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19 Ott
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In Trentino inflazione al 10,4%. “Il bonus da 180 euro è acqua fresca”. Cgil Cisl Uil: solo la Giunta non si accorge che siamo in piena emergenza carovita e perde tempo e risorse con scelte inefficaci e inique

In Trentino inflazione al 10,4%. “Il bonus da 180 euro è acqua fresca”. Cgil Cisl Uil: solo la Giunta non si accorge che siamo in piena emergenza carovita e perde tempo e risorse con scelte inefficaci e inique

Per il secondo mese consecutivo l’aumento dei prezzi in Trentino va oltre il 10% toccando quota +10,4%. Anche questa volta a trainare in alto l’inflazione sono gli incrementi di prezzo dei beni alimentari e dei prodotti energetici. “Lavoratori e pensionati hanno ben poco da tagliare per arrivare alla fine del mese. I rincari si concentrano su beni essenziali e in Trentino siamo in una vera e propria emergenza che cresce mese dopo mese. Una situazione di cui la Giunta provinciale non sembra essere cosciente viste le scelte operate anche con l’ultima variazione di bilancio in discussione da domani, che ha visto comparire come per magia all’improvviso nuove risorse che la giunta userà per bonus iniqui e inefficaci e per rassicurare gli imprenditori”. Lo dicono i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti che insistono sull’inadeguatezza delle risposte messe in campo dall’esecutivo fino a questo momento. “Il bonus di 180 euro per il caro bollette è poco più che acqua – incalzano i tre sindacalisti -. E come se non bastasse la Giunta prima decide di riconoscerlo a tutte le famiglie, poi annuncia in sordina che pensa di limitarlo a chi ha un Iperf lorda fino a 40 o 50mila euro. Eppure in Piazza Dante dovrebbero sapere che l’Irpef è un indicatore impreciso per valutare i redditi delle famiglie. Non comprendiamo l’ostinazione a non ricorrere all’Isee”.
Cgil Cisl Uil ne fanno una questione di metodo e di merito. Nel merito i 180 euro sono evidentemente briciole per chi deve sostenere aumenti del costo di luce e gas che arrivano a 2.500 euro l’anno a cui si aggiunge l’aumento dei prezzi per i beni alimentari e un molto probabile rincaro dei servizi, compresi quelli pubblici. “Quaranta milioni di euro sono una cifra troppo bassa per sostenere le famiglie in difficoltà. Servono maggiori risorse e serve spenderle in maniera più efficace con provvedimenti che tagliano fuori chi ha più bisogno. La giunta altoatesina è pronta a mettere sul tavolo 230 milioni di euro di aiuti. E vincola i sostegni alle famiglie all’Isee”.
Il tema del carovita si allaccia a filo doppio anche con la questione retribuzione. “Il consiglio regionale è stato solerte a varare gli adeguamenti economici per gli stipendi dei sindaci poche settimane fa, così come poco più di un anno fa, ha costruito un meccanismo che aggancia le indennità dei consiglieri all’inflazione regionale e che porterà nelle loro tasche aumenti del 10%. Il tutto mentre non si muove un dito per incentivare la contrattazione vincolando i contributi alle imprese al rispetto dei contratti e non si mettono in atto misure strutturali per adeguare i trattamenti sociali al reale costo della vita come succede per analoghe prestazioni statali”.
I sindacati ribadiscono la necessità di trovare soluzioni concertate per affrontare lo spettro della stagflazione. “Stiamo entrando in una fase difficile per tante famiglie in Trentino. L’economia rallenta e si rischia la recessione con la diminuzione di posti di lavoro e retribuzioni mentre i prezzi continuano a crescere erodendo il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati. Per affrontare questa situazione così complessa vanno sfruttate tutte le potestà dell’Autonomia speciale. Chiediamo finalmente che anche piazza Dante riconosca questa necessità cercando finalmente di trovare soluzioni comuni grazie ad un confronto serrato tra sindacati, associazioni datoriali, enti locali e la Provincia autonoma anche in vista della predisposizione della ormai prossima legge di stabilità”.

