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28 Nov
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I sindacati: flat tax solo per i ricchi, ma bene lo sforzo per le famiglie

l’Adige – 24 novembre 2022 (altro…)

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28 Nov
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Sanità trentina malata. Le liste d’attesa sono la punta di un iceberg. Cgil Cisl Uil: servono più investimenti nel sistema pubblico di prevenzione e cura e sul welfare territoriale

Sanità trentina malata. Le liste d’attesa sono la punta di un iceberg. Cgil Cisl Uil: servono più investimenti nel sistema pubblico di prevenzione e cura e sul welfare territoriale

“Le lunghissime liste d’attesa per accedere ad una prestazione specialistica sono solo la punta dell’iceberg di una sanità trentina che versa in condizioni di grave sofferenza. Un malato, però, che non viene curato visto che assessora e giunta provinciale non vedono il problema e dunque non costruiscono soluzioni. Né per rispondere alla carenza di personale, né per riorganizzare il sistema investendo su prevenzione, sanità territoriale e telemedicina. Sembra che in Piazza Dante siano più impegnati a costruire i contenitori, e anche quelli con non poche difficoltà, invece che mettere nero su bianco i contenuti da tradurre in azioni concrete”.
Lo dicono i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, dopo l’ennesima denuncia di liste d’attesa eterne e di Rao che saltano, peraltro sottolineante anche dai sindacati dei pensionati. Il tutto mentre il sistema di diagnostica e cura privata funziona e ottenere una visita medica a pagamento è più che mai rapido e semplice. Anche per questa ragione si dovrebbe valutare l’estensione degli orari di apertura degli ambulatori.
“Se non vogliamo che la sanità e il sistema di welfare territoriale si dissolvano è ora di invertire la rotta, cominciando a lavorare anche in modo condiviso. Andare avanti di questo passo espone i cittadini al rischio che i loro bisogni non vengano presi in carico. A farne le spese come sempre saranno i più fragili, come gli anziani e gli ammalati”. Il Trentino non può permettersi di indebolire, fino a smantellare, il sistema di welfare pubblico. Un sistema che al contrario va potenziato e innovato per rispondere alle tante sfide che il presente pone alla nostra comunità, dall’invecchiamento della popolazione al calo demografico, all’accoglienza ed integrazione degli stranieri, alla presa in carico delle fragilità sanitarie e sociali.
Per questa ragione i tre segretari provinciali parteciperanno all’assemblea pubblica a Trento il prossimo 3 dicembre insieme a tutti gli altri attori del sociale e della salute per chiedere alla giunta di aprire una fase di confronto ampio e trasversale sul welfare territoriale. “Il solo baluardo a difesa dell’inclusione sociale dei soggetti più deboli sono proprio le politiche di welfare, dalle politiche per la salute all’assistenza di tipo sociale, dai servizi alle famiglie a quelli per la soddisfazione dei bisogni abitativi fino ad arrivare agli interventi per l’integrazione dei cittadini stranieri. Non investire in queste politiche equivale ad indebolire la coesione sociale, con un costo altissimo per la nostra comunità”.
Serve un potenziamento delle risorse per la sanità pubblica, la prevenzione, la medicina di territorio, l’integrazione socio-sanitaria e l’assistenza agli anziani. E su questo fronte la finanziaria provinciale è pericolosamente carente.

Trento, 22 novembre 2022

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28 Nov
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Unitn. Ateneo strategico per la crescita del Trentino. Si investa di più. Cgil Cisl Uil: la politica provinciale recuperi lo spirito di Kessler. Fondamentale puntare sui saperi per la competitività del nostro territorio

Unitn. Ateneo strategico per la crescita del Trentino. Si investa di più. Cgil Cisl Uil: la politica provinciale recuperi lo spirito di Kessler. Fondamentale puntare sui saperi per la competitività del nostro territorio

