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17 Giu
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Bypass ferroviario, un patto sulla legalità e coinvolgimento su qualità del lavoro. Sindacati: occasione per sanare le fratture urbane. Le modifiche accolte vanno nella direzione di una maggiore sostenibilità e qualità dell’opera. Puntare sulla rotaia vuol dire accelerare la transizione ecologica del nostro territorio

Bypass ferroviario, un patto sulla legalità e coinvolgimento su qualità del lavoro. Sindacati: occasione per sanare le fratture urbane. Le modifiche accolte vanno nella direzione di una maggiore sostenibilità e qualità dell’opera. Puntare sulla rotaia vuol dire accelerare la transizione ecologica del nostro territorio

Attenzione massima alla sicurezza dei lavoratori, alla qualità e alla tutela della regolarità del lavoro nella gestione dell’appalto e al contrasto di ogni rischio di infiltrazione criminale. Sono questi gli elementi essenziali che per Cgil Cisl Uil dovranno essere inseriti tra le priorità del progetto per la realizzazione del bypass ferroviario di Trento. “Riteniamo un passo avanti positivo il fatto che RFI abbia accolto le proposte che arrivavano dal territorio – commentano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti per Cgil Cisl Uil del Trentino, insieme a Sandra Ferrari, Fabrizio Bignotti e Matteo Salvetti per i sindacati delle costruzioni Fillea Filca Feneal -. Questa scelta, infatti, va nella direzione di rendere più sostenibile l’opera e mette anche un punto fermo nella realizzazione di un progetto imponente che deve essere compiuto nella massima trasparenza e con il coinvolgimento della comunità per dare i propri frutti che non si misurano solo nell’occupazione create dal cantiere ma anche dagli impatti sulla crescita e sull’ambiente di questa grande infrastruttura”.
I sindacati infatti ritengono che l’opera possa essere un tassello fondamentale per spostare in modo significativo il traffico merci da gomma a rotaia, ma anche un investimento rigenerativo da cui potranno derivare occasioni di crescita del tessuto economico, non solo cittadino, ma dell’intera provincia. “C’è poi un punto fondamentale – proseguono i tre segretari – . L’opera dovrà realmente consentire di ricucire una frattura importante nell’area urbana a nord di Trento, ricomponendo non solo urbanisticamente quella zona, ma anche socialmente”.
Cgil Cisl Uil nello stesso tempo, però, sollecitano Provincia, Comune e Rfi affinché prima dell’avvio del bando si definiscano due tasselli che ritengono essenziali. In primo luogo la sottoscrizione di un patto ampio per la legalità, che coinvolga anche le parti sociali. “E’ evidente a tutti come un’opera di questa portata con le risorse che muove è terreno particolarmente attraente per gli interessi criminali. L’attenzione in questo senso deve essere massima perché si mettano in campo fin da subito forme di prevenzione e di contrasto trasversale e capillare di qualsiasi forma di infiltrazione malavitosa”.
Altro nodo cruciale è la tutela della qualità e della sicurezza sul lavoro nel futuro cantiere. “La costituzione di un osservatorio per l’ambiente e la sicurezza sul lavoro dentro il cantiere è un passo in questa direzione. Per quanto ci riguarda chiediamo vengano coinvolte quanto prima anche le categorie sindacali dell’edilizia perché ci sia la massima tutela, in tutta la filiera, della qualità del lavoro, del massimo rispetto delle norme su salute e sicurezza e della regolarità contrattuale e retributiva, anche per evitare di incorrere nei problemi anche di natura sindacale emersi nel cantiere Loppio Busa. In questo senso auspichiamo anche che l’osservatorio sia attivato nel più breve tempo possibile”.

Trento, 10 giugno 2022

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17 Giu
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BENE CONTRIBUTI BIM E PAT PER IL SOLARE – UIL E ADOC PERO’ RITENGONO, UN GRAVE ERRORE LASCIAR FUORI DA ACCORDI E PROTOCOLLI I RAPPRESENTANTI DI LAVORATORI, PENSIONATI E DEI CONSUMATORI.

BENE CONTRIBUTI BIM E PAT PER IL SOLARE – UIL E ADOC PERO’ RITENGONO, UN GRAVE ERRORE LASCIAR FUORI DA ACCORDI E PROTOCOLLI I RAPPRESENTANTI DI LAVORATORI, PENSIONATI E DEI CONSUMATORI.

I vertici di Associazione Artigiani, la Federazione della Cooperazione, la Provincia Autonoma e i BIM, hanno siglato un’intesa per diffondere il più possibile nuovi impianti fotovoltaici di carattere domestico ed aziendale ed erogare contributi a fondo perduto (fino a 2000 € a famiglia) non da parte dell’ente provincia, ma dai Bacini Imbriferi Montani.