Trento 17 ottobre 2022

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19 Ott
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Bonus bollette. Si rischia l’ennesima beffa per le famiglie. Cgil Cisl Uil: vincolare i 180 euro alle dichiarazione dei redditi fino a 40mila euro lascia fuori gran parte del ceto medio di lavoratori dipendenti che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo

Bonus bollette. Si rischia l’ennesima beffa per le famiglie. Cgil Cisl Uil: vincolare i 180 euro alle dichiarazione dei redditi fino a 40mila euro lascia fuori gran parte del ceto medio di lavoratori dipendenti che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo

“Di male in peggio. Sul bonus bollette la Giunta provinciale non riesce proprio ad evitare una misura iniqua. Ci vuole non poca perseveranza”. Lo dicono i segretari di Cgil Cisl Uil commentando le parole del presidente Fugatti che al termine della riunione di giunta ha annunciato l’ipotesi di riconoscere i 180 euro a quanti dichiarano un reddito lordo compreso tra i 40 e i 50mila euro. “Se l’intento era quello di dare seguito alle critiche per un provvedimento concepito come contributo a pioggia per tutti, dunque iniquo, sicuramente l’ipotesi annunciata oggi non risolve alcunché in termini di equità e sostegno alle famiglie del ceto medio”, fanno notare Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. Il meccanismo si baserebbe infatti sulla dichiarazione dei redditi che, come noto, non garantisce l’equità ed è per questo che negli anni si è stabilito in Trentino e nel resto d’Italia di usare meccanismi come Isee e Icef che tengono conto di più indicatori di reddito e patrimonio. La giunta però cerca sempre scorciatoie. “In questo modo verranno escluse moltissime famiglie del ceto medio di lavoratori dipendenti con redditi lordi di 40mila euro e che pagano le tasse fino all’ultimo centesimo, mentre tanti liberi professionisti, imprenditori, esercenti e agricoltori che dichiarano redditi bassissimi potranno ricevere il bonus anche se hanno ingenti patrimoni e redditi reali più alti della media. Altro che sostegno. Questa è una presa in giro, per di più in un momento di grave difficoltà per le famiglie”.
E’ la cosa è ancora più grave se si tiene conto del fatto che questa misura sarà solo la prima di una serie di interventi che verranno messi in campo durante il 2023. “Interventi una tantum che se non verranno tarati in modo equo rischiano di essere totalmente inefficaci, deludendo le attese dei più”. Da qui la richiesta di adottare subito criteri equitativi per aiutare chi sta peggio. “Si guardi a quanto fatto a Bolzano dove la Giunta ha previsto interventi per 230 milioni di euro e ne distribuirà un’ampia fetta alle famiglie misurando la loro condizione economica con l’Isee. Perché in Trentino non si può fare?”, concludono.

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19 Ott
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Legge 6. Sulla riforma nessun confronto con i sindacati. Cgil Cisl Uil: giudizio negativo se venisse confermata la cancellazione della procedura negoziale. Grave non prevedere un meccanismo selettivo per gli incentivi alle imprese. Così si premiano anche le aziende che non rispettano i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori

Legge 6. Sulla riforma nessun confronto con i sindacati. Cgil Cisl Uil: giudizio negativo se venisse confermata la cancellazione della procedura negoziale. Grave non prevedere un meccanismo selettivo per gli incentivi alle imprese. Così si premiano anche le aziende che non rispettano i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori

“Sulla riforma della legge 6 l’Esecutivo non ha aperto nessuno confronto con il sindacato, al contrario di quanto rivendica l’assessore Spinelli. Abbiamo assistito solo ad una presentazione con delle slide, non conosciamo nemmeno il testo votato oggi e dunque non sappiamo se le proposte migliorative che abbiamo avanzato sono state accolte. Certo è che se verrà confermato lo stralcio della procedura negoziale il nostro giudizio non può che essere negativo”. E’ così che Cgil Cisl Uil commentano il testo approvato oggi in Giunta provinciale. “Un conto è aggiornare la normativa e semplificare gli adempimenti burocratici, finalità condivisibili, cosa diversa è apportare modifiche che puntano ad estromettere lavoratori e lavoratrici dalle politiche industriali e dai sussidi pubblici che hanno impatti occupazionali e sociali. In questo modo la Giunta va avanti da sola adeguandosi ai desiderata delle aziende. Quelle oneste e quelle meno. E’ un gravissimo passo indietro. Altro che confronto e concertazione”, incalzano i sindacati.
Altra questione su cui Cgil Cisl Uil hanno puntato l’accento è la richiesta di vincolare i sostegni pubblici al rispetto dei contratti sottoscritti dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente significative. “Non prevedere questo vincolo vuol dire che i contributi finiscono potenzialmente anche nelle casse di chi applica contratti pirata, vale a dire che non rispettano i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e che fanno concorrenza sleale alle aziende oneste che subiscono un ingiusto dumping”.
Infine la questione Irap. “Non c’è ragione per cui a Trento non si possa fare quanto hanno fatto a Bolzano, rendendo selettivi gli sgravi Irap e premiando solo le aziende che investono su prodotti e risorse umane. Il presidente Fugatti e la sua giunta ritengono più conveniente mantenere 60 milioni di sgravi sotto-forma di contributi a pioggia”.
I sindacati attendono di conoscere il testo della riforma nel dettaglio e auspicano che i loro rilievi siano stati accolti. In caso contrario sono pronti ad ogni forma di mobilitazione per tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

