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11 Ott
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Occupazione. A luglio calano le assunzioni. Cgil Cisl Uil: si consolida la tendenza al rallentamento del mercato del lavoro locale.

Occupazione. A luglio calano le assunzioni. Cgil Cisl Uil: si consolida la tendenza al rallentamento del mercato del lavoro locale.

Prime nuvole sul mercato del lavoro trentino. Dopo i segnali di rallentamento registrati a maggio e giugno, a luglio si consolida la tendenza in negativo delle assunzioni che calano del 4,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con una riduzione in termini assoluti di 706 unità.
Il rallentamento riguarda tutti i settori, agricoltura (-14.8%), secondario (-4%) e terziario (-2,2%). La dinamica resta comunque positiva nei primi sette mesi dell’anno: tra gennaio e luglio le assunzioni sono aumentate complessivamente del 17,8%.
I dati sono contenuti nell’ultimo report di Agenzia del Lavoro sul mercato del lavoro.
I sindacati guardano con preoccupazione ai segnali di rallentamento. “La tendenza al calo si sta consolidando e con molta probabilità vedremo un ulteriore ridimensionamento delle assunzioni con i mesi di settembre e ottobre – dicono Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Walter Largher -. Dopo la pausa estiva le aziende del manifatturiero hanno cominciato a fare i conti con l’aumento dei costi energetici e si stanno siglando accordi sulla cassa integrazione. Anche nel settore dei servizi c’è preoccupazione per l’impatto dei costi energetici e questa situazione di incertezza potrà avere un impatto sulle assunzioni stagionali per il turismo”.
Da qui la richiesta dei sindacati di aprire subito un confronto per mitigare l’impatto del rallentamento sui redditi delle famiglie già messe a dura prova dall’aumento del costo della vita. “Il ricorso alla cassa integrazione e un probabile ulteriore aumento dei contratti a termine, che nei primi sette mesi dell’anno sono stati il 87% del totale delle nuove assunzioni rischiano di deteriorare ulteriormente il potere d’acquisto di lavoratori e lavoratrici. E’ dunque indispensabile agire subito sia sul piano delle politiche di sostegno al reddito adeguando gli strumenti di welfare provinciale all’inflazione sia agendo sull’integrazione all’assegno Naspi”.
Allo stesso tempo Cgil Cisl Uil rilanciano ancora la necessità di aprire un tavolo provinciale sul caro bollette per individuare soluzioni condivise con le parti sociali. “Ad oggi la Provincia ha messo in campo un bonus inefficace e iniquo. Quello strumento va cambiato perché non sia inutile. Vanno individuati meccanismi che sostengano chi più a bisogno e accanto alle risorse stanziate fino ad oggi vanno programmati subito nuovi interventi sia immediati sia strutturali”, concludono i sindacalisti.

Trento, 7 ottobre 2022

 

Scarica la nota dell’Agenzia del lavoro: Nota settembre 2022

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Rapporto occupazione. In Trentino c’è un deficit di qualità del lavoro. Cgil Cisl Uil: contratti a termine, retribuzioni e condizioni non adeguate frenano l’offerta di manodopera

Rapporto occupazione. In Trentino c’è un deficit di qualità del lavoro. Cgil Cisl Uil: contratti a termine, retribuzioni e condizioni non adeguate frenano l’offerta di manodopera

In Trentino non c’è un problema di posti di lavoro. C’è un problema di qualità del lavoro. E’ questo uno dei dati più significati che emerge dalla lettura dell’ultimo Rapporto provinciale sull’occupazione. Almeno secondo Cgil Cisl Uil. L’analisi presentata oggi, infatti, rende evidente come la domanda di lavoro nel 2021 sia cresciuta in modo sostenuto, senza trovare però adeguata soddisfazione. C’è un mismatch tra domanda e offerta di lavoro che trova spiegazione, secondo Cgil Cisl Uil, in un problema di non adeguata qualità dell’occupazione. “E’ vero che ci sono più posti di lavoro, ma si tratta spesso di contratti a termine. Il Trentino questa tipologia sfiora il 20% e collocano il nostro territorio tra quelli la percentuale più alta di lavoro precario – fanno notare Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Walter Largher che per le tre confederazioni seguono il mercato del lavoro -. A questo si aggiunge l’aumento di oltre il 13% delle dimissioni”. Significativo è poi il dato per il turismo: nel comparto solo il 40% decide di ripetere la stagione nell’anno successivo. “Questo vuol dire che i lavoratori e le lavoratrici non hanno trovato in quel contesto condizioni soddisfacenti in termini di retribuzione e condizioni di lavoro. In una parola di qualità dell’occupazione”.

In questa logica è giusto investire in una più efficace analisi dei fabbisogni delle aziende, anche per mettere in atto percorsi formativi e di riqualificazione coerenti. E’ altrettanto ovvio, però, che solo questo non può bastare. “La qualità del lavoro è la prima leva su cui agire per rendere più attrattiva la domanda, qualificandola e fidelizzando la manodopera, con contratti stabili e condizioni di lavoro dignitose. Vale per tutti i settori, ma soprattutto per il turismo dove non ci si può più limitare a lamentare la carenza di manodopera”

Cgil Cisl Uil non nascondono inoltre la preoccupazione per le conseguenze che la crisi energetica e l’esplosione dei costi delle materie prime avrà sull’occupazione. “Ci attendiamo un rallentamento dell’occupazione. C’è già un ricorso crescente alla cassa integrazione e senza le necessarie misure di sostegno al reddito e politiche attive del lavoro si rischia di scivolare in una fase molto complicata per la tenuta sociale della nostra comunità. Le famiglie già messe a dura prova dal caro vita potrebbero, infatti, non riuscire a sostenere più i costi della quotidianità con assegni di cassa integrazione che dimezzano il reddito. Non leggere in tempo questa situazione e costruire misure adeguate di protezione può essere rischiosissimo. “Servono politiche che aiutino il sistema nel suo complesso e sostengano lavoratori e famiglie in questa congiuntura con aiuti sostanziali sul modello altoatesino. Il disegno di legge della giunta Fugatti al momento è totalmente insufficiente ad arginare solo in parte la tempesta che si potrebbe abbattere sulle famiglie trentine. Ci auguriamo che l’Esecutivo ne prenda atto rapidamente e apra un confronto serio e leale con le parti sociali”, concludono i tre sindacalisti.

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