L’Università ha ancora un ruolo fondamentale per la crescita della nostra comunità. Il destino del Trentino è legato a filo doppio al quello dell’Ateneo per la sua capacità di far crescere competenze utili e la forza di attrarre nella nostra provincia talenti e specializzazioni che possono rendere un territorio piccolo e montano come il nostro più forte e competitivo. Ne sono certi i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil che oggi, partecipando all’inaugurazione dell’anno accademico, hanno ascoltato con attenzione e un po’ di preoccupazione le sollecitazioni giunte dal rettore Flavio Deflorian. “Un Trentino più solido passa anche da un’Università più forte – dicono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. E’ sulla base di questa consapevolezza che tutti, istituzioni provinciali in primis, dovremmo recuperare lo spirito di Giovanni Kessler che scelse di fondare in questa terra, allora povera, la prima facoltà di sociologia in Italia. Quella che allora poteva sembrare un azzardo si è dimostrata, invece, una scelta lungimirante e coraggiosa che puntava a dare gambe solide al futuro della nostra terra. Questo spirito, soprattutto nei palazzi della politica, si è affievolito ed è ora di recuperarlo, e con esso anche la capacità di programmazione e visione. Oggi la politica provinciale appare troppo piegata su interessi di corto respiro”.
Per i sindacati, vanno rafforzati i profili multidisciplinari dei percorsi didattici e di ricerca mettendo un focus sull’innovazione digitale e sulle tecnologie della sostenibilità ambientale spendibili sia in ambito produttivo, che sociale e sanitario. “L’obiettivo di un ateneo non può essere rispondere solo alle domande dell’oggi. Si deve guardare in prospettiva”.
E’ in questo senso che i sindacati auspicano un rafforzamento del ruolo dell’Università anche nell’ambito dell’organizzazione del lavoro, 
anche attraverso un coinvolgimento delle organizzazioni dei lavoratori nella governance . “Il mercato del lavoro è investito da profondi cambiamenti anche in termini organizzativi e stanno cambiando le attese delle lavoratrici e dei lavoratori, tra smart working e great resignation. Crediamo che l’ateneo possa diventare un punto di riferimento per elaborare nuovi modelli di relazioni industriali e di innovazione organizzativa che mettano al centro il capitale umano e consentano di declinare insieme crescita di produttività e qualità dell’occupazione. Su questo il Trentino ha una lunga strada da percorrere, anche per recuperare quella spinta innovativa che negli ultimi anni si è persa e per garantire davvero che sul territorio i giovani laureati all’Università di Trento trovino opportunità occupazionali di qualità”, concludono.

Trento, 22 novembre 2022

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28 Nov
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INTERVENTO 3.3.D EX INTERVENTO 19

INTERVENTO 3.3.D EX INTERVENTO 19

A partire da giovedì 1 dicembre 2022 ed entro lunedì 16 gennaio 2023 sono aperte le iscrizioni per ex intervento 19.

Possono fare domanda:
 i disoccupati da più di 6 mesi e con più di 50 anni
 i disoccupati con più di 25 anni iscritti al centro impiego come disabili L.68/99
( con invalidità superiore al 45%)
 i disoccupati con più di 25 anni segnalati dai servizi sociali o dai servizi sanitari
I richiedenti devono essere residenti in provincia di Trento da almeno 5 anni e avere un’età minima di 25 anni e massima di 68 anni. Gli stessi non devono aver maturato il diritto alla pensione o percepire l’assegno sociale.
Le domande possono essere presentate anche se la persona è ancora occupata se nel 2022 ha lavorato solo all’interno dell’intervento 19.

La documentazione necessaria è:
 carta d’identità
 permesso di soggiorno
 eventuale verbale di invalidità.

Contattare il Patronato Ital Uil chiamando lo 0461/376180 o 0461/376111 e fissare
un appuntamento.

 

Scarica il pdf: INTERVENTO 3.3D

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23 Nov
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È attiva la convenzione tra UIL del Trentino e Kìron

È attiva la convenzione tra UIL del Trentino e Kìron, società leader in italia nel settore della intermediazione creditizia ed assicurativa che offre in via esclusiva, a tutti noi dipendenti e associati, un primo appuntamento gratuito per analizzare la propria situazione creditizia.

