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09 Gen
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Legge di stabilità, il Governo fa cassa sui pensionati. I sindacati dei pensionati bocciano una manovra che punta solo a soddisfare le promesse elettorali con misure inique e ingiuste

Legge di stabilità, il Governo fa cassa sui pensionati

I sindacati dei pensionati bocciano una manovra che punta solo a soddisfare le promesse elettorali con misure inique e ingiuste

 

“Il Governo ha costruito una manovra finanziaria che punta solo a soddisfare le promesse elettorali delle due forze che siedono a Palazzo Chigi, a danno dei pensionati e dei lavoratori dipendenti”. I tre sindacati dei pensionati trentini, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil pensionati, non fanno sconti: il blocco delle rivalutazioni deciso in modo unilaterale, per finanziare provvedimenti che alimentano il consenso ma che nulla fanno sul fronte della crescita, degli investimenti e del lavoro, è ingiusto e iniquo. Per questa ragione già la scorsa settimana è cominciata la mobilitazione in tutta Italia. Anche a Trento le tre sigle hanno programmato una riunione degli attivi unitari il prossimo 16 gennaio in sala Rosa, alle 10. Sarà l’occasione per discutere i contenuti del provvedimento, ma soprattutto per decidere quali azioni intraprendere.

La misura che più da vicino tocca il mondo dei pensionati è ovviamente il blocco parziale delle rivalutazioni per gli assegni a partire da tre volte il minimo, cioè 1.522 euro lordi al mese. “E’ inaccettabile che senza un confronto il Governo decida di fare cassa sui pensionati – accusano i tre segretari provinciali Ruggero Purin (Spi Cgil), Claudio Luchini (Uil pensionati) e Tamara Lambiase (Fnp Cisl) -. Hanno avuto il coraggio di parlare di misure di riequilibrio, ma in realtà si sono limitati ad un travaso di risorse per finanziare la flat tax al 15 per cento sulle partite Iva fino a 65mila euro e il reddito di cittadinanza. Non c’è nessuna giustizia fiscale né equità”.

Il blocco delle rivalutazioni, infatti, frutterà alle casse dello Stato 2,3 miliardi di euro in tre anni, più un miliardo all’anno per i sei anni successivi. A questa somma si aggiunge il prelievo straordinario sugli assegni superiori a 100 mila euro lordi l’anno, pari circa 300 milioni equivalenti. “Non c’è equità – insistono le tre sigle -. Ci devono spiegare secondo quale logica a parità di reddito una Partita Iva va sostenuta con la Flat Tax, mentre un pensionato va considerato un privilegiato. Senza dimenticare che la Flat Tax contraddice il principio di progressività della tassazione previsto dalla nostra Costituzione”.

I pensionati trentini di Cgil Cisl Uil bocciano la manovra anche sul fronte del reddito di cittadinanza e sul tema pensioni.

“Il reddito di cittadinanza è solo assistenzialismo – dicono -. Lo Stato dovrebbe favorire gli investimenti produttivi, produrre sviluppo economico e dunque creare lavoro stabile di qualità”.

E sulle pensioni aggiungono: “Quota 100 non è una riforma delle pensioni, ma un provvedimento sperimentale e temporaneo. Noi abbiamo chiesto una riforma della legge Fornero, abbiamo chiesto risposte per i giovani che con questo sistema sono condannati a pensioni da fame, abbiamo chiesto flessibilità in uscita e riconoscimento dei lavori usuranti   e quello di cura delle donne. Non abbiamo nessuna risposta”.

Infine il tema immigrati che si lega a filo doppio alle questione evidenziate dai pensionati. “Sarebbe ora di comprendere che gli immigrati non sono un problema, ma una risorsa perché garantiscono una parte delle tenuta del nostro sistema economico e previdenziale, coprono un pezzo importante del nostro welfare anziani. Non si possono affrontare i problemi con gli spot e con la propaganda”, concludono i tre segretari”.

Accanto alla manovra finanziaria nazionale per le tre sigle dei pensionati trentini resta aperta ancora la questione della riforma locale del welfare anziani. “Attendiamo quanto prima un confronto con la giunta provinciale per l’attuazione, a livello dei singoli territori, dello Spazio Argento per la presa in carico degli utenti, la pianificazione e l’omogenizzazione dell’offerta di servizi e l’integrazione dei vari soggetti erogatori delle prestazioni. Anche questo sarà un tema di discussione nell’attivo del 16 gennaio”, concludono i tre segretari.

 

Trento, 7 gennaio 2019

Scarica il pdf: 20190107_unitario pensionati

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«Così favoriscono le partite Iva» I sindacati di categoria: «Questo è un travaso di soldi per poter fare la flat tax»

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28 Dic
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La Uilpa scrive al ministro «È un’emergenza» Il sindacato chiede l’attivazione di un’unità di crisi per la messa in sicurezza del sistema penitenziario

27 dicembre 2018 – Trentino

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28 Dic
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Disordini al Carcere di Trento: Dopo “scusate”, lo Stato dovrebbe dire “non lo faccio più!”

Comunicato stampa del 24 dicembre 2018

Disordini al Carcere di Trento:
Dopo “scusate”, lo Stato dovrebbe dire “non lo faccio più!”