Al tavolo però non sono stati invitati i rappresentanti dei cittadini, delle famiglie, dei consumatori trentini, i soggetti fra l’altro compresi e interessatissimi al progetto di rete territoriale fra imprese, amministrazioni pubbliche e appunto cittadini, quindi consumatori, per lo sviluppo delle tanto auspicate e nominate Comunità energetiche.

Associazioni dei consumatori come Adoc ed i Patronati sindacali, da settimane sono bombardate da centinaia di telefonate di cittadini, famiglie, atterrite dalle bollette del gas e dell’elettricità fuori misura che ricevono, che hanno difficoltà e fanno fatica a districarsi  nella  giungla di “bonus statali e locali” e delle  “agevolazioni fiscali” cui potrebbero accedere, oltre appunto a questo nuovo annuncio di contributi a pioggia, senza alcun parametro reddituale.

Bene quindi per questa nuova iniziativa di diffusione dell’autoconsumo e della produzione energetica mediante sistemi alternativi come gli impianti fotovoltaici ove possibile: nelle aziende, nelle amministrazioni pubbliche, nelle abitazioni civili fino alle case private dei cittadini, ma attenzione ad escludere proprio famiglie e cittadini consumatori, dalle intese locali, come questa dei contributi per il fotovoltaico. Bisogna evitare che gli addetti ai lavori, produttori ed installatori in primis, quelli sì presenti alla sigla dell’accordo con il Vice Presidente Tonina, facciano in qualche modo “cartello” creando una bolla dei costi e dei prezzi locali per assorbire magari, gli incentivi erogati dai BIM.  La speculazione abbiamo visto è più attenta dell’Ente pubblico e approfitta se può della congiuntura del mercato, come accaduto coi carburanti, con il carrello della spesa ed ad esempio con le agevolazioni edili al 110%. La UIL e l’Adoc continuano a chiedere quindi alla Giunta Fugatti ed al Consiglio Provinciale, dove questi provvedimenti comunque verranno esaminati, l’inserimento, la partecipazione delle rappresentanze delle famiglie, dei lavoratori e dei consumatori agli accordi e intese fra le parti, a garanzia appunto di chi poi, sempre, subisce le speculazioni di poteri forti ed imprese.

 

Per ADOC   del Trentino                                          Per UIL del Trentino

L.Cabras                                                  W.Alotti

 

Scarica il pdf: comunicato stampa ADOC UIL Contributi solare e aiuto PAT e BIM Si coinvolgano anche le famiglie ed i consumatori (1)

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17 Giu
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Bonus bebè, Giunta costretta a sanare una grave discriminazione Cgil Cisl Uil e Acli rivendicano il successo della loro iniziativa e rilanciano: adesso si rimuova l’assurdo vincolo dei dieci anni da altre misure di sostegno, a partire dal bonus bollette.

Bonus bebè, Giunta costretta a sanare una grave discriminazione Cgil Cisl Uil e Acli rivendicano il successo della loro iniziativa e rilanciano: adesso si rimuova l’assurdo vincolo dei dieci anni da altre misure di sostegno, a partire dal bonus bollette.

 

“Meglio tardi che mai. Finalmente la Giunta provinciale, obtorto collo, fa marcia indietro sui dieci anni di residenza per il bonus bebè. E’ una giornata positiva per tutte le bambine e i bambini che nascono in Trentino, a prescindere dall’origine dei loro genitori. Ed è una giornata migliore anche per la nostra comunità che vede sanata un’odiosa discriminazione”. Parlano così i segretari generali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, insieme al presidente delle Acli Trentine, Luca Oliver. Un anno fa sono state proprio sindacati e Acli a promuovere una petizione per rimuovere il vincolo dei dieci anni. Petizione, sottoscritta da molti soggetti della società civile trentina, a cui sono seguite presidi e sollecitazioni, che il presidente Fugatti e la sua giunta hanno sempre ignorato ostinandosi a tenere in piedi una misura ingiusta e palesemente incostituzionale
perché contraria al principio di uguaglianza. Ad aprile è arrivata la sentenza del Giudice e tra silenzi e omissioni l’Esecutivo in sordina si è dovuto adeguare. “Siamo soddisfatti di aver raggiunto il risultato, ma questa battaglia di civiltà non è conclusa – proseguono -. Siamo assolutamente consapevoli che questo l’Esecutivo e questa maggioranza alimentano i loro consensi al motto di “prima i trentini” e che in questa logica, per un pugno di voti, sacrificano la tradizione di accoglienza, integrazione e apertura della nostra terra. Insistiamo che dieci anni sono un vincolo irragionevole e discriminatorio e chiediamo venga rimosso anche da altre misure di sostegno, a cominciare dal bonus bollette. Non è soffiando sul fuoco delle differenze, favorendo la guerra tra poveri che si danno risposte. La Giunta metta in atto azioni concrete, invece che nascondersi dietro una propaganda che nasconde le sue inadeguatezze di fronte alle enormi difficoltà che vivono moltissime famiglie in Trentino, italiane e straniere”.

