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CONCORSO VIGILI DEL FUOCO PROVINCIALI:
UNA BEFFA PER LE DONNE
Tra i molti concorso pubblici che la Provincia Autonoma di Trento deve mettere in campo per garantire la sicurezza di tutti i cittadini del territorio e la selezione pubblica per la figura di Vigile del fuoco.
Concorso molto atteso e molto discusso, tanto che le Organizzazioni sindacali che rappresentano questo personale hanno chiesto più volte di conoscere i contenuti del bando.
Grande la delusione quando abbiamo visto pubblicato il bando senza un confronto.
La delusione però si è presto trasformata in sgomento alla lettura del testo.
Infatti il bando dice testualment: “…per favorire l’accesso alla qualifica di vigile del fuoco di personale di genere femminile, la scuola provinciale Antincendi o altra struttura appositamente individuata, organizzerà un corso di introduzione alle materie oggetto del concorso, riservato alle candidate che abbiano superato la preselezione e siano state ammesse alla prova scritta del concorso”. Peccato che le materie della preselezione siano le medesime della prova scritta…
Un atteggiamento sessista e misogino, che ritiene le donne meno preparate degli uomini ad un concorso pubblico, anche se i dati ci dicono che i concorsi di norma li vincono le giovani donne.
Un bando che esce a ridosso dell’8 marzo ma del quale la Provincia ha dimenticato tutto il significato; il primo Ente del Trentino che considera le donne inferiori e impreparate, come individui da tutelare anziché cittadine che si giocano, al pari degli uomini, un posto all’interno del Corpo dei Vigili del Fuoco provinciale, grande orgoglio del nostro Trentino.
La UIL FPL Enti Locali denuncia tale atteggiamento e richiede l’immediata riscrittura del testo del bando di concorso: le Pari Opportunità non vanno sostenute solo a parole ma devono essere dimostrate nei fatti.
La Segretaria Prov.le
UIL FPL Enti Locali Marcella Tomasi |
I Delegati VVF
UIL FPL Enti Locali Denis Dall’Alda – Andrea Mattei |
Scarica il pdf: CONCORSO VIGILI DEL FUOCO PROVINCIALI_UNA BEFFA PER LE DONNE comunicato stampa UIL FPLdocx

La provincializzazione dell’Università
Un percorso dagli esiti prevedibilissimi
L’entrata a gamba tesa del Governo provinciale con la proposta del Consigliere Cia di attribuire alla Provincia anche la nomina della Presidenza dell’Opera universitaria è lo sbocco ampiamente prevedibile della riforma del 2010 che ha trasformato l’Università di Trento in Università trentina. Riforma che la Uil, a suo tempo unica voce sindacale fuori dal coro, aveva strenuamente avversato.
Numerosi i nostri interventi, con Vincenzo Bonmassar e Maurizio Migliarini in testa, a porre il rischio di una modifica legislativa dallo stampo fortemente ideologico, contraria allo statuto di una Universitas studiorum.
Una modifica degli organismi di governance universitaria che condusse al risultato di lasciare fuori dalla cabina di regia dell’Ateneo, e dalla stessa vita dell’Ateneo trentino, le rappresentanze dei lavoratori, purtroppo assieme a tanti altri soggetti della società civile trentina: una partecipazione attiva derubricata a conferenza annuale di ascolto e contatto con gli stockholder dell’importante istituzione.
Del rischio di una riforma ispirata da una concezione proprietaria dell’Università, così come della Scuola e di ogni emanazione provinciale, nel corso degli anni la UIL ha cercato di porre in guardia il decisore politico, chiedendo un tempestivo intervento. Giova ricordare come ogni modifica, in termini di ingegneria istituzionale, necessiti di cautela e di capacità di porre in equilibrio quei meccanismi di “pesi e contrappesi” che possano garantire processi decisionali democratici. Elementi che non sono stati tenuti in debito conto.