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19 Ott
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Osservatorio criminalità. A giunta e maggioranza non interessa arginare l’illegalità. Cgil Cisl Uil sconcertati dalla decisione del Consiglio provinciale: “Il contrasto ai fenomeni mafiosi si dimostra nei fatti”

Osservatorio criminalità. A giunta e maggioranza non interessa arginare l’illegalità. Cgil Cisl Uil sconcertati dalla decisione del Consiglio provinciale: “Il contrasto ai fenomeni mafiosi si dimostra nei fatti”

Alla maggioranza di centrodestra non interessa costruire argini contro il diffondersi della criminalità organizzata nella nostra comunità e nella nostra economia. Non si spiega in altro modo il voto di ieri in consiglio provinciale che ha bocciato la proposta di creare in Trentino un osservatorio sulla criminalità. Una scelta grave, che frustra le attese di quanti, cittadini, imprese e lavoratori, credono e operano nel rispetto della legalità”. Lo affermano i segretari di Cgil Cisl Uil del Trentino commentando con sconcerto quanto avvenuto in Aula. “Che le infiltrazioni mafiose siano un fatto anche sul nostro territorio lo dimostra l’inchiesta Perfido, eppure anche a fronte delle molte prove raccolte la Giunta provinciale tentennò fino all’ultimo momento sull’opportunità di costituirsi parte civile al processo. Confindustria non risulta l’abbia fatto – incalzano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Allora va bene firmare protocolli d’intesa, sottoscrivere accordi, ma tutto ciò resta di limitarsi ad una mera operazione di facciata e in ogni caso appare contraddittoria con la scelta assunta ieri. O si sta dalla parte della legalità e si agisce concretamente per scoraggiare comportamenti scorretti o si resta nell’ambiguità. Sembra che si sia deciso per questa seconda ipotesi”.

Per i sindacati il rischio di infiltrazioni criminali è più che concreto anche alla luce degli importanti lavori pubblici che partiranno spinti dalle risorse del Pnrr. “Ci sono in ballo miliardi di euro e cantieri importanti, a cominciare dal nuovo ospedale, che sicuramente solleticheranno l’appetito di chi opera in modo illecito. E come se non bastasse l’incertezza economica e l’aumento dei prezzi metterà molte realtà in difficoltà. Una situazione che potrebbe facilitare il ricorso a scorciatoie anche solo per restare a galla. “Il costo pagato dalle lavoratrici e dai lavoratori, ma anche dalle imprese sane potrebbe essere elevatissimo ed è inconcepibile la noncuranza della giunta Fugatti. C’è molto da essere preoccupati”, concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.

Trento, 13 ottobre 2022

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19 Ott
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Bonus bollette. Basta ipocrisie sull’Isee. Bastava copiare Bolzano per dare fino a 500 euro a famiglia. L’amarezza dei sindacati: per un assurdo pregiudizio della Giunta lavoratori e pensionati trentini riceveranno un aiuto del tutto insufficiente

Bonus bollette. Basta ipocrisie sull’Isee. Bastava copiare Bolzano per dare fino a 500 euro a famiglia. L’amarezza dei sindacati: per un assurdo pregiudizio della Giunta lavoratori e pensionati trentini riceveranno un aiuto del tutto insufficiente