Scarica il pdf: convenzione Kiron-UIL

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23 Nov
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L’attualità del pensiero sociale di Giuseppe Mazzini

A 150 anni dalla sua morte, L’IRASE-TAAS organizza un percorso di riflessione su

L’attualità del pensiero sociale di Giuseppe Mazzini

La partecipazione per gli invitati della UIL del Trentino è gratuita, ma è necessario iscriversi utilizzando il link sul flyer allegato.

Il percorso prevede tre incontri che si terranno presso lo Spazio Bigaran, in via Torre Verde, 21 a Trento, dalle 15 alle 17.30

LA PRIMA INTERNAZIONALE E IL RAPPORTO CON IL PENSIERO MARXISTA

Domenico Proietti MERCOLEDì 25 GENNAIO 2023

IL CAPITALISMO SOCIALE. L’EUROPA

Massimo Di Menna MARTEDì 14 MARZO 2023

RAPPRESENTANZA SOCIALE AZIONE POLITICA, IL PARTITO D’AZIONE

Giuseppe Limone MARTEDì 12 SETTEMBRE 2023

 

Il corso vale quale attività di aggiornamento riconosciuta ai fini dell’art.75 comma 6 del CCPL docenti scuola a carattere statale.

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23 Nov
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DIPENDENTI COOPERATIVE SOCIALI DEL TRENTINO SEMPRE PIU’ POVERI ED ABBANDONATI

DIPENDENTI COOPERATIVE SOCIALI DEL TRENTINO SEMPRE PIU’ POVERI ED ABBANDONATI

La Uil FPL EE.LL., richiama l’attenzione sul terzo settore, attualmente orfano di riattivazione del tavolo di trattativa contrattuale Provinciale, sospeso nel 2020, con una Federazione delle Cooperative Trentini allora poco incline al confronto ed oggi sempre più latitante.

Nel frattempo, il costo della vita sta mettendo a dura prova più di 3000 lavoratori del sociale ed in assenza dell’adeguamento retributivo Provinciale appare sempre più difficoltoso far fronte ad un’inflazione galoppante ponendo in seria crisi ogni lavoratrice e lavoratore del settore.

Dato l’attuale rinnovo del contratto degli Enti Locali, il divario fra operatori socio sanitari, che prestano medesimo servizio nelle RSA private, crea una migrazione verso le APSP, per maggiore gratificazione economica, anche se precaria.

Ancora, sul servizio domiciliare, abbiamo operatrici che si vedono non riconosciute il tempo di spostamento da un servizio all’altro, con aggravio della situazione economica dato il costo del carburante alle stelle.

Troviamo poi figure come l’educatrice non laureata, garante di servizi alla prima infanzia 0-3 eccelsi in Trentino rispetto a tutto il resto del territorio Nazionale che, a dispetto di questo, in assenza d’inquadramento corretto, è penalizzato economicamente, pur svolgendo medesima attività delle dipendenti comunali.

Appare urgente, in considerazione anche dell’avio del negoziato, a livello nazionale, per il rinnovo del CCNL Cooperative Sociali, richiamare all’attenzione e responsabilità la parte politica e sollecitare la riattivazione del tavolo di trattativa con le parti sindacali ed i soggetti rappresentativi le Cooperative Sociali Trentine.

Anticipiamo, che se il silenzio continuerà ancora oltre, dalle parole si proseguirà nei fatti, attraverso misure di lotta sindacale a garanzia di risposte concrete al personale che rappresentiamo.

 

Segretaria Provinciale

UIL FPL EE.LL.

Marcella Tomasi

Scarica il pdf: COMUNICATO UIL FPL EE.LL. Cooperative Sociali Trentine . mod.Andrea

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23 Nov
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NIENTE LAVORO AGILE E RINNOVO CONTRATTUALE? GIANMOENA CE LO DICA IN FACCIA!

NIENTE LAVORO AGILE E RINNOVO CONTRATTUALE? GIANMOENA CE LO DICA IN FACCIA!

