Assemblea unitaria esecutivi CGIL CISL UIL del Trentino 29 novembre ore 9 – 12 Teatro S.Marco Trento.
Evento unitario sulla manovra di bilancio nazionale su fisco, pensioni e welfare.
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Trento 26 Novembre 2021
COMUNICATO STAMPA
Siamo ormai alle porte della quarta ondata Covid e si continua a chiedere sacrifici a tutto il Personale che deve continuare a fronteggiare questa ennesima emergenza. Oggi l’Azienda Sanitaria fa presente che a causa della nuova ondata Covid gli Ospedali di Trento, Rovereto e Arco sono preposti ad accogliere i pazienti Covid e nel contempo sottolinea che tutto il peso della situazione graverà sul personale come un macigno!
La Uil Fpl sanità da mesi ha attenzionato l’Apss della problematica inerente la carenza cronica del Personale Sanitario e di Supporto chiedendo a gran voce nuove assunzioni al fine di alleviare la sofferenza psico-fisica degli operatori; quegli operatori che dall’inizio della pandemia sono stati sempre sotto pressione ed in prima linea e rinunciando, per la salute dei cittadini, a ferie, riposi e sobbarcandosi di ingenti ore di straordinario, e sembra assurdo che l’Apss si stia rendendo conto solo adesso di questa grave situazione.
Come Uil Fpl sanità chiediamo nell’immediato di attingere per il Personale Infermieristico ed OSS mancante dalle graduatorie in essere e che nel contempo si predispongano i nuovi bandi di concorso per tutte le altre figure Sanitarie mancanti in modo di sopperire con urgenza la personale cessato.
Se consideriamo che per questi lavoratori la Giunta Provinciale, nella predisposizione della legge di bilancio, non si è nemmeno degnata di stanziare le risorse per il rinnovo contrattuale 2019/2021 è paradossale che agli stessi si continui a chiedere solo ed unicamente ulteriori sacrifici, mentre per il nuovo e futuro Direttore Generale dell’Apss la Giunta Fugatti ha già previsto un incremento di 20.000 euro annui.
Continua Varagone: la Valle D’Aosta ha deliberato tramite disegno di legge regionale n.46 un “indennità attrattiva regionale” di 800,00 euro mensili per la Dirigenza Medica e di 350,00 euro mensili per il Personale Sanitario al fine di una fidelizzazione sul territorio e per fronteggiare la grave situazione emergenziale.
In trentino invece, di fronte ad una simil grave situazione del Personale Medico, Sanitario e di Supporto dell’Apss, assistiamo all’assoluta indifferenza della Giunta Provinciale e quel che è più grave alle preoccupazioni espresse dalla Dirigenza dell’Azienda Sanitaria che di fronte a tale gravità emergenziale non si pone il problema di come affrontarla e di come venire incontro al Personale che è al limite delle proprie forze.
Giuseppe Varagone
Segretario della UIL FPL Sanita del Trentino
Scarica il pdf: 26.11.2021 comunicato stampa
A pochi giorni dall’avvio del Festival della Famiglia e di fronte al silenzio della Giunta provinciale, Cgil Cisl Uil e Acli esprimono forte preoccupazione per l’impatto che l’assegno universale nazionale potrà avere sul welfare familiare trentino e, dunque, anche sulle tasche delle famiglie che risiedono in provincia. “Siamo molti preoccupati – spiegano i tre segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti con il presidente delle Acli, Luca Oliver – perché, pur avendo sollecitato la Provincia da ormai due anni ad un confronto su tema delle politiche familiari, ad oggi non abbiamo alcuna comunicazione ufficiale sulle possibili modalità di coordinamento tra la nuova misura statale e quelle provinciali e tra l’Icef e l’Isee. Non sarebbe in alcun modo accettabile però che a pagare il conto di difficoltà amministrative o contabili, fossero le famiglie trentine. Le risorse per sostegni provinciali non si possono toccare”.
Nel decreto legislativo che dà il via libera al nuovo assegno nazionale per i figli, sarebbe assente una norma che renda pienamente complementari i sostegni statali con quelli provinciali. Ciò potrebbe riservare brutte sorprese ai nuclei trentini. L’urgenza per sindacati e Acli è che la Giunta provinciale faccia pressing sul governo perché nella versione definitiva del decreto sia inserita la clausola di salvaguardia che renda gli interventi di Trento e Bolzano integrativi rispetto a quelli statali, permettendo quindi di scomputarli dalle dichiarazioni Isee.
In attesa e nella speranza che ciò si concretizzi, bisogna evitare ogni ipotesi di taglio, riduzione o peggio sospensione delle misure provinciali a favore della famiglie. “Sarebbe davvero un controsenso” mettono le mani avanti i tre segretari provinciali e il presidente delle Acli. “Nel momento in cui i nuclei familiari vivono ancora l’incertezza dell’emergenza pandemica sarebbe gravissimo se si vedessero rimodulati gli assegni unici provinciali. Adesso serve ampliare gli interventi economici per i nuclei familiari con figli, sicuramente non ridurli, né sospenderli” Per questo sindacati e Acli chiedono alla Giunta massima chiarezza e maggiore condivisione nella gestione di questa delicata partita.
Trento, 25 novembre 2021
Questo non è il momento dei tentennamenti nella lotta alla diffusione del Covid 19. In ballo c’è la salvaguardia della salute pubblica, la messa in sicurezza della stagione turistica e con essa il reddito di moltissime lavoratrici e lavoratori trentini e delle loro famiglie. Per questa ragione ha fatto bene il presidente Maurizio Fugatti a seguire la linea del rigore scelta dal Governo nazionale e dalla altre Regioni, senza alcuna eccezioni per il nostro territorio.
A questo punto, però, serve uno sforzo straordinario per accelerare sulle vaccinazioni, sia sulla somministrazione delle terze dosi, sia nel convincere quanti ancora non si sono immunizzati. Nessuno vuole che si inasprisca la tensione sociale, ma non bisogna cedere alle intimidazioni di chi si oppone ideologicamente all’immunizzazione. Perché il vaccino ad oggi resta l’unica arma efficace per contrastare l’avanza del virus con varianti sempre più contagiose e non c’è altra strada che investire con determinazione per superare le paure e i dubbi del più ampio numero possibile di contrari all’immunizzazione. Abbiamo infatti la possibilità di evitare l’introduzione di nuove restrizioni che sarebbe pericolose sia in termini di tenuta sociale, sia per la nostra economia.
25 novembre 2021