“Abbiamo ascoltato e apprezzato le Sue parole alla recente presentazione del Calendario del Corpo: ‘lo Stato dovrebbe dire agli Agenti penitenziari grazie e scusate per le condizioni in cui vi abbiamo costretto a lavorare’; ove lo Stato formulasse davvero quelle scuse – ci sia consentito osservare –, al fine di renderne concreto il senso, le stesse andrebbero corredate da un “non lo faccio più!”. Ci perdoni la metafora forse un po’ troppo ardita e che non vuole certo affievolire il rispetto e l’incondizionata fedeltà a quello Stato di cui il Corpo è e sempre sarà umile servitore, ma a poco o nulla servirebbe la pubblica ammenda se lo scempio cui stiamo assistendo fosse destinato a continuare (almeno sei, dalle notizie che pervengono, gli operatori che sono dovuti ricorrere a cure sanitarie a Trento)”.

Questo uno dei passaggi contenuti in una nota inviata al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede da Gennarino De Fazio, per la Segreteria Nazionale della UILPA Polizia Penitenziaria, nella quale a seguito dei gravi disordini accaduti nel carcere di Trento si denunciano ancora una volta l’emergenza del sistema penitenziario del Paese e le pessime condizioni di lavoro del Corpo di polizia penitenziaria, fatte anche di continue aggressioni agli operatori.

De Fazio, richiamando una disamina complessiva contenuta in precedente corrispondenza, osserva anche come “pur condividendo e apprezzando gli intenti dichiarati dal Ministro, così come gli intendimenti dei Sottosegretari di Stato, secondo le rispettive deleghe, e anche le dichiarazioni e le direttive del Capo del DAP, questi scontino almeno un limite: sono misure ordinarie a fronte di una situazione straordinaria, dall’evidente carattere emergenziale”.

In conclusione, dunque, il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria chiede la creazione un’“unità di crisi con l’obiettivo di realizzare interventi immediati, concreti e tangibili che favoriscano la messa in sicurezza del sistema penitenziario a carattere emergenziale, quale conditio sine qua non per il concepimento di un progetto complessivo capace di invertire la tendenza e finalizzato a restituire – in uno – dignità alle condizioni di lavoro della Polizia penitenziaria, civiltà alla detenzione, sicurezza al Paese, nonché l’apertura di un Tavolo di confronto permanente fra il Vertice politico, le Amministrazioni (DAP e DGMC) e le Organizzazioni Sindacali rappresentative”.

Scarica il pdf: 24.12.2018 – disordini a trento

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28 Dic
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Tagli “ accoglienza trentina” e nessuna garanzia entrate bilancio PAT 2019. La Uil preoccupata per la visione della politica fiscale della Giunta Fugatti.

Comunicato stampa UIL del Trentino

24 dicembre 2018

 

Tagli “ accoglienza trentina” e nessuna garanzia entrate bilancio PAT 2019.

La Uil preoccupata per la visione della politica fiscale della Giunta Fugatti.

 

Anche la UIL del Trentino è allarmata riguardo alla delibera della Giunta Fugatti sui tagli al “sistema trentino dell’accoglienza” ed aderisce all’iniziativa di protesta del 27/12 alle ore 10 in Piazza Dante sotto il Palazzo PAT. Delibera che mette a rischio tanti posti di lavoro negli enti e cooperative coinvolte nell’integrazione dei migranti e dei richiedenti asilo e che, per contraddizione di termini, mina la sicurezza del territorio e dei trentini, per il venir meno della minima assistenza e controllo sociale di chi viene lasciato “allo sbaraglio”, per le vie della città e nelle nostre valli, alla ricerca di mezzi per il minimo sostentamento di sopravvivenza o anche solo per lasciare la nostra terra. Lascia anche sbigottiti e perplessi l’assoluta mancanza di interlocuzione con le organizzazioni sindacali delle categorie dei lavoratori che saranno espulsi dal circuito lavorativo o che subiranno una riduzione agli organici delle cooperative sociali, del terziario e dei servizi pubblici interessati al fenomeno migratorio.

Preoccupa la Uil del Trentino anche la mancata approvazione dell’emendamento “salva bilancio PAT” nella Legge Finanziaria appena approvata dal Senato della Repubblica, che rischia appesantire di almeno 70 milioni le entrate del bilancio 2019 della Provincia Autonoma di Trento. E ancor di più allarma il sindacato la sottovalutazione del Presidente Fugatti circa l’applicazione della flat tax e della riduzione delle imposte alle partite iva, vista come un’equa misura, sottacendo al fatto che, di contro, non saranno adeguate le pensioni appena sopra i 1.500 euro, né sono previsti sgravi fiscali per il lavoro dipendente, che anche in Trentino rappresenta più del 90% del gettito fiscale certo e su cui si fa conto per le politiche di bilancio della nostra autonomia.

In ultimo, ma non per ultimo, la Uil chiede, non appena superata la pausa festiva, e magari a Legge di Bilancio approvata anche dalla Camera dei Deputati, un incontro con il Presidente Fugatti per avere il quadro della proposta di politica fiscale locale 2019 (addizionale Irpef, sgravi Irap e Imis) che la Giunta vuole portare avanti, a favore pare di capire, solo delle categorie imprenditoriali e dei lavoratori autonomi, utilizzando peraltro le risorse certe e assai più rilevanti del gettito fiscale anche trentino, prodotto da lavoratori dipendenti e pensionati. E su questo, a livello locale, come a quello nazionale, sull’equità fiscale ed il lavoro, insieme agli altri sindacati confederali, la Uil è pronta a dare battaglia.

 

Trento, 24 dicembre 2018

 

Walter Alotti

Segretario Generale

UIL del Trentino

Scarica il pdf: Tagli COM 241218

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