È di sabato la pubblicazione sul giornale Nuovo Trentino dell’intervista a Paride Gianmoena, Presidente del Consorzio dei Comuni Trentini, in cui dichiara che la nuova formulazione contrattuale del ”Lavoro agile” non è un diritto e che non ci saranno aumenti contrattuali per il personale dei Comuni. Dichiarazioni pesanti visto che le OO.SS. tentano d’incontrare il Presidente del Consorzio da mesi per tentare di fare il punto sulla situazione dei Comuni trentini.

“Non si può firmare un contratto collettivo, nello specifico per il periodo 2019-2021” dichiara Marcella Tomasi della UIL FPL Enti Locali “e poi non applicarlo! Ancora più grave poi dichiarare che non verrà rinnovato quello successivo (2022-2024) perché i comuni non hanno soldi! Niente si è fatto in questi ultimi anni per il personale dei Comuni, se non prima lamentarsi che era insufficiente e ora continuare a lamentarsi che i concorsi pubblici vanno a vuoto! E probabilmente si continuerà costì” continua Tomasi “visto che gli stipendi sono adeguati a fatica, e non sicuramente al costo della vita trentina, e la considerazione dei dipendenti è ancora quella dei fannulloni perdigiorno.” Ricordiamo a Gianmoena che, grazie alla scarsa collaborazione del Consorzio, a fatica abbiamo chiuso il Contratto per i dipendenti delle Categorie dei comuni (operai, amministrativi, funzionari) e grande è l’incognita sui Segretari Comunali, vista la scarsa disponibilità a trovare delle aperture su questa fondamentale figura per il funzionamento degli Enti.

La UIL FPL Enti Locali chiede (ancora!) un incontro urgente con Paride Gianmoena, per dirci, senza ipocrisie, qual è il futuro che ci aspetta.
In base alle risposte che avremo (o non avremo) agiremo di conseguenza.

La Segretaria Prov.le UIL FPL EELL Marcella Tomasi

Scarica il pdf: NIENTE LAVORO AGILE E RINNOVO CONTRATTUALE

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23 Nov
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Legge di stabilità provinciale. I sindacati bocciano la manovra. Cgil Cisl Uil in Prima commissione: nessuna politica dei redditi, mancano investimenti e risorse per rafforzare il welfare territoriale

Legge di stabilità provinciale. I sindacati bocciano la manovra. Cgil Cisl Uil in Prima commissione: nessuna politica dei redditi, mancano investimenti e risorse per rafforzare il welfare territoriale

E’ la paura, anche di perdere consensi, più che il coraggio la cifra che ha guidato la giunta provinciale nella definizione del bilancio di previsione. Una manovra che per Cgil Cisl Uil è monca, per l’assenza di scelte che mettano in sicurezza i redditi delle famiglie e di politica economica. Mancano ancora una volta, l’ennesima, le riforme per rilanciare la crescita e la coesione sociale. “La manovra per il 2023 è sostanzialmente vuota e sorda alle istanze della società trentina e affossa l’ultima possibilità di una concertazione alta tra le istituzioni e le parti economiche e sociali per costruire responsabilmente insieme un’idea comune del futuro del Trentino”. Lo hanno ribadito questa mattina i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti ai componenti della Prima commissione consiliare. Osservazioni e critiche alla manovra sono state messe anche nero su bianco in un documento che le confederazioni hanno inviato alla presidente Masè e che alleghiamo a questa nota stampa.

Cgil Cisl Uil prendono atto, dopo quattro anni di tentativi e richieste, che nella Giunta provinciale non c’è nessuna volontà di costruire un percorso condiviso di governo dell’Autonomia, per affrontare insieme e responsabilmente le sfide che attendono la nostra comunità. L’Esecutivo ha scelto una strada diversa, quella delle azioni di piccolo cabotaggio finalizzate ad incassare consenso immediato. “La Giunta rinuncia ad esercitare fino in fondo il proprio ruolo di governo per cedere alle logiche spicce degli slogan o delle misure spot”.