“Sul bonus bollette sarebbe bastato un briciolo di umiltà e copiare chi sta facendo meglio di noi, cioè la giunta provinciale di Bolzano. Il presidente Fugatti e l’assessore Spinelli, invece, hanno deciso di tirare dritto giustificandosi con l’assurda ipocrisia delle lungaggini burocratiche legate all’Isee. Le loro parole vengono, però, smentite dalle decisioni assunte dall’Esecutivo Kompatscher che stabilendo una soglia Isee fino a 40mila euro per nucleo erogherà aiuti alle famiglie tra i 500 e i 600 euro. E siamo certi che per somme di questo tipo saranno molto poche le famiglie che non si faranno calcolare l’indicatore della condizione economica. Senza dimenticare che in Alto Adige come in Trentino sono già numerosi i nuclei con figli minorenni che hanno l’Isee dal momento che questo strumento è usato per accedere all’assegno universale. Se non è ipocrisia, sono bugie”. Il giorno dopo l’approvazione in Consiglio provinciale della variazione di bilancio, che contiene anche le misure per sostenere famiglie e imprese contro il caro bollette, Cgil Cisl Uil non nascondono amarezza e delusione per un pacchetto di interventi che alla fine cambierà poco per le tasche dei cittadini. “La giunta stanziando un po’ di risorse in più, visto l’extra-gettito di 80 milioni di euro, avrebbe potuto fare una vera manovra anticongiunturale. Si è limitata, invece, a prevedere un bonus di 180 euro che non è ancora chiaro a chi andrà. Quel che è certo che queste risorse saranno distribuite in modo inefficace e iniquo, visto che sarà una tantum uguale per tutti, e soprattutto saranno del tutto insufficienti. Il bonus servirà a mala pena a coprire i rincari dei servizi pubblici che si abbatteranno sui cittadini, dal momento che la Provincia non ha troppo poco per gli enti locali e questi per chiudere i bilanci ricorreranno all’aumento delle tariffe”, incalzano i tre segretari provinciali, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti che restano fermi nella convinzione che si poteva e si doveva fare di più per aiutare le famiglie, soprattutto quelle in situazione di maggiore difficoltà. “Per l’ennesima volta, invece, la Giunta si è voltata dall’altra parte ignorando i bisogni reali delle cittadine e dei cittadini”, concludono.

Trento, 19 ottobre 2022

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19 Ott
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Sicurezza sul lavoro. Per imprese e Provincia non è una priorità

Sicurezza sul lavoro. Per imprese e Provincia non è una priorità

 

Cinque mesi. E’ questo il tempo necessario che i sindacati dovranno aspettare per aprire un confronto con il coordinamento imprenditori sul tema della sicurezza sul lavoro. Le imprese, infatti, hanno risposto solo adesso al documento di priorità votato dai rappresentati dei lavoratori per la sicurezza (Rls) l’8 giugno scorso e non fisseranno alcun incontro prima di novembre. “Questo è significativo di quanto alle imprese trentine interessi il tema della sicurezza sul lavoro”, hanno commentato amari Manuela Faggioni, Katia Negri e Alan Tancredi di Cgil Cisl Uil che oggi hanno incontrato Rls e Rlst nell’ambito delle iniziative messe in campo in tutta Italia in vista della manifestazione nazionale di sabato 22 ottobre per chiedere maggiore prevenzione, più controlli e più formazione.

All’incontro di questa mattina hanno partecipato, con un collegamento da remoto, anche i referenti nazionali per la sicurezza, Sebastiano Calleri per la Cgil, Cinzia Frascheri per la Cisl e Susanna Costa per la Uil.

In Trentino da gennaio ad oggi si sono registrate dodici morti sul lavoro. Seicento a livello nazionale. Tra gennaio e agosto gli infortuni sono cresciuti del 15% in provincia, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “I numeri dimostrano con chiarezza l’urgenza di intervenire, ma al di là di impegni verbali abbiamo ottenuto molto poco sia dalla Giunta provinciale sia dalle imprese. Nessun concreto aumento del personale degli enti ispettivi per migliorare i controlli, poca sensibilità al tema degli incentivi selettivi per le imprese virtuose, seppur qualcosa si è inserito nella riforma della legge 6. Nessun passo avanti sui rappresentati dei lavoratori per la sicurezza territoriali e intanto gli infortuni continuano a crescere”.

Il timore è che il quadro peggiori ulteriormente perché in momenti di difficoltà sia imprese sia lavoratori sono pronti a rinunciare alla tutela della sicurezza o comunque ad abbassare l’attenzione pur di assicurarsi un lavoro. “Se non rafforziamo adesso prevenzione e controlli rischiamo di veder crescere ancora numeri già molto impegnativi per il nostro territorio”, concludono i tre sindacalisti.