Dal 2018 i rapporti di forza politici, tra le divere rappresentanze consigliari, sono decisamente mutati, Per queste ragioni, ed in forza dei numerosissimi di parte sindacale UIL e UIL Scuola RUA, siamo basiti davanti agli stupori dei rappresentanti delle forze politiche e sindacali, che allora non si avvidero del “vulnus” che quell’accordo, sostanzialmente economico tra lo Stato (Tremonti- Calderoli) e la Provincia (Dellai), poteva creare: con l’immediata cancellazione della partecipazione delle parti sociali e della società civile dalla vita dell’Ateneo, con la chiusura all’interno dei confini di un’autocompiaciuta ricca autonomia, capace di creare centinaia di milioni di euro di riserve finanziarie, erogate poi già negli ultimi anni della Giunta Rossi col “misurino”.
Una svolta copernicana rispetto alle scelte di Kessler e Ferrari che li aveva portati a mantenere il legame con lo Stato ed a percorrere la strada della “libera università” e del suo Statuto particolare.
Non siamo convinti, a differenza dell’ex Assessora Ferrari, che l’azione provocatoria di Cia e della maggioranza di centro-destra sarà rigettata in Consiglio Provinciale: in passato Scuola e Università hanno assistito a continue invasioni di campo rispetto alla propria autonomia, invasioni e violazioni subite in forza dei numeri di una maggioranza.
L’invito che poniamo oggi a tutto il mondo della politica è quello di avere la capacità di ammettere gli errori, di tornare sui propri passi e di aprire una discussione sulle modalità di gestione dell’importantissima competenza dell’Università, tenendo presente questa volta l’autonomia che la conoscenza e la scienza debbono laicamente sempre avere, dal e sul territorio.
“L’arte e la scienza sono libere”, ci indica la nostra Costituzione. Non possono essere dominate da alcun potere: politico, economico, finanziario e nemmeno autonomistico istituzionale.
Scarica il pdf: Autonomia e UniversitaÌ_1




Sanità. Firmato l’accordo aziendale per gli incentivi Covid fase 2, i beneficiari sono circa 5000 dipendenti.
Trento 27 febbraio 2021
Dopo mesi di trattativa è stato finalmente firmato l’accordo aziendale per gli incentivi Covid fase 2, i beneficiari sono circa 5000 dipendenti. Giuseppe Varagone Segretario Provinciale UIL FPL Sanità e Michele Falzone componente del Direttivo Provinciale della UIL FPL Sanità si dicono soddisfatti dell’accordo sottoscritto che renderà giustizia a tutti quei Professionisti rimasti fuori nella prima fase Covid. Questo è stato possibile grazie al finanziamento mirato da parte della Giunta Provinciale.
In questi giorni stiamo trattando l’incentivazione dei progetti a valenza aziendale finalizzati all’emergenza covid-19, grazie al fondo straordinario del DPCM del 17 marzo 2020. Rimaniamo in attesa di essere convocati in merito al riconoscimento dell’indennità di malattie infettive rivolte ai Professionisti coinvolti a fronteggiare l’emergenza covid.
Sembra doveroso, continuano Giuseppe Varagone e Michele Falzone, chiudere al più presto la partita contrattuale economica del CCPL 2016/2018 che riguarda la valorizzazione delle professioni sanitarie, l’indennità di mansioni rilevanti, il riconoscimento della tassa degli Ordini Professionali, i passaggi di categorie ecc… e tutta la parte giuridica a partire dal ripristino dell’art. 110, il riconoscimento a tutti i lavoratori della sanità pubblica i 10 minuti giornalieri per il cambio divisa come avviene in tutta Italia grazie al CCNL2016/2018 indistintamente dal turno. A tal proposito visto che l’Apss con una procedura aziendale sostiene a non riconoscerlo a Tutti ma solo a chi lavora sui tre turni, come già avvenuto nel 2010, la UIL FPL Sanità, ha impugnato tale disposizione ricorrendo presso il tribunale di Trento, il quale ha già fissato la prima udienza il 24 marzo c.a. Come tutti si aspettavano ad ottobre del 2020 è arrivata la seconda ondata Covid, che per alcuni aspetti è stata più complicata e devastante della prima.
