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24 Mar
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NON HAI ANCORA UN APPUNTAMENTO PER IL TUO ISEE? (NECESSARIO PER RICHIEDERE L’ASSEGNO UNICO] PRENOTALO SUBITO!

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23 Mar
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Addizionale Irpef. Ridurre le imposte e venire incontro alle famiglie taglieggiate dal rincaro energetico e della spesa si può. Ad esempio nel Lazio, come a Bolzano, si pagheranno meno tasse!

Addizionale Irpef. Ridurre le imposte e venire incontro alle famiglie taglieggiate dal rincaro energetico e della spesa si può. Ad esempio nel Lazio, come a Bolzano, si pagheranno meno tasse!

Mer 16 .3. 2022

Tagliare le tasse si può. Lo sanno bene i sindacati e la Regione Lazio che insieme hanno raggiunto il rilevante risultato di scongiurare l’aumento delle addizionali Irpef per i redditi da lavoro e pensione medio bassi. Tutto ciò in Trentino non è stato possibile, anzi si è addirittura aumentato il gettito Irpef, portando la percentuale dell’addizionale al massimo dell’imposizione, per i cittadini trentini con redditi medio-alti da 50.000 euro, mentre prima era applicata dai 55.000 euro in su.

Cgil Cisl e Uil chiedono da anni alla Giunta Fugatti un intervento per alzare la soglia per l’applicazione di questa imposta locale da 15.000 euro almeno a 20.000 euro, senza purtroppo alcun risultato in tal senso.

Ricordiamo peraltro che a Bolzano, ma anche nel meno ricco ed autonomo Lazio, sono previste la progressività dell’imposta e l’esenzione della maggiorazione per i redditi fino a 35mila euro e che nella Regione che ospita la capitale, per il corrente anno sui redditi tra i 35 e i 40mila, si otterrà una nuova riduzione dell’imposta, tramite una detrazione pari a 300 euro l’anno.

Potrebbe essere peraltro questo un modo semplice e immediato per venire incontro almeno alle famiglie dai redditi medio bassi, taglieggiate dal rincaro energetico e dallo sbalzo dell’inflazione. Escaletion che ha comportato una significativa perdita di valore dei redditi da lavoro e delle pensioni ed un aumento appunto del costo del “carrello della spesa”: l’indice Istat dell’inflazione di febbraio segna un aumento in Trentino del 5,8 % rispetto all’anno scorso e del 3% sul gennaio scorso.

Sono diverse settimane che la Giunta rimanda un intervento aggiuntivo ai provvedimenti statali già in essere (Bonus energia) per aiutare le famiglie colpite anche dall’aggravio delle spese di luce, gas e carburanti. Intervento pare piuttosto complesso e impegnativo sia per la macchina amministrativa della Provincia e per i Patronati ed i nostri Caf, a cui pare sarà demandata la trafila per l’ottenimento del beneficio ipotizzato e dove a breve inizierà la campagna fiscale 2022, con un probabile ingolfamento delle sedi ed uffici.

La UIL ritiene ampiamente passato il tempo di attesa di provvedimenti della Giunta trentina, utili a venire incontro ai cittadini, lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati che pare abbiano la colpa di non essere imprenditori o lavoratori autonomi, categorie sempre invece al centro dell’attenzione politica, di Fugatti & c.

Se è vero che ricchezza e lavoro si crea nelle aziende e con le esportazioni è altrettanto vero che ridurre i consumi interni ed escludere dalla domanda di beni e servizi larga parte dei lavoratori e dei pensionati trentini contribuirà ad innescare ed aumentare una crisi economica e finanziaria, ahimè esiziale anche per il nostro Trentino.

Walter Alotti
Segretario Generale UIL del Trentino

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23 Mar
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«Addizionale Irpef, famiglie in crisi. Trento segua l’esempio di Bolzano»

20 marzo 2022 – Corriere del Trentino (altro…)

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23 Mar
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ALLARME A SPINI, MANCANO AGENTI

19 marzo 2022 – l’Adige (altro…)

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23 Mar
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LAVORO. PIÙ TUTELE PER LA SICUREZZA

19 marzo 2022 – l’Adige (altro…)

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23 Mar
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Nuova sede UILTN a Tesero

Se hai bisogno del sindacato, dei servizi del CAF (730, unico…) o del PATRONATO ITAL (disoccupazione, ass. unico…) ti aspettiamo anche nella

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22 Mar
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21 MARZO – GIORNATA MEMORIA E IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE

21 MARZO – GIORNATA MEMORIA E IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE

Tutti insieme, lunedì 21 marzo in Piazza Duomo alle 10.15, in occasione della ventisettesima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie, istituita e riconosciuta per legge dal 2017, con il voto unanime della Camera dei Deputati.

Dal 1996, Libera celebra nel giorno dell’equinozio di primavera questa giornata, come occasione per ricordare, leggendone pubblicamente i nomi, tutte le vittime innocenti delle mafie ad oggi conosciute.

Ogni anno si scelgono una città e un tema simbolici, a rappresentare tutto il Paese, e contemporaneamente si svolgono letture parallele in più luoghi possibili d’Italia.

