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Occupazione. Sindacati: subito un piano di rilancio dell’economia
Cgil Cisl Uil: il calo delle assunzioni fotografa una situazione drammatica. Serve agire con tempestività mettendo in gioco i 270 milioni stanziati dal Governo e parcheggiati nel bilancio della Provincia
“Con una perdita di posti di lavoro che sfiora il 28% nei primi sei mesi dell’anno non si può essere solo preoccupati, è indispensabile agire con tempestività mettendo in atto tutte le misure che da una parte tutelino la massima sicurezza sui luoghi di lavoro scongiurando nuovi blocchi totali, dall’altra sostengano un rilancio duraturo di economia e occupazione”. C’è allarme nei sindacati per gli ultimi dati resi noti dall’osservatorio di Agenzia del Lavoro sull’andamento delle assunzioni in Trentino. A giugno la perdita di occupazione è continuata, seppur a ritmi più lenti rispetto ai mesi precedenti. “Non c’è stata purtroppo quella ripresa di assunzioni in cui abbiamo sperato – ammettono i tre segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – segno che la crisi è lunga”.
In questo quadro per le organizzazioni sindacali è indispensabile agire sulla prevenzione sanitaria legata al rischio Covid, con un piano di azioni e strumenti che rafforzi le misure di contrasto alla diffusione del contagio da mettere in atto subito sui luoghi di lavoro. “Senza il miglioramento delle misure di contenimento e gestione del contagio si corre un rischio serio di nuove chiusure totali. Se così fosse le conseguenze sulla nostra economia sarebbero devastanti”, insistono i tre segretari.
A preoccupare non è solo il calo delle assunzioni nel terziario (-33,3 per cento), il settore maggiormente colpito dagli effetti negativi dell’emergenza sanitaria, ma anche il dato dell’industria: qui in sei mesi si perde più del 22 per cento dei nuovi posti di lavoro. “E’ un altro dato che ci fa guardare con preoccupazione al futuro perché dimostra che le difficoltà e l’incertezza riguardano non solo il nostro territorio, ma anche la dimensione internazionale e dunque le prospettive di venirne fuori si spostano ancora in avanti”.
A fronte di questa situazione non è più rinviabile un confronto con le parti sociali per definire un piano di rilancio serio e condiviso per l’economia trentina. Piano che per i sindacati deve partire da tre priorità, la tutela delle fasce più deboli dei lavoratori con misure adeguate di sostegno al reddito e con l’impulso alla contrattazione collettiva di tutti i settori, le politiche attive del lavoro con il rafforzamento dei centri per l’impiego e un piano di formazione continua straordinaria per sostenere la riqualificazione professionale e il reinserimento lavorativo dei disoccupati e, infine, le politiche di industriali e di investimento per sostenere lo sviluppo e l’innovazione del tessuto economico locale, migliorandone la produttività e la competitività e favorendo così la capacità di creare occupazione qualificata”.
Un primo segnale concreto in questa direzione sarebbe quella di aprire la discussione sull’impiego dei 270 milioni di euro aggiuntivi concessi dal Governo che la giunta provinciale ancora tiene parcheggiati.
Trento, 26 agosto 2020

Casa. La Giunta perde l’ennesima occasione di confronto.
Cgil Cisl Uil: si attivi subito l’Osservatorio sulle politiche abitative e si investa su più alloggi
“La giunta provinciale cambia il regolamento per l’assegnazione dell’alloggio pubblico e ancora una volta agisce in solitaria, senza alcun confronto con gli attori che operano nell’ambito delle politiche per la casa provinciali”. Lo sottolineano i segretari di Cgil Cisl Uil del Trentino, commentando il testo approvato ieri in IV Commissione consiliare. “Al di là dei contenuti, che apprendiamo dalla stampa – dicono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – resta irrisolta una questione di metodo. Abbiamo chiesto più volte all’assessora Segnana di attivare l’osservatorio provinciale sulle politiche abitative, un luogo di confronto e monitoraggio, ma tutte le nostre sollecitazioni sono cadute nel vuoto così come non hanno avuto risposta le richieste di confronto sui temi legati alla casa, non solo pubblica, in questa difficile fase per molte famiglie trentine”.
Cgil Cisl Uil puntano il dito contro l’assenza di una politica per la casa. “Non ci sono investimenti né per la realizzazione di nuovi alloggi pubblici e sono insufficienti le risorse per valorizzare il patrimonio Itea, operazione che permetterebbe di mettere a disposizione nuovi alloggi soddisfacendo un numero maggiore di domande”.
Accanto al tema dell’alloggio sociale c’è poi la questione, ad oggi totalmente ignorata dall’Esecutivo, degli affitti sul libero mercato. “sono molte le famiglie che a causa di cassa integrazione e disoccupazione fanno fatica a pagare l’affitto e in Trentino non esiste, a differenza del resto d’Italia, un fondo straordinario affitti né la giunta ha stanziato risorse per la casa nelle tre manovre finanziarie approvate da aprile ad oggi”.
Da qui l’ennesima richiesta di aprire un confronto reale e costruttivo sul tema casa, affrontando in modo concreto e non demagogico un problema che assilla molti trentini.
Trento, 26 agosto 2020
Scarica il pdf: 20200826_casa


