26 maggio 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

Attacco ai medici, Segnana nella bufera. Cgil, Cisl e Uil: «Chieda scusa»

TRENTO. L’effetto è stato quello di una tanica di benzina versata sopra il barbecue incandescente e in piena produzione sul poggiolo di casa: un vero inferno. Le parole scelte dall’assessora provinciale alla salute Stefania Segnana per replicare ai medici sulla questione dei tamponi hanno scatenato il finimondo. Non certo per volontà del diretto interessato, il presidente dell’Ordine provinciale dei medici Marco Ioppi, e neppure del collega della categoria degli infermieri Daniel Pedrotti, quanto per le forze politiche e i sindacati.
Le accuse di Segnana
L’assessora, ieri in una nota (pubblicata dal Trentino), ha ricordato a Ioppi – che non ha mai lesinato critiche sui tempi di reazione della giunta provinciale e dell’Azienda sanitaria riguardo la pratica dei tamponi – di aver ricevuto l’input dall’Ordine solo «dopo metà marzo», mentre prima neppure lo stesso Ioppi «aveva previsto l’impatto della pandemia da Covid, tanto da aver rilasciato dichiarazioni assolutamente rassicuranti».
La replica dell’Ordine
Marco Ioppi non risponde, almeno per il momento. «Le parole dell’assessora sono spiacevoli ma il suo è un attacco non al sottoscritto, bensì all’Ordine che presiedo e a tutta la sanità trentina, dunque prima di dire qualsiasi cosa voglio confrontarmi con il mio Consiglio», fa sapere il presidente. La riunione è fissata per domani sera. «La pandemia ha creato tanta sofferenza, è il caso di terminare le polemiche», conclude. L’Ordine dei medici ha sempre sostenuto di essersi mosso (lettera inviata il 18 marzo) per stimolare la Provincia a imboccare la strada dei tamponi ma che già a febbraio erano intervenuti l’Istituto Superiore di Sanità e l’Ordine nazionale lanciando il medesimo appello.
Fuoco incrociato
Se Ioppi sceglie la strada Zen, di tutt’altro avviso sono le forze politiche (l’opposizione in consiglio provinciale) e i sindacati. Un fuoco incrociato aperto dall’Unione per il Trentino: «È ormai intollerabile questo miscuglio di arroganza e impreparazione», dichiarano Walter Giacomazzi e
Alessio Rauzi, coordinatori politici dell’Upt riferendosi all’assessora. «Esprimiamo al presidente Marco Ioppi -concludono i due coordinatori -la nostra solidale vicinanza, assieme al ringraziamento per le posizioni sempre equilibrate e rigorose, sul piano etico e scientifico, da lui assunte anche in questi passaggi. Posizioni e sollecitazioni che avrebbero certamente reso migliore la risposta del Trentino all’emergenza di questi mesi». Il consigliere provinciale Luca Zeni, per conto del Pd, ha presentato un’interrogazione «per sapere a chi compete la programmazione sanitaria e quale grado di coinvolgimento ci sia effettivamente per le professioni medico-sanitarie proprio nella strategica fase della programmazione, anche riconoscendo gli errori compiuti e cercando di migliorarli, in virtù del coinvolgimento del “Consiglio dei Sanitari” organo tecnico fino ad ora mai evocato dalla Giunta provinciale».
I sindacati: chieda scusa
Durissima anche la presa di posizione di Cgil, Cisl e Uil: «Le accuse dell’assessora Segnana nei confronti del presidente dell’Ordine dei Medici, Marco Ioppi, sono inaccettabili e vili. Le parole e i toni usati dalla titolare delle deleghe sulla sanità hanno il sapore del bullismo istituzionale contro chi muove critiche o avanza proposte che mettono a nudo le carenze del governo provinciale. E sembrano tradire l’assenza di una fondamentale consapevolezza: alla guida della sanità trenti-
na, fino a prova contraria, siede lei, non il dottor Ioppi, e dunque a lei competono le scelte e le assunzioni di responsabilità. Quindi, se prima della presa di posizione di Ioppi, in nessun atto ufficiale dell’assessorato si parla di potenziamento dei tamponi è solo per responsabilità di Segnana che farebbe meglio a ringraziare il dottor Ioppi e tutto l’Ordine dei Medici e a chiedere loro scusa».
L’Ordine degli infermieri
Non vengono tirati in ballo dall’assessora, ma gli infermieri sono parte in causa, in questa vicenda, in quanto fra i più colpiti dal virus durante l’esercizio della loro professione. E perché pure loro sottoscrittori della richiesta di effettuare quanti più tamponi possibili. «Nessuno di noi è mosso da intenti polemici ma sarebbe irresponsabile, in primis sotto il profilo professionale, non analizzare ciò che è successo, innanzitutto nelle Rsa, anche per portare alla luce gli elementi di fragilità e trovare i giusti correttivi», spiega il presidente dell’Ordine Daniel Pedrotti, che sottolinea: «Chiediamo di avviare dei momenti strutturati per un confronto propositivo e costruttivo, noi ci siamo».

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