Trento 19 ottobre 2022

 

 

Vedi le foto: https://photos.app.goo.gl/fuMtzv3YPj8sxGv9A

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12 Ott
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CONGRESSO NAZIONALE UIL – 13-15 ottobre 2022 – Fiera di Bologna

CONGRESSO NAZIONALE UIL – 13-15 ottobre 2022 – Fiera di Bologna

XVIII Congresso UIL Nazionale Bologna Fiere 13-15 ottobre 2022
Programma:

GIOVEDÌ 13 OTTOBRE

DALLE ORE 12:00

Registrazione/accredito congressisti

ORE 15:00

Apertura Congresso

  • Adempimenti congressuali
  • Relazione di Pierpaolo Bombardieri – SegretarioGenerale UIL
  • Saluti istituzionali
  • Intervento Luca Visentini – Segretario Generale CesORE 19:00Chiusura lavori

    VENERDÌ 14 OTTOBRE/MATTINA

    ORE 9:30

    Inizio lavori

  • Saluto di Giuliano Zignani – Segretario Generale UILdell’Emilia-Romagna
  • Dibattito
  • Cardinale Matteo Maria Zuppi – Presidente Cei
  • Matteo Lepore – Sindaco di Bologna
  • Davide Baruffi – Sottosegretario alla Presidenzadella Giunta regionale dell’Emilia-Romagna
  • Intervento Luigi Sbarra – Segretario Generale CISL
  • Intervento Maurizio Landini – Segretario Generale CGIL
  • Contributo Sharan Burrow – Segretaria Generale CSI
  • DibattitoORE 13:15Pranzo presso il Padiglione n°16

VENERDÌ 14 OTTOBRE/POMERIGGIO

ORE 15:00

  • Dibattito
  • Presentazione dell’indagine svoltadal Centro Studi UIL
  • Relazione del Tesoriere Nazionale UIL
  • Presentazione “Sportello sicurezza UIL”
  • Presentazione servizio “UILLI”ORE 19:00Chiusura lavori

    SABATO 15 OTTOBRE

    ORE 9:30

    Inizio lavori

    • Dibattito
    • Adempimenti congressualiORE 13:00Chiusura Congresso

       

Le giornate del Congresso saranno in streaming sul sito di Terzo Millennio e sulla pagina Facebook di UIL.

www.terzomillennio.uil.it

Facebook: UIL – Unione Italiana del Lavoro

 

Scarica il programma: PROGRAMMA CONGRESSO

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12 Ott
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UIL FPL Sanità. «esterrefatti per le dichiarazioni fatte dall’Assessore alla Salute e alle Politiche Sociali della PAT in merito alla situazione che l’Apss sta vivendo in questi lunghi mesi.»

UIL FPL Sanità. «esterrefatti per le dichiarazioni fatte dall’Assessore alla Salute e alle Politiche Sociali della PAT in merito alla situazione che l’Apss sta vivendo in questi lunghi mesi.»

 Trento 11.10.2022

COMUNICATO STAMPA

In questi giorni abbiamo appreso tramite stampa locale le dichiarazioni fatte dall’Assessore alla Salute e alle Politiche Sociali della PAT in merito alla situazione che l’Apss sta vivendo in questi lunghi mesi. A Tal proposito come UIL FPL Sanità rimaniamo esterrefatti per le sue affermazioni.

Visto che la stessa ama comunicare con i numeri, rammentiamo ancora una volta che su 2700 infermieri in forza presso l’Apss passare dallo 0,8% al 1,5 % di dimissioni annue per noi non solo ci preoccupa ma incide notevolmente sui servizi e sulle Unità Operative.

Ci preme sottolineare che la fuga verso altre realtà non sono solo gli infermieri, ma la situazione è più grave di quello che si pensa.  Altre figure Sanitarie come ad esempio Tecnici Sanitari di Laboratorio, di Radiologia, Ostetriche, Medici, personale di supporto come gli OSS, hanno lasciato l’Apss per esercitare la propria professione in altri contesti, come quello delle strutture private convenzionate o nelle regioni limitrofe al nostro territorio, che sono diventati più attrattivi, sia perché lo stesso personale viene remunerato molto di più, ma principalmente hanno la possibilità di poter conciliare il lavoro con la vita privata.

Nella nostra realtà invece, il personale Medico ha un contratto scaduto da anni, e la stessa PAT non vuole riconoscere loro il Contratto di Lavoro 2016/2018 a differenza dei colleghi del resto d’Italia, questo sta comportando loro un danno economico e giuridico.    In merito al Personale del comparto siamo ancora in stallo dal remunerare gli aumenti contrattuali siglati per il CCPL 2019/2021 come gli arretrati 2019/2021, le fasce economiche di anzianità, l’indennità infermieristiche, di pronto soccorso e di tutela del malato e della promozione alla salute.

