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22 Ago
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Siglata definitivamente l’ipotesi di accordo per l’attribuzione del bonus Covid-19 fase III per l’ammontare di oltre 8 milioni di euro

Siglata definitivamente l’ipotesi di accordo per l’attribuzione del bonus Covid-19 fase III per l’ammontare di oltre 8 milioni di euro

Oggi, 22 Agosto 2022 presso l’Apran abbiamo siglato definitivamente l’ipotesi di accordo per l’attribuzione del bonus Covid-19 fase III per l’ammontare di oltre 8 milioni di euro.

Tale accordo è rivolto al personale sanitario, personale socio sanitario e Otas (operatore tecnico autista soccorritore) di trentino emergenza 118, operante presso l’Apss direttamente impegnato nell’emergenza epidemiologica da Covid-19 nel periodo che va dal 01.01.2021 al 31.03.2022 come previsto dall’art. 19, comma 4, della Legge Provinciale numero 21 del 27 dicembre 2021.

Questo accordo verrà suddiviso in quattro fasce in base alle ore effettuate cosi composte: fascia 1- fino a 1600 ore euro 650,00; fascia 2 – da 1601 a 2000 ore euro 950,00; fascia 3- da 2001 a 2200 euro 1350,00; fascia 4 – da 2201 ore in poi euro 1650,00.

Giuseppe Varagone Segretario della UIL FPL Sanità del Trentino, fa presente, che questo accordo è frutto di una delle tante nostre rivendicazioni a favore dei tanti Lavoratori e Lavoratrici che durante questa fase epidemiologica non si sono risparmiati a dare il loro contributo professionale per fronteggiare questa emergenza, che purtroppo da più di due anni continua a mettere a dura prova sia il sistema sanitario Trentino che chi vi opera all’interno.

Conclude Giuseppe Varagone , sarà nostra premura vigilare  presso  l’Apss per far sì che a questi Professionisti venga erogato il dovuto in tempi celeri .

 

Giuseppe Varagone

Segretario della UIL FPL Sanità del Trentino

 

Scarica il pdf: 22.08.2022 Comunicato stampa –

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22 Ago
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«Energia, rincari esplosi ancora. Fugatti ci incontri con urgenza»

Corriere del Trentino – 20 agosto 2022 (altro…)

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10 Ago
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Trentun anni fa, gli albanesi

l’Adige – 10 agosto 2022 (altro…)

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10 Ago
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“IMMIGRAZIONE ED EDILIZIA A 31 ANNI DAL TRAGICO SBARCO DEI 20000 PRIMI IMMIGRATI ALBANESI DELLA “VLORA”

“IMMIGRAZIONE ED EDILIZIA A 31 ANNI DAL TRAGICO SBARCO DEI 20000 PRIMI IMMIGRATI ALBANESI DELLA “VLORA”

TRENTO, 9 AGOSTO 2022

COMUNICATO STAMPA

La Feneal Uil del Trentino-Alto Adige Südtirol ricorda oggi lo sbarco al porto di Bari della nave mercantile “Vlora” che l’8 agosto del 1991 portò in Italia ventimila cittadini albanesi alla ricerca di migliori condizioni di vita, dopo il crollo della dittatura comunista, una delle più repressive e spietate del blocco orientale. A distanza di più di vent’anni da quei fatti, documentati da foto che sono rimaste nell’immaginario collettivo, non possiamo che riconoscere con gratitudine il grande apporto che i lavoratori di albanesi, di prima e seconda generazione, hanno dato all’economia del nostro Paese e del Trentino. In particolare, nel settore edile dove, anche oggi, la nazionalità albanese è quella dominante tra i lavoratori stranieri iscritti in Cassa edile a Trento con più di 1.100 operai registrati.

Con lo sbarco della “Vlora” l’opinione pubblica italiana si è confrontata per la prima volta in modo drammatico e confuso con i primi flussi migratori. Una novità per un Paese storicamente esportatore di manodopera come l’Italia del tempo.

Purtroppo, ad ogni tornata elettorale, il fenomeno migratorio torna ad essere al centro della speculazione politica. Nel marketing politico elettorale, alla conquista del voto di un ceto medio e operaio sempre più impoverito dalla perdita di potere d’acquisto dei salari e dall’aumento dell’inflazione e delle bollette dell’energia, c’è ancora chi soffia sul fuoco della retorica antimmigrazione. Una retorica che la Feneal UIL Trentino-Alto Adige Südtirol respinge con forza.

È evidente a tutti, soprattutto agli imprenditori, come, senza l’apporto dei lavoratori di origine straniera, l’intero settore edile sarebbe destinato al collasso.

Attualmente i lavoratori edili di origine straniera registrati in Cassa edile sono 4.658: il 41% di tutti i lavoratori iscritti nell’ente bilaterale edile, con provenienze da 78 Paesi e una crescita rispetto all’anno precedente del 20%.

Anche per questo, la Feneal Uil Trentino-Alto Adige Südtirol invita il mondo della politica trentina ad un nuovo approccio con lavoratori e futuri cittadini trentini di origine straniera che, come tali -anche per la durezza del lavoro edile-  meritano rispetto e considerazione.