In ospedale non ci sono, purtroppo, solo pazienti covid, ma vi sono anche altri pazienti che necessitano giuste attenzioni e cure…la sanità non può e non deve fermarsi, abbiamo le sale operatorie ormai ferme per gli interventi in selezione da ottobre!!! Il Governo, ma principalmente la nostra Provincia deve assolutamente fare qualcosa per la sanità, sia per il delicato momento che stiamo vivendo, ma soprattutto, memori di questa Pandemia, per gettare le fondamenta per una sanità migliore.
Ricordiamoci che la sanità non può più essere vista solo come un costo, ma per ciò che è: uno strumento economico straordinario, senza il quale la ripresa da questa profonda crisi potrebbe essere ancor più lenta e dolorosa. Di sicuro stiamo vivendo una crisi sociale senza precedenti, la Pandemia ci ha mostrato lo straordinario valore dei servizi pubblici, in particolare quello sanitario, ma ne ha fatto emergere anche i limiti, a causa di decenni di tagli che li hanno impoveriti. A tal proposito la UIL FPL Sanità in diverse occasioni ha fatto notare, tramite missive e carta stampata, le diverse criticità che si sono riscontrate a marzo e quelle che inevitabilmente si sarebbero potute verificare anche dopo. Nonostante l’Apss avesse già avuto un primo impatto traumatico nella prima ondata, non ha fatto nulla o quasi nulla per poter sopperire o migliorare la situazione, come, ad esempio, la grave carenza di personale! La UIL FPL Sanità di fatto ha ribadito in più di una circostanza l’urgenza di potenziare il personale coinvolto nell’emergenza. È doveroso sottolineare che , tutti i vari professionisti rappresentano con orgoglio questa sanità, in quanto in tutti questi mesi sono rimasti in prima linea, senza risparmiarsi con continui turni massacranti e rischiando la propria salute, ed in alcuni casi perdendo anche la vita a causa del covid . Il personale è stanco e frustrato per come questa emergenza sia stata gestita. Anche la stessa Segnana, Assessore alla Salute e Politiche Sociali, il 20 febbraio c.a., in un articolo sul quotidiano “ Trentino “ aveva dichiarato: “ se la sanità ha retto è merito di chi lavora in prima linea “. Allora chiediamo come UIL FPL Sanità che questi professionisti impegnati ormai allo stremo abbiano un giusto riconoscimento economico, ma anche che ci possano essere più assunzioni di personale in modo da poter garantire un giusto e meritato riposo dopo questa emergenza, tutto questo sarà possibile solo se la Provincia inizierà a pensare fin da subito come accogliere le nostre richieste.
Su fronte della Dirigenza Medica la situazione non cambia, come abbiamo appreso sulla stampa qualche giorno fa mancano 18 Direttori di Unità Operativa, per non parlare della grave situazione del Personale Medico dell’Unità Operativa di Ortopedia /Traumatologia e Ortopedia Pediatrica che da molti mesi sta attraversando, da 18 Professionisti passa agli odierni 13. Nonostante le nostre ripetute richieste di regolarizzare la situazione di organico del personale medico nulla è cambiato. La situazione attuale nella suddetta Unità Operativa si è ulteriormente aggravata ed in particolare in ortopedia pediatrica dove l’organico previsto di 4 unità rischia con il 1° maggio – causa licenziamenti, mobilità ed aspettative – di ridursi ad una sola, paradossalmente questi professionisti sono costretti a farsi carico di altre strutture Ospedaliere provinciali come quello di Borgo Valsugana. Inoltre c’è da sottolineare come molti interventi chirurgici ad oggi vengono rinviati addirittura di 15 giorni, poiché l’Ortopedia Traumatologia e Ortopedia Pediatrica di Trento sono le Unità Operative di riferimento di tutta l’attività delle strutture periferiche aziendali. Non si capisce perché non si voglia provvedere a dotarla del personale medico mancante.
Giuseppe Varagone
Segretario Provinciale UIL FPL Sanità
Michele Falzone
Componente del Direttivo Provinciale UIL FPL Sanità
Scarica il pdf: 27.02.2021 Comunicato stampa –

