Autonomia. Bene la revisione dello Statuto, ma la scommessa è l’esercizio coraggioso e innovativo delle competenze

La prospettiva di una revisione in tempi rapidi del secondo Statuto per recuperare appieno le competenze erose negli ultimi vent’anni e per introdurre il meccanismo dell’intesa è una notizia positiva, che va in una direzione del tutto condivisibile per valorizzare compiutamente la nostra Autonomia speciale. Non si compia, però, l’errore di ritenere che questo sia un punto di arrivo. Definita la cornice, poi bisogna agire, assumere scelte ed esercitare con lungimiranza e coraggio il potere di cui disponiamo. Chi governa dunque è chiamato a non limitarsi alla semplice amministrazione dell’esistente, con uno sguardo sempre rivolto alle scelte nazionali, non tanto per coerenza quanto per paura di innovare. In Trentino l’Autonomia è stata a lungo esercizio di sperimentazione in più campi, dalle politiche economiche e di sviluppo al welfare, fino al lavoro. Spinta che si è persa nell’ultimo quinquennio.

Per questa ragione insistiamo nel ricordare che esercitare l’Autonomia richiede responsabilità e lungimiranza per costruire politiche realmente rispondenti alle esigenze del nostro territorio, non semplici duplicazioni di scelte adottate a Roma.

Per fare questo serve mettere a fattore comune le migliori esperienze e competenze di cui il Trentino dispone, a cominciare dalla sua università e dagli eccellenti centri di ricerca. E bisogna anche ritornare ad un governo “condiviso dell’autonomia”, nel solco del positivo esempio della  Sozialpartnerschaft, dunque il coinvolgimento nelle scelte di tutti i soggetti rappresentativi, con uno sguardo sempre rivolto alle migliori prassi europee”

Trento, 7 settembre 2023