14 febbraio 2020 – Trentino

RIFORMA APT CENTRALISTA E CONFUSA

La Uil da anni, attraverso interventi sia pubblici sia sui tavoli istituzionali, pone in Trentino la questione del rapporto fra lo sviluppo e l’ambiente, con particolare attenzione alla salvaguardia di questa importantissima risorsa, il patrimonio ambientale. Un patrimonio sul quale incidono le attività più remunerative economicamente e politicamente del nostro territorio: agricoltura, energia e, in primis, il turismo.
La presentazione della bozza di riforma della legge sulla promozione territoriale e sul marketing turistico da parte dell’Assessore provinciale Failoni, in queste due ultime settimane, ci pare indirizzata e troppo ristretta agli addetti ai lavori: ad oggi manca un serio confronto con altri importanti soggetti che vanno maggiormente coinvolti, come il mondo ambientalista, per esempio.
Le notizie di stampa sembrano tratteggiare un disegno di legge confuso ed approssimativo, anche per i tanti, troppi omissis su questioni decisamente importanti: dalla definizione del ruolo di Trentino Marketing al modello strutturale territoriale centralista ipotizzato; un modello in contraddizione con quella attenzione alle valli e ed alle comunità trentine decentrate, “leitmotiv” della politica del Presidente Fugatti.
Per non dire della preoccupazione, espressa da diversi presidenti di Apt riguardo alle possibili negative ricadute sugli organici ed i livelli occupazionali che la riorganizzazione potrebbe causare.
Come Uil poi, vox clamantis in deserto, poniamo da tempo la questione delle ingenti risorse pubbliche riversate nella promozione e negli investimenti diretti della Provincia nel settore, senza l’applicazione di alcuna compartecipazione, tributo specifico sul turismo, “a carico degli operatori dei settori economici che traggono particolare profitto dal turismo”, come recitavano gli artt. 32 e 33 della Legge provinciale n.20 del dicembre 2005.
È nostra opinione, e lo ribadiamo per l’ennesima volta, sia opportuno che alla “tassa di soggiorno”, che a detta degli albergatori doveva essere foriera di costi per gli operatori e di diminuzione delle presenze in Trentino, si accompagni ora l’introduzione della tassa di scopo sul turismo. Giova sottolineare come sia acclarato il trend più che positivo, quasi un boom per tutto il settore turistico e della ospitalità.
Non è più derogabile la compartecipazione del ricchissimo mondo del comparto turistico alle entrate del bilancio provinciale, anche e proprio in relazione alla promozione di cui gode.
Tanto più in presenza della giustificata e pressante richiesta degli imprenditori del settore e del Presidente della Camera del Commercio e di Confcommercio, Bort, di essere presenti nel CdA di Trentino Sviluppo e di Trentino Marketing: una richiesta fatta propria dalla bozza Failoni.
E senza dimenticare l’istanza del Presidente degli albergatori, Battaiola, di specifici investimenti nelle infrastrutture digitali e nei trasporti per tutto il territorio, con un particolare occhio di riguardo allo sviluppo del comparto turistico.
Da troppo tempo peraltro, direttamente o tramite le società di sistema provinciali, la Provincia Autonoma, attraverso le imposte di tutti i cittadini (per la stragrande maggioranza versate da lavoratori dipendenti e pensionati), già finanzia la promozione turistica, le infrastrutture funiviarie e le agevolazioni fiscali per il settore, al pari delle provvidenze dell’altro comparto privilegiato trentino, quello agricolo. Alla “Giunta
del cambiamento”, come ama definirsi questa compagine di governo, chiediamo quindi di cambiare verso.

* Segretario Uil del Trentino

Scarica il pdf: turismo ART 140220 1