Per la Feneal Uil Trentino-Alto Adige Südtirol

 

Matteo Salvetti

 

Scarica il pdf: COMUNICATO STAMPA FENEAL UIL TRENTINO ALTO ADIGE SUDTIROL ALBANE SI IN ITALIA

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09 Ago
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Corso Agente Forestale PAT

Corso Agente Forestale PAT

La UIL Fpl EE.LL. del Trentino, dato il concorso pubblico per n. 20 posti a tempo indeterminato di AGENTE FORESTALE del corpo Forestale della PAT bandito dalla Provincia Autonoma di Trento:

🔹 http://www.concorsi.provincia.tn.it/concorsi_indeterminato/pagina460.html

🔹http://www.concorsi.provincia.tn.it/binary/pat_pi_concorsi/concorsi_indeterminato/Bando_AGENTE_FORESTALE_f.to_Presidente.1652953540.pdf

🔹ORGANIZZA un corso online sulle tematiche previste dal concorso.

🔹Per iscrizioni e informazioni si prega di visitare il link:

https://www.uilentilocalitn.com/forestale

🔹oppure mettendosi in contatto con noi via mail:

entilocali@uiltn.it

🔹Recapito telefonico:
0461/376190

Come sempre il corso *gratuito solo per i nostri iscritti *o per chi procedesse ad iscriversi alla UIL FPL EE.LL. prima della partenza delle lezioni

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08 Ago
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Covid. Anche agli asintomatici in isolamento deve essere garantito il trattamento di malattia. Cgil Cisl Uil contestano l’interpretazione secondo cui chi è confinato a casa per un tampone positivo possa restare senza retribuzione

Covid. Anche agli asintomatici in isolamento deve essere garantito il trattamento di malattia. Cgil Cisl Uil contestano l’interpretazione secondo cui chi è confinato a casa per un tampone positivo possa restare senza retribuzione

Anche in Trentino sono diverse le segnalazioni di lavoratrici e lavoratori affetti da Covid-19 che denunciano il mancato riconoscimento da parte dell’Inps dell’indennità di malattia in quanto asintomatici. Nelle settimane scorse le organizzazioni sindacali avevano sollevato la questione all’interno del Comitato Provinciale Inps sollecitando una risposta chiara da parte dell’Istituto a livello statale. Ora la questione ha assunto una dimensione nazionale in quanto le confederazioni Cgil Cisl Uil sono intervenute direttamente all’Istituto di via Ciro il Grande.
“Si tratta di un’interpretazione indebitamente restrittiva – spiegano Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti per Cgil Cisl Uil del Trentino -. Infatti l’attuale normativa, ancora oggi, impone l’isolamento ai soggetti contagiati. Il mancato riconoscimento dell’indennità di malattia è perciò un grave danno per le lavoratrici e i lavoratori affetti da Covid-19”.
Infatti per coloro che sono positivi al Covid-19, grava comunque ex lege l’obbligo di non allontanarsi dalla propria abitazione o dimora e di assentarsi dal luogo di lavoro; in relazione a tale circostanza, con l’art. 26, d.l. n. 18/2020, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, veniva disposto che fino al 31 dicembre 2021 il periodo trascorso dai lavoratori dipendenti del settore privato in quarantena, con sorveglianza attiva, o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, è equiparato a malattia ai fini del trattamento economico previsto dalla normativa di riferimento e non è computabile ai fini del periodo di comporto. A partire dal 1° gennaio 2022, però, l’assenza dal lavoro per quarantena, anche dei lavoratori risultati positivi al Covid-19 ma asintomatici, pur continuando ad essere imposta dalla legge per motivi cautelari, di tutela della salute collettiva e di protezione dei terzi, non è più indennizzata dall’INPS, essendo venuta meno, secondo l’interpretazione fatta valere dall’Istituto, l’espressa equiparazione con la malattia ordinaria.
“Contestiamo la tesi restrittiva dell’INPS – incalzano i sindacalisti – perché basata su una stretta adesione alla previsione letterale della norma, senza considerare, inoltre, la giurisprudenza che in questi anni si è consolidata su questo tema. La posizione dell’INPS è fondata sulla nozione di malattia indebitamente restrittiva, che da tempo è stata superata dalla giurisprudenza di legittimità”. Infatti, la Corte Cassazione, con varie pronunce risalenti agli anni ’80, ben compendiate dalla sentenza n. 7767 del 1987, ha ridisegnato il confine della malattia indennizzabile in riferimento alla effettiva incidenza della situazione prevista dalla legge sulle mansioni normalmente svolte dal lavoratore.
“La malattia Covid-19 – concludono Faggioni, Bezzi e Alotti – sia essa con sintomi o senza sintomi, deve essere trattata come qualsiasi altra malattia. Non possiamo assolutamente permettere che ai lavoratori e alle lavoratrici, sottoposti al regime di isolamento, venga decurtato il loro stipendio”.
A questo proposito le confederazioni a livello nazionale si sono già mosse per contestare formalmente la posizione dell’Istituto aprendo un’l’interlocuzione diretta con il Ministero del Lavoro, per superare tale criticità, che sta determinando e determinerà delle ripercussioni non solo dal punto di vista economico per le lavoratrici e i lavoratori, ma, anche, legate alle misure di tutela strettamente correlate alla pandemia, tutt’altro che superata.

Trento, 5 agosto 2022

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08 Ago
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Matteo Salvetti (Segretario Feneal UIL): «Il lavoro torni al centro dell’agenda politica»

l’Adige – 08 agosto 2022 (altro…)

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08 Ago
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Scuola, inizio senza mascherine. Ma con tanti contagi torneranno

Corriere del Trentino – 07 agosto 2022 (altro…)

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05 Ago
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L’assegno unico porta 142 euro al mese

l’Adige – 05 agosto 2022 (altro…)

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05 Ago
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«Sulla casa Provincia e Itea latitanti»

l’Adige – 05 agosto 2022 (altro…)

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