In merito alle assunzioni, ricordiamo all’Assessore, che le tempistiche prevedono tempi biblici, tra una cessazione e un’assunzione passano mesi, chi rimane nelle varie Unità Operative e/o Servizi devono compensare rinunciando ai propri riposi, aspettative o ferie.  Queste problematiche ricadono sui Cittadini i quali dovrebbero usufruire di un servizio sanitario pubblico eccellente, invece gli stessi per poter eseguire una visita medica specialistica prenotando tramite CUP passano mesi.

Conclude Giuseppe Varagone Segretario della UIL FPL Sanità del Trentino, invitando nuovamente l’Assessore a convocare un tavolo tecnico per dare risposte certe a tutti quei Professionisti della sanità Trentina, se ciò non avverrà siamo pronti alla mobilitazione.

Giuseppe Varagone

Segretario della UIL FPL Sanità del Trentino

 

Scarica il pdf: 11.10.2022 Comunicato stampa – –

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11 Ott
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Bollette e lavoro, serve un’intesa. Sindacati: «Si può pensare anche ad un giorno in lavoro agile, ma nell’ambito di un accordo»

l’Adige – 11 ottobre 2022 (altro…)

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11 Ott
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Indennità dei sindaci. Cgil Cisl Uil: “Scandaloso aumentare i compensi dei politici nel bel mezzo della crisi energetica. Ennesimo schiaffo a pensionati e lavoratori”

Indennità dei sindaci. Cgil Cisl Uil: “Scandaloso aumentare i compensi dei politici nel bel mezzo della crisi energetica. Ennesimo schiaffo a pensionati e lavoratori”

Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.

“Mentre l’inflazione in Trentino ha superato il 10%, mentre il 35% dei contratti collettivi sono scaduti e non ancora rinnovati, mentre si annunciano aumenti del costi energetici che su una famiglia media determineranno spese aggiuntive nell’ordine di 2.500 euro annui, mentre fin da questo trimestre è previsto un forte rallentamento dell’economia che rischia di ridurre i posti di lavoro, mentre registriamo i primi segnali di aumento della cassa integrazione che in alcuni casi dimezza i redditi dei lavoratori, mentre i Comuni annunciano aumenti delle tariffe dei servizi pubblici nell’ordine del 5% mettendo ulteriormente in crisi le famiglie a partire da quelle più fragili, leggiamo che sindaci e assessori comunali riceveranno aumenti di stipendio che graveranno sui bilanci comunali per 6 milioni di euro nei prossimi due anni, aumentando così ancora i costi della politica.
Dopo lo scandalo degli aumenti delle indennità dei consiglieri provinciali che grazie al presidente Fugatti sono stati sbloccati e agganciati all’inflazione, riesumando la scala mobile ma non per lavoratori e pensionati, bensì solo per i politici, ora tocca ai primi cittadini e ai loro assessori garantirsi lauti aumenti tra il 18% e il 47% annui (in media più di 6.000 euro annui a testa) entrando di diritto anche loro nella casta dei privilegiati che si fanno beffe dei comuni cittadini, dei pensionati e delle pensionate, delle lavoratrici e dei lavoratori. Per i quali nel 2023 le previsioni sono di aumenti medi contrattuali del 3%. Il confronto è impietoso.
E se tutto questo non bastasse ricordiamo anche ai sindaci arriveranno a breve i 180 euro di sconti in bolletta per far fronte al caro energia. Peccato che solo in questo saranno trattati come tutti i comuni mortali, perché per il resto, nel bel mezzo di una crisi economica e sociale che dovrebbe chiamare ad un maggiore senso di responsabilità proprio gli amministratori pubblici, avranno il privilegio di cumulare il bonus bollette con un aumenti retributivi scandalosi per i tempi che viviamo.
Ai vertici della Regione, al presidente Fugatti e all’assessore Ossanna, autori di questo scempio, chiediamo di tornare immediatamente sui propri passi e bloccare questi aumenti che allontanano ancora di più i cittadini dalla politica. A meno che l’obiettivo non sia invece quello di alimentare l’astensionismo che il 25 settembre ha raggiunto la cifra record del 31% e la rabbia sociale.
Noi non ci stiamo. Si tratta dell’ennesimo inaccettabile schiaffo alle lavoratrici e ai lavoratori”.

Trento, 8 ottobre 2022

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