GIUDICARIE – Lunedì scade il termine della gara d’appalto per l’assistenza domiciliare nel territorio delle Giudicarie. Per raccontarla con una battuta, il termine per la presentazione delle offerte scade, ma la gara- per il sindacato – è scadente. Quindi, inevitabile l’appello: «L’appalto nelle Giudicarie venga sospeso».
Cosa succederà? Ma, prima di tutto, perché Cgil, Cisl e Uil del Trentino si preoccupano?
«Perché la base d’asta non è più in linea con i costi attuali e non vengono riconosciuti gli adeguamenti Istat. Così si penalizzano le lavoratrici ed i lavoratori», chiosano senza giri di parole i segretari delle organizzazioni sindacali.
Il servizio partì sulle spalle dell’allora Comprensorio, ma con il passare degli anni è stato progressivamente esternalizzato al privato sociale: Cooperative in sostanza.
Entrando nel dettaglio. «Siamo allarmati – sottolineano Andrea Grosselli (Cgil), Michele Bezzi (Cisl) e Walter Alotti (Uil) – per alcune previsioni del bando sul fronte del rispetto delle clausole sociali, del riconoscimento del costo del tempo di spostamento degli operatori. Ma l’anomalia più macroscopica è la previsione riferita agli adeguamenti all’inflazione dei corrispettivi riconosciuti alle Cooperative per il servizio di assistenza domiciliare».
In pratica la Comunità delle Giudicarie nel bando ha previsto che gli adeguamenti dei prezzi avvengano solo se l’inflazione supera il 5% annuo e solo per la parte eccedente questo valore. Un meccanismo ritenuto eccessivamente restrittivo e penalizzante che rischia di mettere in ginocchio la Cooperativa cui verrà assegnato il servizio.
«Infatti – spiegano i sindacati – il cosiddetto adeguamento Istat è l’unico meccanismo previsto per adeguare il valore dell’appalto ai costi reali del servizio. E sappiamo oggi quanto incide sui prezzi l’inflazione registrata in questi mesi».
Tra l’altro le organizzazioni sindacali stanno negoziando a Roma il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle Cooperative sociali.
«Il nuovo contratto, almeno sulla parte economica, è già stato sostanzialmente condiviso», ricordano i rappresentanti di Cgil Cisl Uil del Trentino. «Mancano alcuni aspetti prima di procedere alla firma a livello nazionale. Ciò significa che a breve aumenterà il costo del lavoro e finalmente le lavoratrici ed i lavoratori potranno beneficiare di aumenti salariali che attendono da anni. Ma se la Comunità non prevede di riconoscere gli adeguamenti Istat, non c’è nessun meccanismo per recuperare gli aumenti del costo del lavoro. Così si mettono a rischio le condizioni dei lavoratori e la capacità degli enti del terzo settore di garantire un servizio ad altissima professionalità come l’assistenza domiciliare».
Più in generale le organizzazioni sindacali sono preoccupate della validità oggi delle basi d’asta individuate ormai due anni fa. «Oggi c’è il rischio che quelle basi d’asta siano inadeguate – concludono Grosselli, Bezzi e Alotti – perché i prezzi sono saliti per tutti, anche per il Terzo settore e il rinnovo del contratto è imminente. Forse è necessario fermarsi e ragionare su come trovare una soluzione tutti insieme Provincia, Comunità, Terzo settore e organizzazioni sindacali – affinché a pagare non siano le lavoratrici ed i lavoratori di un settore essenziale ed insostituibile per la tenuta sociale e per la popolazione anziana dei nostri territori».

 

Scarica il pdf: ADIGE assistenza ART 090623