Trento, 10 giugno 2022

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09 Giu
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I° Congresso FENEAL UIL Trentino Alto Adige Südtirol – VALORIZZARE IL LAVORO RIQUALIFICARE IL FUTURO

I° Congresso FENEAL UIL Trentino Alto Adige Südtirol – VALORIZZARE IL LAVORO RIQUALIFICARE IL FUTURO

11 GIUGNO FIERA DI BOLZANO SALA CEVEDALE
BOLZANO PIAZZA FIERA, 1

 

Scarica il pdf: congresso feneal

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09 Giu
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Progettone, scintille fra Spinelli e i sindacati «Sobillate i lavoratori». «Falso. Non ci ascolta»

09 giugno 2022 – Corriere del Trentino
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09 Giu
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Dagli operai ai funzionari pubblici: in Trentino retribuzioni sotto la media

09 giugno 2022 – Corriere del Trentino
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09 Giu
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Magazzino Sait, i sindacati ribattono: «Internalizzazione»

09 giugno 2022 – Corriere del Trentino
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09 Giu
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I dati dell’Uopsal «Cantieri, il 25% di quelli visitati sono irregolari»

09 giugno 2022 – Corriere del Trentino
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09 Giu
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BENE CONTRIBUTI BIM E PAT PER IL SOLARE – UIL E ADOC PERO’ RITENGONO, UN GRAVE ERRORE LASCIAR FUORI DA ACCORDI E PROTOCOLLI I RAPPRESENTANTI DI LAVORATORI, PENSIONATI E DEI CONSUMATORI.

BENE CONTRIBUTI BIM E PAT PER IL SOLARE – UIL E ADOC PERO’ RITENGONO, UN GRAVE ERRORE LASCIAR FUORI DA ACCORDI E PROTOCOLLI I RAPPRESENTANTI DI LAVORATORI, PENSIONATI E DEI CONSUMATORI.

COMUNICATO STAMPA

7/6/2022

I vertici di Associazione Artigiani, la Federazione della Cooperazione, la Provincia Autonoma e i BIM, hanno siglato un’intesa per diffondere il più possibile nuovi impianti fotovoltaici di carattere domestico ed aziendale ed erogare contributi a fondo perduto (fino a 2000 € a famiglia ) non da parte dell’ente provincia, ma dai Bacini Imbriferi Montani.

Al tavolo però mancavano i rappresentanti dei cittadini, delle famiglie, dei consumatori trentini, i soggetti fra l’altro compresi e interessatissimi al progetto di rete territoriale fra imprese, amministrazioni pubbliche e appunto cittadini, quindi consumatori, per lo sviluppo delle tanto auspicate e nominate Comunità energetiche.

Associazioni dei consumatori come Adoc ed i Patronati sindacali, da settimane sono bombardate da centinaia di telefonate di cittadini, famiglie, atterrite dalle bollette del gas e dell’elettricità fuori misura che ricevono, che hanno difficoltà e fanno fatica a districarsi nella  giugla di “bonus statali e locali” e delle  “agevolazioni fiscali” cui potrebbero accedere, oltre appunto a questo nuovo annuncio di contributi a pioggia, senza alcun parametro reddituale.

Questo dopo il comportamento di Dolomiti Energia, la multiservizi locale che ha ora dichiarato il blocco delle agevolazioni contrattuali più favorevoli alle famiglie e la difficoltà a proporre agevolazioni diverse e più flessibili da quelle previste da Arera, l’Autority dell’energia, e  questo  anche rispetto alle altre grandi aziende energetiche del nord Italia.

Bene quindi a questa nuova iniziativa di diffusione dell’autoconsumo e della produzione energetica mediante sistemi alternativi come gli impianti fotovoltaici ove possibile: nelle aziende, nelle amministrazioni pubbliche, nelle abitazioni civili fino alle case private dei cittadini, ma attenzione ad escludere proprio famiglie e cittadini consumatori, dalle intese locali, come questa dei contributi per il fotovoltaico. Bisogna evitare che gli addetti ai lavori, produttori ed installatori in primis, quelli sì presenti alla sigla dell’accordo con il Vice Presidente Tonina, facciano in qualche modo “cartello” creando una bolla dei costi e dei prezzi locali per assorbire magari, gli incentivi erogati dai BIM.  La speculazione abbiamo visto è più attenta dell’Ente pubblico e approfitta se può della congiuntura del mercato, come accaduto coi carburanti, con il carrello della spesa ed ad esempio con le agevolazioni edili al 110%. La UIL e l’Adoc continuano a chiedere quindi alla Giunta Fugatti ed al Consiglio Provinciale, dove questi provvedimenti comunque verranno esaminati, l’inserimento, la partecipazione delle rappresentanze delle famiglie, dei lavoratori e dei consumatori agli accordi ed intese fra le parti, a garanzia appunto di chi poi, sempre, subisce le speculazioni di poteri forti ed imprese.