Dopo che negli ultimi due anni l’emergenza sanitaria e le conseguenti norme di contenimento per la diffusione dei contagi da COVID-19 hanno impedito lo svolgimento in presenza delle ultime due giornate della Memoria e dell’Impegno, quest’anno la manifestazione nazionale avente come slogan “Terra mia. Coltura I Cultura”avrà luogo a Napoli.

In concomitanza, noi siamo stati presenti in piazza Duomo a Trento e abbiamo avuto finalmente la possibilità di tornare a scendere in piazza come in passato per ricordare le tante vittime innocenti delle mafie leggendo un lungo elenco di nomi, nel segno di una memoria che non vuole essere solo celebrazione, ma strumento di verità e giustizia per tutte quelle famiglie che si sono viste portare via una persona cara.

Anche la UIL del Trentino c’era.

 

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22 Mar
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PUBBLICA AMMNISTRAZIONE TRENTINA: TANTE DONNE, BASSE RETRIBUZIONI.

PUBBLICA AMMNISTRAZIONE TRENTINA: TANTE DONNE, BASSE RETRIBUZIONI.

È di questi giorni la pubblicazione della relazione periodica di ISPAT sulla Pubblica Amministrazione trentina: retribuzioni che crescono meno di quelle dei colleghi del resto d’Italia e tante donne.
Dati non confortanti, vista la nostra autonomia contrattuale e la differenza con la vicina Bolzano… A fatica abbiamo ottenuto il finanziamento per il rinnovo del Contratto collettivo 2019-2021, e già ci rendiamo conto che a poco servirà se non ad allineaci con le retribuzioni delle Pubbliche Amministrazioni del resto d’Italia; non più quindi un Trentino all’avanguardia che offre posti e stipendi migliori, ma un territorio come tanti altri, che non riesce ad avere il personale sufficiente per far “camminare” la propria pubblica amministrazione.

Da anni la UIL FPL Enti Locali denuncia la mancanza di personale, specialmente sui Comuni del territorio, forti criticità sul personale socio-sanitario delle nostre APSP e grandi difficoltà della nostra macchina pubblica provinciale: di rimando ci hanno sempre risposto che le nostre retribuzioni erano di gran lunga superiori a tutti gli altri e che dovevamo essere consapevoli della nostra fortuna.

I dati invece, inesorabilmente, descrivono la situazione per com’è: un Trentino con il proprio personale degli Enti Locali che invecchia, mal retribuito, poco sostituito e poco considerato.
Un ultimo dato che vogliamo analizzare è la forte presenza di donne e la maggior presenza di personale laureato: come in tantissimi ambienti lavorativi che si “femminilizzano”, pur maggiorando la preparazione scolastica, aumenta il discredito della professione.

Alla Giunta provinciale chiediamo quindi che si investa nel Trentino, non solo nelle aziende Trentine, per garantire retribuzioni adeguate, velocizzando il rinnovo contrattuale 2019-2021, e prevedendo già dal prossimo assestamento di bilancio di luglio le risorse per procedere con il contratto 2022- 2024.

La UIL FPL Enti Locali è pronta e preparata per la contrattazione.

La Segretaria Prov.le UIL FPL EELL Marcella Tomasi

 

Scarica il pdf: Dati ISPAT Pubblica Amministrazione Trentina

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17 Mar
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Inflazione ancora in salita. A febbraio toccato il 5.8%. Cgil Cisl Uil: urgente intervenire sui costo energetici per tutelare il potere d’acquisto di famiglie e pensionati

Inflazione ancora in salita. A febbraio toccato il 5.8%. Cgil Cisl Uil: urgente intervenire sui costo energetici per tutelare il potere d’acquisto di famiglie e pensionati

Febbraio segna un altro balzo in avanti dell’inflazione in Trentino. Nel mese scorso i prezzi sono cresciuti del 5.8% rispetto all’anno precedente, e del 3% rispetto a gennaio. Una dinamica in rialzo attesa, anche vista la situazione di grave crisi che si è prodotta sui mercati internazionali a seguito della guerra in Ucraina e delle sanzioni imposte alla Russia. “Purtroppo lo scoppio del conflitto non ha fatto che peggiorare una situazione già sotto pressione per l’aumento del costo delle materie prime – ammettono i segretari generali di Cgil Cisl Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. In questo quadro le ripercussioni sui redditi di lavoratori e pensionati saranno ancora più pesanti, visto che gli aumenti, già consistenti, si ripercuoteranno sul costo dei prodotti finali, a cominciare da quelli alimentari. Uno scenario che rischia di peggiorare ulteriormente se le imprese decideranno di sospendere la produzione mettendo in cassa integrazione i lavoratori”.
Per questa ragione, secondo i tre sindacati, è tempo che la Provincia passi dalle parole ai fatti sul fronte degli interventi straordinari per abbattere gli effetti del caro bollette. “Premesso che non conosciamo ancora nei dettagli il piano della Giunta, se non per quanto è stato annunciato alla stampa, crediamo che l’intervento debba avere una portata di almeno 40 milioni di euro se realmente si vuole dare un sostegno concreto alle famiglie, sostenendo i nuclei maggiormente svantaggiati da questa situazione”.
Accanto alle misure straordinarie per tutelare nell’immediato il potere d’acquisto, Cgil Cisl Uil insistono sulla necessità di mettere in campo interventi anche per incentivare l’istallazione di sistemi di produzione di energia sostenibile.
Altro punto su cui i sindacati continuano ad insistere è il ripristino dell’esenzione dell’addizionale Irpef per i redditi fino a 20mila euro. “Oggi quella fascia di reddito è in difficoltà. E’ importante ridurre la pressione fiscale.
Infine di fronte ad un costo della vita che erode i redditi per Cgil Cisl Uil è urgente adeguare i meccanismi di calcolo Icef per i nuclei che oggi accedono agli interventi di sostegno del welfare provinciale.

