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22 Nov
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«Punti nascita, prima la sicurezza» L’appello dei sindacati alla politica dopo la riapertura del reparto di Cavalese

21 novembre 2018 – Trentino

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22 Nov
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Uil: «Lavoratori dipendenti sottopagati»

21 novembre 2018 – Trentino, Corriere del Trentino

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22 Nov
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Emergenza maltempo, fondamentale tutelare la sicurezza degli addetti. Cgil Cisl Uil chiedono riparta subito il progetto informativo dell’azienda sanitaria. “Quello forestale è un settore già a rischio. Necessario sensibilizzare e formare”

Emergenza maltempo, fondamentale tutelare la sicurezza degli addetti.
Cgil Cisl Uil chiedono riparta subito il progetto informativo dell’azienda sanitaria. “Quello forestale è un settore già a rischio. Necessario sensibilizzare e formare”

Investire sulla sicurezza dei lavoratori impegnati nei boschi trentini per la gestione dell’emergenza maltempo è una priorità che non può essere posticipata. Lo sostengono Cgil Cisl Uil del Trentino chiedendo che riparta subito il progetto informativo dell’Azienda sanitaria rivolto ai datori di lavoro e agli addetti del settore forestale per sensibilizzarli sul tema della sicurezza e sull’importanza della formazione per ridurre il rischio di infortuni.
Il progetto che coinvolge oltre all’Azienda sanitaria anche Uopsal, associazioni datoriali, Ebat e sindacati sarebbe dovuto partire a fine ottobre con una serie di incontri su tutto il territorio provinciale. L’emergenza maltempo, però, ha imposto uno stop. “Comprendiamo che in questa fase difficile le imprese siano molto impegnate nel ripristino del territorio – ammettono Cgil Cisl Uil -. Siamo però tutti consapevoli di quanto delicato sia anche sul fronte della sicurezza dei lavoratori questo momento. Quanto sta accadendo nei nostri boschi né è la prova”.
Non è un caso se all’incontro con il presidente Fugatti di qualche settimana fa sulla gestione delle conseguenze dell’eccezionale maltempo, i sindacati hanno chiesto di essere coinvolti attivamente nel Tavolo provinciale per l’emergenza proprio sugli aspetti connessi alla sicurezza.
Senza dimenticare che il settore forestale è tra quelli più ad alto rischio e dove maggiore è l’incidenza di infortuni anche molto gravi. Una situazione che rischia di acuirsi adesso, visto che le aziende avranno bisogno di maggiore personale e ricorreranno ad assunzioni a tempo determinato. “Per ripristinare il prima possibile la normalità saranno necessarie assunzioni straordinarie e questo personale, che con molta probabilità non avrà un’esperienza pregressa nel settore, va formato assolutamente”.
Da qui l’urgenza di far ripartire il progetto, primo passo per dar poi corso alle attività formative vere e proprie. “Anche su questo abbiamo ribadito e lo sottolineiamo ancora che, per l’eccezionalità del momento, i corsi sulla sicurezza potranno essere organizzati con modalità innovative che vadano incontro il più possibile alle esigenze anche delle imprese, senza però rinunciare alla tutela degli addetti”.

Trento, 20 novembre 2018

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22 Nov
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Punti nascita, al primo posto la sicurezza di mamma e bambino Cgil Cisl Uil del Trentino: il tema vero è l’attivazione di percorsi nascita in tutti i territori periferici

Punti nascita, al primo posto la sicurezza di mamma e bambino
Cgil Cisl Uil del Trentino: il tema vero è l’attivazione di percorsi nascita in tutti i territori periferici

Nel dibattito sulla riapertura dei punti nascita per Cgil Cisl Uil del Trentino il tema resta quello della sicurezza. Una posizione che i sindacati hanno già espresso in più occasioni e che ribadiscono anche adesso che appare certa la riapertura di Cavalese. “La questione non può essere il mantenimento fine a se stesso di un punto nascita. Sappiamo che questo è un tema sensibile, ma l’obiettivo deve essere la capacità di assicurare nell’ambito di ogni presidio sanitario i massimi livelli di qualità e sicurezza nell’assistenza e nelle cure offerte alle future mamme e ai nascituri – sostengono i tre segretari provinciali Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti -. Un punto fermo da cui non può derogare, secondo noi, nessuna decisione politica. Per questa ragione ci associamo alle preoccupazioni espresse in questi giorni sia dall’Ordine dei medici sia dagli infermieri”.
Il Trentino non ha certo bisogno di punti nascita nominali, ma di strutture d’eccellenza che richiedono il rispetto di standard precisi e su questo versante servono risposte rassicuranti da parte della Giunta Fugatti. Non è infatti un caso se in Alto Adige hanno deciso di chiudere punti nascita di qualità riconosciuta anche fuori dai confini provinciali perché non rispettavano quegli standard.
Altra questione, secondo Cgil Cisl Uil del Trentino, è l’assicurare in tutto il territorio provinciale, centro e periferia, servizi di cura di qualità per tutta la popolazione. Per i sindacati il Trentino non può permettersi servizi sanitari di serie B per gli abitanti delle valli creando disparità tra territori quando una più forte integrazione tra centro e periferia può invece contribuire anche ad un più solido radicamento dei cittadini nelle proprie comunità. In questa logica i sindacati hanno sempre sostenuto, e lo fanno ancora oggi, la necessità di strutturare nelle valli dei percorsi nascita completi, in grado di affiancare con figure professionali le donne in gravidanza e dopo il parto. “L’assenza del punto nascita non significa mettere in discussione la presenza di un ospedale in valle. Per noi è indispensabile costruire reti di servizi sanitari per tutta la comunità, all’altezza dei più elevati standard qualitativi e di sicurezza”.