 

Per ADOC   del Trentino                                          Per UIL del Trentino

L.Cabras                                                  W.Alotti

Scarica il pdf: comunicato stampa ADOC UIL Contributi solare e aiuto PAT e BIM Si coinvolgano anche le famiglie ed i consumatori

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09 Giu
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Riforma del Progettone. Non si cambia sulla pelle dei più deboli. Oggi presidio delle lavoratrici e dei lavoratori che chiedono di non snaturare la valenza sociale e garantire tutele per chi non potrà ricollocarsi

Riforma del Progettone. Non si cambia sulla pelle dei più deboli. Oggi presidio delle lavoratrici e dei lavoratori che chiedono di non snaturare la valenza sociale e garantire tutele per chi non potrà ricollocarsi

Il Progettone deve mantenere la funzione sociale per cui è nato e non va non snaturato. Lo hanno ribadito questo pomeriggio le lavoratrici e i lavoratori in presidio sotto il Consiglio provinciale. Una delegazione insieme ai sindacati ha incontrato anche i capigruppo consiliari di maggioranza e opposizione. All’incontro erano presenti il presidente Kaswalder e anche l’assessore Spinelli.
Il testo della riforma voluta dalla Giunta provinciale arriverà in Aula entro la fine del mese, ma potrebbe anche slittare a settembre e sui contenuti sindacati e lavoratori vogliono garanzie precise. Per prima cosa non va snaturata la valenza sociale dello strumento; in altri termini la priorità non deve essere ricollocare sul mercato del lavoro chi transita nel Progettone, ma tutelare i soggetti più fragili. “Nessun pregiudizio sulla ricollocazione, e siamo favorevoli al fatto che tutti vengano formati e incentivati a questo scopo. Bisogna però guardare in faccia la realtà e avere consapevolezza del fatto che non tutti potranno trovare una occupazione sul mercato ordinario”, sostengono Cgil Cisl Uil con Maurizio Zabbeni, Michele Bezzi e Walter Alotti e le categorie Flai, Fai e Uila, con Moreno Marighetti, Katia Negri e Fulvio Giaimo. I sindacati dunque chiedono garanzie adeguate affinché nessuno sia lasciato solo. Preoccupazioni raccolte dai consiglieri provinciali.
I sindacati pretendono sia inserita in legge una clausola sociale che tuteli le lavoratrici e i lavoratori del Progettone in eventuali passaggi tra soggetti incaricati e il reinserimento nella misura se la ricollocazione sul mercato del lavoro fallisse. Clausola sociale che dovrà servire anche per tutelare la continuità occupazione degli addetti in caso di cambio affidamento. “Fino ad oggi ha funzionato un sistema di affidamento diretto del servizio a cooperative e terzo settore. In futuro non potrà più essere così, dunque i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori andranno tutelati”.
Altra questione su cui c’è massima attenzione è l’individuazione condivisa dei profili che potranno essere inseriti nel Progettone. Fino ad oggi il sistema si è retto su uno schema condiviso a tre, Provincia, sindacati, imprese. Così deve continuare ad essere per quanto riguarda regole di ingresso nel Progettone, anni dalla pensione, tipo di contratto offerto, diritti ai lavoratori. I sindacati chiedono che la legge preveda nero su bianco una vera e propria intesa tra imprenditori, sindacati e Provincia.
Infine il nodo delle risorse. L’intera riforma rischia di finire in una bolla di sapone se la Giunta non stanzierà le risorse necessarie a farla funzionare. In pratica i percorsi di ricollocazione e riqualificazione dovranno essere adeguatamente finanziati con risorse certe. “Senza stanziamenti il Progettone non può funzionare. Così però ci rimettono i lavoratori più deboli, ma anche la nostra comunità a cui questo strumento ha garantito una tenuta sociale anche nei momenti più complessi. Senza dimenticare quanto fatto in termini di beni pubblici”.
Al termine del breve confronto l’assessore Spinelli si è impegnato a convocare i sindacati la prossima settimana.

Trento, 8 giugno 2022

 

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