Trento, 16 marzo 2022

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17 Mar
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Modifiche all’articolo 41 della Costituzione italiana: possibili nuove tutele per la sicurezza sul lavoro?

Modifiche all’articolo 41 della Costituzione italiana: possibili nuove tutele per la sicurezza sul lavoro?

E se le recenti modifiche agli articoli della Costituzione interessassero anche la salute e la sicurezza sul lavoro e non solo l’ambiente?

Si è parlato molto della modifica costituzionale dello scorso 8 febbraio 2022 che ha finalmente inserito, all’articolo 9, la tutela dell’ambiente tra i principi fondanti della Costituzione italiana. L’articolo 41, ora aggiornato, sancisce che il diritto all’iniziativa economica privata non può esercitarsi quando in danno all’ambiente e alla salute. Una modifica che apre a nuovi scenari nel rispetto della sostenibilità presente e delle future generazioni.

Presi dall’entusiasmo di un traguardo così importante per il nostro Paese, si è prestata meno attenzione alla parola “salute” inserita nel testo modificato dell’articolo 41. La premessa è che, verosimilmente, questa modifica è stata anch’essa pensata in rapporto alla tutela dell’ambiente. Tuttavia, contestualizzata nell’articolo che prevede l’iniziativa economica privata e i suoi limiti, forse può avere risvolti più ampi estendendo la sua tutela anche alla sicurezza sul lavoro. Proviamo a ragionarci insieme.

In materia di sicurezza sul lavoro la normativa di riferimento è il Testo Unico sulla sicurezza (d.lgs 81/08). A sua volta il T.U. trova fondamento in alcuni principi costituzionali.

In particolare:

  • l’art. 35 della Costituzione che garantisce la tutela del lavoro “in tutte le sue forme e applicazioni”;
  • l’art. 41 che, già prima della modifica dell’8 febbraio, stabiliva che l’iniziativa economica privata“non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale e in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.

    Dunque, cosa cambia adesso?
    Prima di provare a dare una risposta è importante chiarire cosa intendiamo con “iniziativa economica privata”. Il testo dell’art.41 fa riferimento alla libertà dei privati di intraprendere qualsivoglia attività d’impresa con lo scopo di realizzare un profitto.

Qui il primo problema: quali attività d’impresa rientrano nella fattispecie in esame? A quali attività si estendono i limiti previsti da questa norma costituzionale?
Ci sono, infatti, diversi orientamenti. Uno di questi, accreditato da alcune pronunce della Corte costituzionale, estende l’applicazione dell’art. 41 a qualsiasi tipo di attività dal quale possano derivare vantaggi economici per chi la svolge, comprendendovi anche il lavoro subordinato e l’esercizio di una professione.

In linea con questo orientamento, l’ultima revisione alla Costituzione laddove stabilisce che “l’iniziativa economica privata non può svolgersi […] in modo da arrecare danno alla salute” rafforza ulteriormente anche la sicurezza sui luoghi di lavoro. Significa, infatti, consolidare l’idea che nessun datore di lavoro può mettere a rischio, e in nessun modo, la salute dei lavoratori nell’esercizio della propria attività d’impresa. Significa affermare con maggiore incisività che la salute e la sicurezza vengono prima di qualsiasi profitto.

Questa modifica all’art. 41 della Costituzione pone un ulteriore argine allo strapotere delle aziende e dei datori di lavoro che troppo spesso inseguono il denaro anche a costo della vita dei lavoratori e della dignità del lavoro
stesso. Mai più tragedie come quella accaduta a Seveso e Meda nel 1976, dove, per inseguire una maggiore produttività e ulteriori profitti, si è distrutta la salute dell’ecosistema e la vita di tantissime persone e famiglie. Episodi come quello di Luana, morta sul lavoro dopo essere stata trascinata per i capelli dall’orditoio manomesso e privato del cancello di protezione o quello accaduto in Trentino nella conceria di Vallarsa non dovranno più accadere.

Vincolare esplicitamente l’attività d’impresa e il profitto al rispetto della salute – oltre che dell’ambiente – è una piccola grande vittoria di civiltà. Basta sacrificare la vita in nome di un vantaggio economico. Basta morti sul lavoro.

Walter Alotti

Segretario Generale Uil del Trentino

Scarica il pdf: recenti modifiche costituzione e sicurezza

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