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INDIRIZZI PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA COVID-19 NELLE AZIENDE
Introduzione
Il quadro epidemiologico nazionale delle infezioni da COVID-19 è in continuo cambiamento. Anche nel contesto trentino la situazione è in rapida evoluzione ed è pertanto fortemente probabile che si verifichino casi di positività all’interno della popolazione e, di conseguenza, anche nei lavoratori presso le nostre aziende.
Tale documento recepisce anche il Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro di data 14.03.2020, ed ha l’obiettivo di supportare la valutazione e la gestione del rischio-coronavirus all’interno dei diversi sistemi produttivi, fornire raccomandazioni sul modello organizzativo dedicato al rischio in questione nonché gestire eventuali casi positivi di lavoratori all’interno di aziende non sospese dal DPCM 22.03.20 e i servizi essenziali con la finalità di salvaguardare la salute pubblica senza interrompere, nel limite del possibile, l’attività lavorativa e la conseguente produzione.
… (continua)
Scarica il pdf: VADEMECUM COVID-19 lavoratori e aziende 24-3-20




Emergenza Coronavirus, pronti allo sciopero per fermare le attività non essenziali
Cgil Cisl Uil: verificheremo azienda per azienda e segnaleremo al Commissariato del Governo tutti i casi in cui non si rispetta il protocollo sulla salute e la sicurezza
“Possono restare aperte solo quelle realtà che anche sul nostro territorio producono beni e servizi essenziali. In tutte le altre aziende la produzione deve essere sospesa. Siamo pronti a sostenere e organizzare la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori in tutti quei luoghi di lavoro dove non si rispetta questo principio. La priorità è fermare il contagio e tutelare la salute degli addetti”. Lo dicono tre segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, condividendo anche a livello provinciale le preoccupazioni e la delusione per la scelta del Governo di ampliare l’elenco delle attività che potranno continuare ad operare. Il decreto del presidente del Consiglio di ieri e lo schema allegato non tiene conto, se non in modo molto parziale, delle istanze e delle necessità poste dalle organizzazioni sindacali, prevedendo una serie molto consistente di attività industriali e commerciali aggiuntive rispetto allo schema iniziale, per gran parte delle quali non sussiste, secondo Cgil Cisl Uil, la caratteristica di attività indispensabile o essenziale. “Già in queste ore le nostre organizzazioni si stanno attivando per verificare settore per settore cosa resta aperto e cosa chiude – spiegano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – e se viene rispettato quanto prevede il protocollo del 14 marzo sulle misure di sicurezza e tutela della salute da adottare in tutti i luoghi di lavoro per ridurre il rischio di contagio in questa fase di emergenza. Segnaleremo al Commissario del Governo tutte le aziende in cui non si rispettano i contenuti del protocollo, che ricordiamo è stato inserito nell’ultimo decreto dunque ha valore di legge, e chiederemo di sospendere tutte le attività non essenziali. Ricorreremo a tutte le forme di mobilitazione necessarie, fino allo sciopero”.