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30 Mar
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Emergenza Coronavirus, preoccupazione altissima per la carenza di Dpi

Emergenza Coronavirus, preoccupazione altissima per la carenza di Dpi

Cgil Cisl Uil: le 70mila mascherine recuperate dalla Provincia sono una goccia. E’ indispensabile attivarsi con Alto Adige e Tirolo per ottenere quantitativi sufficienti

 

“Comprendiamo lo sforzo che la Provincia di Trento sta facendo per recuperare i dispositivi di protezione individuale per chi lavora in prima linea a combattere l’emergenza coronavirus, ma non è ancora abbastanza. Bisogna capire che da soli non riusciamo ad andare lontani. Siamo troppo piccoli. E’ necessario trovare una partnership forte con l’Alto Adige e il Tirolo, accordi che ci permettano di ottenere quello che serve al personale sanitario di ospedali e case di riposo, soprattutto”. E’ forte la preoccupazione di Cgil Cisl Uil per la carenza dei dispositivi di protezione. “Piazza Dante ieri ha annunciato l’arrivo e la distribuzione di 70mila mascherine – dicono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. E’ una goccia nel mare. Si tratta di quantità che riuscirà a coprire il fabbisogno per pochi giorni. In Alto Adige la giunta provinciale valorizzando i contatti anche delle imprese altoatesine ha recuperato 1,5milioni di mascherine. Sono altri numeri”.

Cgil Cisl Uil si stanno attivando per trovare una collaborazione con la provincia di Bolzano e il Tirolo per cercare di reperire dispositivi. Servono dispositivi di protezione del livello più alto, come ha chiarito l’Istituto superiore di sanità: di fronte a pazienti Covid servono almeno mascherine ffp2 e ffp3, non le normali mascherine chirurgiche. “Tutti i giorni le nostre categorie raccolgono la preoccupazione e l’allarme di chi è negli ospedali e nelle case di riposo a fianco di questi malati, senza dimenticare i medici di base e gli altri presidi sanitari. Non possiamo restare indifferenti così come non possiamo non ascoltare quanto ha più volte ribadito il presidente dell’Ordine dei Medici – insistono- . Se non mettiamo in sicurezza questo personale, se non lo proteggiamo adeguatamente non ne verremo mai fuori. Non è sufficiente appellarsi al senso del dovere che sta dimostrando il personale sanitario. Provincia e Apss hanno l’obbligo di fare di più, cercando collaborazioni forti per reperire i dpi adeguati sul mercato. Serve anche una regia unica per la distribuzione, che individui le priorità sul nostro territorio, rifornendo i presidi dove più alta è la necessità”.

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30 Mar
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Emergenza coronavirus. CGIL CISL UIL: “Le risorse per Agenzia, primo passo nella giusta direzione”

Emergenza coronavirus. CGIL CISL UIL: “Le risorse per Agenzia, primo passo nella giusta direzione” 

Dichiarazioni dei segretari generali di CGIL CISL UIL del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti

“Lo stanziamento di 2 milioni di euro sul bilancio di Agenzia del Lavoro è un primo passo per dare risposta alle famiglie delle lavoratrici e dei lavoratori in Trentino, colpite dalla crisi economica conseguente all’emergenza Covid-19. Ma da sole queste risorse non bastano. Confidiamo quindi che a breve la Giunta sappia ampliare gli strumenti di sostegno al reddito a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori trentini individuando nuove risorse da mettere nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori.

Serve in particolare garantire la capacità di integrare le misure nazionali per stagionali, collaboratori, atipici e partite iva. Sostenere il potere d’acquisto delle famiglie in questo momento è infatti fondamentale per creare i presupposti per la ripresa delle attività economiche una volta terminata l’emergenza sanitaria che resta ora ovviamente la priorità”.

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27 Mar
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Emergenza coronavirus. CGIL CISL UIL: “La Provincia si coordini con l’Euregio per l’approvvigionamento dei dpi”

Emergenza coronavirus. CGIL CISL UIL: “La Provincia si coordini con l’Euregio per l’approvvigionamento dei dpi”

Dichiarazioni dei segretari generali di CGIL CISL UIL del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti

“La Giunta provinciale deve attivarsi immediatamente con la Provincia di Bolzano e con il Land Tirol per gestire la cronica mancanza di dispositivi di protezione individuale in particolare per il personale sanitario. Camici monouso impermeabili, mascherine FFP2, occhiali protettivi sono infatti strumenti indispensabili per proteggere il personale sanitario a contatto con chi è contagiato dal virus SARS-COV-2 . Di questi dispositivi l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige sì è recentemente approvvigionati attraverso il contatti con imprese sudtirolesi che operano in Cina.