Trento, 20 novembre 2018

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22 Nov
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Cgil, Cisl e Uil incalzano la nuova giunta

20 novembre 2018 – Trentino, Corriere del Trentino

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22 Nov
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Personale dei musei, Bisesti chiede tempo Il neoassessore: «Soluzione condivisa». Uil: «A rischio l’autonomia della cultura»

20 novembre 2018 – Corriere del Trentino

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20 Nov
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Fiscalità locale: dopo tre anni di congelamento, la manovra finanziaria nazionale 2019 prevede la rimozione del blocco della leva fiscale per Enti Locali e Regioni.

Comunicato Stampa UIL Trentino 15/11/18

 

Fiscalità locale: dopo tre anni di congelamento, la manovra finanziaria nazionale 2019 prevede la rimozione del blocco della leva fiscale per Enti Locali e Regioni.

La UIL interroga Fugatti sull’orientamento in merito della nuova giunta provinciale del Trentino.

Il Sindacato di via Matteotti favorevole solo all’inasprimento della tassazione degli “alloggi sfitti”, nei comuni ad alta tensione abitativa.

 

Addizionale Irpef comunale

 

In Italia sono 6.731 i Comuni che applicano l’addizionale comunale, mentre 1.285 Comuni non hanno deliberato la maggiorazione dell’IRPEF. Da una elaborazione dei dati (da parte del Servizio Politiche Territoriali della UIL Nazionale) con lo sblocco delle aliquote, la pressione fiscale potrebbe aumentare in 6.545 Comuni, tra cui 71 città capoluogo. Infatti nell’analizzare i dati sono 2.250 i Comuni che applicano l’aliquota massima dello 0,8% (Roma lo 0,9%). Di questi, però, 779 applicano anche le esenzioni per fascia reddituale, che potrebbero anche rimodulare facendo così aumentare la pressione fiscale. L’addizionale il prossimo anno potrebbe così aumentare di 36 euro medi, portando l’esborso medio da 224 euro a 260 euro.

Segnaliamo che solo Trento, Bolzano e Gorizia ne sono, per il momento, esenti, ma è ipotizzabile appunto l’applicazione di un’aliquota fino al max dell’0,8% .

 

Addizionale Irpef Regionale

 

Molto peggio sul fronte Regioni dove i margini di aumento sono molto più ampi, dal momento che, le aliquote massime per i redditi al di sopra dei 15 mila euro, sono fissate al 3,33%. In Trentino si applica una aliquota dell’1,23%, quindi il margine d’aumento è dello 0,5% per i redditi fino a 15.000 euro e del 2,1% per i redditi superiori a questa soglia. In Sudtirolo l’aliquota applicata è sempre dello 1,23%, ma spettano delle deduzioni di imponibile e delle detrazioni per i figli fiscalmente a carico, che potrebbero venire meno.

Considerando che l’aliquota massima è applicata solo un due Regioni (Piemonte e Lazio) e solo per i redditi oltre i 75 mila euro è forte il rischio di aumenti dell’IRPEF Regionale, soprattutto in quelle Regioni alle prese con il deficit sanitario o colpite dall’emergenza ambientale e dai sempre più ingenti danni del maltempo.

Qui in questo caso l’aumento della pressioni fiscale potrebbe essere di 60 euro medi l’anno, portando l’esborso medio da 726 euro a 786 euro medi.

 

Imu/ Tasi

 

Anche le aliquote dell’Imu sono manovrabili, e si potrebbe stimare un aumento medio nazionale di 34 euro, portando così il gettito medio da 814 euro a 848 euro. Insomma si potrebbe profilare una “stangatina” da 130 euro medi l’anno pro capite. A titolo d’esempio il Comune di Trento applica l’8,95 per mille, con uno spazio d’aumento dell’1,65 per mille; quello di Bolzano il 10,0 per mille con un ipotetica escursione suppletiva dello 0,6 per mille.

 

 

La UIL chiede a livello nazionale al Governo e al Parlamento di mantenere anche per il prossimo anno il blocco delle aliquote e lavorare parallelamente per riprendere il cammino interrotto e completare il sistema della finanza locale, nel quadro più complessivo del riordino fiscale nazionale.

In particolare sulla tassazione immobiliare, venendo meno il concetto di “tassa sui servizi”, va semplificato il meccanismo riunendo in un’unica imposta l’IMU e la TASI. Occorre inoltre completare la revisione dei criteri che regolano i valori catastali che non dovrà significare maggiori prelievi, ma una diversa e più equa ripartizione del prelievo sugli immobili.

Per le Addizionali Regionali e Comunali IRPEF, infine, è indispensabile rivedere il principio e la base imponibile trasformandole da imposta a sovraimposta, cioè calcolando l’importo per Regioni e Comuni sull’IRPEF dovuta e non sull’intero imponibile fiscale.

In questo modo verrebbe garantito il principio costituzionale della progressività del prelievo e le detrazioni per la produzione del reddito (NO TAX AREA).

 

La UIL del Trentino interroga Fugatti in merito a questa problematica e sull’orientamento della nuova giunta provinciale. Il Sindacato di via Matteotti si dichiara eventualmente favorevole solo all’inasprimento della tassazione degli “alloggi sfitti”, nei comuni ad alta tensione abitativa. Uno dei pochi strumenti per agevolare il rientro sul mercato degli appartamenti non locati ed attenuare il problema delle famiglie che ricercano un’abitazione in affitto.

 

 

Il Segretario Generale

Uil del Trentino

Walter Alotti

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