23 settembre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Atti vandalici alle sedi Uil

Alotti: «Gesto vile e stupido» Scritte sulle vetrine e serrature ostruite. Sul fatto indaga la Digos

«La Uil specula sui morti in carcere», «A Spini si muore la Uil difende i secondini», «Solidarietà con i detenuti». È stato un risveglio amaro, ieri mattina, in via Matteotti. Soprattutto per i dipendenti del sindacato confederale che, arrivati nelle sedi al civico 20/1 e 79 per iniziare la loro giornata di lavoro, hanno trovato le vetrine imbrattate dalle scritte e le serrature delle porte d’ingresso ostruite. Il segretario Walter Alotti ha immediatamente sporto denuncia contro ignoti, anche se il modus operandi farebbe pensare a un gesto di matrice anarchica, nonostante sul posto non siano state ritrovate sigle o firme. Sul caso indaga la Digos della Polizia.

«Questi attacchi vandalici ci lasciano preoccupati e amareggiati — commenta Alotti — Forse gli autori si sentiranno degli eroi rivoluzionari, ma sono solo la manifestazione del pressapochismo, dell’approssimazione e della faziosità con cui spesso si affrontano le questioni». «La verità — aggiunge il segretario — è che, oltre che vile, è tutto molto stupido».

La Uil del Trentino nei mesi scorsi si era occupata del tema del carcere, organizzando anche un sopralluogo nella struttura di Spini di Gardolo insieme al segretario generale Uil della Polizia penitenziaria e i funzionari del carcere, denunciando il problema della carenza di organico del personale. Ed è proprio il segretario generale della Uilpa penitenziaria Angelo Urso a esprimere, insieme a molti altri, solidarietà ai colleghi: «Spiace registrare tanto astio e pregiudizio nei confronti di chi ogni giorno, nonostante la carenza di risorse e organico, garantisce sicurezza per il Paese. Tanto più a Trento — sottolinea — dove dall’inizio dell’anno i tentativi di suicidio sventati dai baschi azzurri sono stati 13 e solo in una circostanza, purtroppo, il suicidio si è compiuto».

Sono in molti a condannare il gesto, dal segretario nazionale della Uil Carmelo Barbagallo («scritte ingiuriose e inaccettabili») a quelli provinciali di Cgil e Cisl Franco Ianeselli e Lorenzo Pomini, che definiscono l’atto «codardo e offensivo»: «Il dissenso è parte fondamentale di una comunità aperta e democratica — affermano — ma questo è un modo sbagliato, nei contenuti e nel metodo, di esprimere le proprie idee». Solidarietà arriva anche dagli omologhi altoatesini della Csr Uil-Sgk, che dichiarano il loro «no» a «minacce, barbarie e al gesto vandalico e criminale»: «La democrazia — sostengono — è confronto civile e rispetto reciproco».

Nemmeno la politica rimane in silenzio di fronte ai vandalismi che hanno colpito le sedi Uil e Uiltucs: «Denotano il crescere di un clima di rancore e degenerazione civile che non a caso si scarica spesso nei confronti delle organizzazioni collettive, preziosi presidi contro ogni deriva disgregativa, da difendere e sostenere da parte della comunità» osserva Lorenzo Dellai. «Ogni tentativo di intimidazione e minaccia nei confronti delle forze sociali è inaccettabile» è la nota del senatore Vittorio Fravezzi.

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