In uno scenario economico che viaggia pericolosamente verso la recessione la Giunta Fugatti non avanza proposte per stimolare la crescita, né per mettere in sicurezza i redditi delle famiglie, falciati dall’inflazione e che penalizza soprattutto i redditi più bassi. “Nella manovra non c’è il minimo accenno ad una politica dei redditi provinciale che provi contrastare gli effetti della riduzione del potere d’acquisto”.
Le risorse aggiuntive per le famiglie, stanziate sotto forma di minore imposizione fiscale, sono appena 5 milioni di euro in più rispetto a quanto stanziato ad inizio legislatura. Tenuto conto della criticità del momento e delle difficoltà si tratta solo di briciole.
Sul 2022 le risorse contro il caro bollette mobilitate fino ad oggi sono state 27milioni di euro. A questi si dovrebbero aggiungere 45 milioni previsti per il bonus da 180 euro che varrà erogato in modo iniquo con gennaio 2023.
La Provincia di Bolzano solo nel 2022 ha stanziato 90 milioni di euro.
La finanziaria non prevede nessuno stanziamento per adeguare l’assegno unico all’inflazione così le famiglie, impoverite dal caro prezzi, si vedranno di fatto alleggerito anche il sostegno. In questo scenario è difficile pensare che i trentini facciano figli, invertendo il calo del tasso di natalità. I nuclei hanno bisogno di sostegni certi e stabili nel tempo per decidere di metter su famiglia. In questo senso il bonus terzo figlio non inciderà sul numero di bambini concepiti in Trentino.

Il reddito delle famiglie si mette in sicurezza anche con interventi strutturati per rafforzare la contrattazione decentrata e aumentare le retribuzioni. La Giunta, però, sceglie di non vincolare gli sgravi fiscali alle imprese che applicano i contratti collettivi, favorendo implicitamente accordi pirata.
Sulle retribuzioni incide anche la qualità del lavoro: in Trentino un quarto della popolazione lavorativa ha un contratto a termine. Questo riduce il reddito disponibile per le lavoratrici e i lavoratori. La manovra, però, non prevede misure che incentivino la stabilizzazione lavorativa, riduce gli stanziamenti per Agenzia del Lavoro e non ne potenzia i centri per l’impiego.

La qualità del lavoro si sostiene anche spingendo il sistema a recuperare produttività. Il che vuol dire incentivare le imprese ad investire in innovazione. L’Esecutivo al contrario preferisce una strada più agevole e meno rischiosa in termini di consenso, confermando ancora una volta gli sgravi Irap a pioggia per le aziende.

Altro capitolo pericolosamente vuoto è quello del welfare territoriale. “Nel momento in cui l’assetto demografico, le innovazioni del sistema economico e gli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute pubblica producono profonde cesure nei modelli di coesione esistenti, il solo baluardo a difesa dell’inclusione sociale dei soggetti più deboli sono proprio le politiche di welfare, dalle politiche per la salute all’assistenza di tipo sociale, dai servizi alle famiglie a quelli per la soddisfazione dei bisogni abitativi, dalle politiche di workfare fino ad arrivare agli interventi per l’integrazione dei cittadini stranieri”. E’ questa consapevolezza che ha spinto Cgil Cisl Uil a sostenere l’appello per la costituzione degli Stati generali del Welfare trentino. Un ultimo tentativo di gestire insieme le trasformazioni che stanno investendo la comunità locale e che non può prescindere da un potenziamento delle risorse per la sanità pubblica, la prevenzione, la medicina di territorio, l’integrazione socio-sanitaria e l’assistenza agli anziani.

Nessuna risposta in questa manovra arriva sul tema casa.

Infine il capitolo della pubblica amministrazione. L’Esecutivo ha lasciato che diventassero lettera morta le promesse di innovare e rafforzare la pubblica amministrazione trentina e anche in questo bilancio di previsione dimostra di non credere nel valore delle risorse umane che tengono in piedi i servizi pubblici non stanziando un euro per il rinnovo dei contratti per il triennio 2022-2024.

Trento, 21 novembre 2022

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23 Nov
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Scuola. La provincia vuole valutare il personale

Trentino – 23 novembre 2022 (altro…)

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