Questi dispositivi sono ormai scarsissimi o addirittura assenti in Trentino aumentando così il rischio di contagio e quindi per la salute di chi opera all’interno delle strutture sanitarie, personale che già oggi lavora in condizioni estreme. Quanto sia fondamentale garantire la sicurezza di medici, infermieri e operatori sanitari è sotto l’occhio di tutti.

Sul tema dpi è importante che la Giunta provinciale trentina si coordini quindi subito con la Provincia di Bolzano, facendo valere i rapporti istituzionali dentro l’Euregio. Se non lo ha già fatto, il Presidente Fugatti lo faccia subito per mettere in sicurezza anche gli operatori sanitari trentini e chieda la collaborazione del suo omologo Kompatscher che non potrà negarla. L’Euregio è infatti la cornice di riferimento primario per il Trentino anche dentro questa emergenza. E’ tempo che il presidente Fugatti se ne convinca”.

 

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26 Mar
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Emergenza Coronavirus, si riduce il numero delle attività che possono restare aperte

Emergenza Coronavirus, si riduce il numero delle attività che possono restare aperte

Soddisfazione di Cgil Cisl Uil: segnale importante per la salute dei lavoratori. Meglio se il Trentino avesse anticipato questa scelta con maggiore coraggio

 

L’elenco delle attività produttive indispensabile che potranno rimanere aperte da oggi è stato ridotto. Il Governo ha ascoltato le ragioni dei sindacati, pronti a scioperare per tutelare la salute dei lavoratori e dei cittadini e bloccare l’avanzata del contagio. “Fin dall’inizio anche a livello locale abbiamo chiesto la chiusura di tutte le attività produttive ad eccezione di quelle essenziali. Una richiesta pesante, che né in Trentino né a Roma è stata fatta a cuor leggero. La priorità, però, deve essere la difesa della salute e il contenimento del contagio”, commentano i tre segretari generali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, sollevati dalla scelta assunta in queste ore. Le tre confederazioni non hanno, invece, apprezzato i tentennamenti di Palazzo Chigi né della Giunta Fugatti. “Piazza Dante avrebbe dovuto adottare da subito misure più severe, compiendo scelte che meglio si legavano alle realtà produttive del nostro territorio, così come ha fatto l’Emilia Romagna. Anche questo è esercitare l’Autonomia”

In tutte le aziende che rimangono aperte chi lavora dovrà essere dotato degli indispensabili dispositivi di protezione individuali e, in tutti i luoghi di lavoro, dovrà essere rigorosamente adottato il Protocollo sulla sicurezza raggiunto nei giorni scorsi a Palazzo Chigi e che ha valore di legge.

Inoltre le organizzazioni sindacali dovranno essere coinvolte dal Commissario del Governo nella certificazione delle attività delle imprese che svolgono attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere essenziali

“In tutti i posti di lavoro in cui si proseguirà ad operare anche in queste settimane – assicurano i tre segretari generali – i delegati sindacali, ma ci auspichiamo anche gli organismi di controllo, vigileranno per la stringente applicazione di tutte le misure di protezione individuale e di tutte le procedure organizzative per ridurre al minimo il rischio di contagio. Chi continua a lavorare lo fa per l’intera collettività e dunque la sua salute deve essere tutelata con ogni sforzo. In tal senso l’impegno del sindacato sarà massimo per assicurare il rispetto della sicurezza per tutte le lavoratrici e i lavoratori che continuano tutti i giorni a recarsi sul posto di lavoro per assicurare servizi a noi cittadini. Ciascuno di noi può fare la propria parte in questi giorni rimanendo a casa e riducendo al minimo gli spostamenti. Fermarsi oggi è indispensabile per ripartire il prima possibile. Il lavoro di ricostruzione che ci attende è enorme”.

 

 

 

 

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