Blog


Due buone notizie per i consumatori.
Al via rimborsi per l’iniqua manovra della fatturazione a 28 giorni e meno spese, con maggiori tutele, in caso di recesso.
06/11/2018
Gli operatori di telefonia dovranno rimborsare ai clienti quanto illegittimamente addebitato con la fatturazione a 28 giorni. Il Tar del Lazio conferma la decisione dell’Agcom e affossa il relativo ricorso di Vodafone. Entro la fine dell’anno, quindi, i clienti dovranno essere automaticamente rimborsati attraverso la restituzione, per ogni fattura emessa a partire dal 23 giugno 2017, di tutti i giorni erosi dopo l’introduzione della fatturazione a 28 giorni. Come Adoc del Trentino non possiamo che approvare questa positiva decisione evidenziando, però, due permanenti criticità.
La prima è che ad oggi rimane privo di tutela chi ha cambiato gestore nel periodo che va dal 23 giugno 2017 al momento in cui l’operatore è tornato alla fatturazione mensile. La seconda è data dal fatto che gli aumenti imposti ai clienti dopo il ritorno alla fatturazione mensile spesso superano il rincaro (circa l’8,6%) conseguito in occasione della fatturazione a 28 giorni. Ad ogni modo è bene vigilare sulla correttezza dei rimborsi, in particolare nel caso in cui vengano proposte soluzioni “alternative” alla restituzione in bolletta. Come sempre, ogni eventuale anomalia riscontrata dai consumatori può essere segnalata all’Adoc.
Un’altra ottima notizia riguarda il venir meno delle spese di recesso o cambio operatore (telefonia o tv) superiori al canone mensile mediamente pagato dall’utente. Le nuove linee guida varate dall’Agcom (delibera 487-18), infatti, garantiscono agli utenti maggiore protezione e meno spese. Niente spese di recesso, ad esempio, se l’operatore cambia unilateralmente le condizioni contrattuali e, per tutti gli altri casi di recesso, si applicano comunque maggiori tutele relative, tra l’altro, alla generale impossibilità di imputare all’utenza «spese non giustificate da costi degli operatori». Ne consegue che:
- Le spese di recesso devono essere commisurate al valore del contratto e ai costi reali sopportati dall’azienda (arrivando a un prospettabile dimezzamento).
- In caso di recesso anticipato l’eventuale restituzione degli sconti beneficiati deve riguardare un importo commisurato al valore del contratto nonché essere in linea con la durata residua dell’eventuale promozione (niente più restituzioni integrali).
- Eventuali rate residue, sempre in caso di recesso anticipato, potranno continuare, ma anche essere pagate in un’unica soluzione. La rateizzazione dei servizi, inoltre, non potrà superare i ventiquattro mesi.
- Gli obblighi informativi e di comunicazione in capo agli operatori sono rafforzati. Saranno quindi rese note tutte le spese che l’utente dovrà sostenere in corrispondenza di ogni mese in cui il recesso potrebbe essere esercitato.
Si possono ottenere maggiori informazioni contattando l’Adoc del Trentino al numero 0461376116 o all’indirizzo e-mail adoctn@libero.it
Adoc del Trentino
Scarica il pdf: adoc COM 061118


COMUNICATO STAMPA UIL DEL TRENTINO
4/11/2018
Ambiente e sviluppo.
La UIL propone un patto per l’ambiente trentino.
Il lavoro eccezionale e meritorio dei volontari, dei lavoratori e delle lavoratrici impegnati nell’opera di soccorso e ripristino del territorio trentino, sferzato dagli agenti atmosferici e sconvolto come neanche dopo gli eventi bellici di cent’anni fa che stiamo commemorando in questi giorni, non sarà comunque sufficiente a riportare l’ambiente montano allo stato precedente alla terribile perturbazione dei giorni scorsi.
Al proprio congresso del maggio scorso la UIL ha posto in Trentino innanzi tutto la questione del rapporto fra lo sviluppo e l’ambiente, con particolare attenzione alla salvaguardia di questa importantissima risorsa: il patrimonio ambientale. Una risorsa, anzi LA risorsa principale rispetto alla qualità della nostra vita, ma anche rispetto ad alcune fra le attività più remunerative economicamente e politicamente del territorio: agricoltura, energia e turismo prima di tutto.
Non siamo delle Cassandre. La UIL del Trentino ha da sempre posto la questione della promozione del nostro ambiente, in funzione di politiche sostenibili e ecocompatibili, come valore aggiunto al quale ne debbano beneficiare tutti i trentini, non solo qualche portatore di interessi particolari, privato o pubblico che sia.
Da qui le richieste dell’introduzione della tassa di scopo del turismo, di una maggiore oculatezza negli investimenti pubblici in infrastrutture funiviarie ed impianti sciistici e, infine, di un’altra proposta: l’attivazione di un grande piano di risanamento e manutenzione dell’ingente sistema di acquedotti. Un sistema che perde circa il 30% dell’acqua potabile che distribuisce e che ora è stato anche colpito dal cataclisma meteo che ha accompagnato questo terribile autunno 2018.
All’indomani dei danni e della catastrofe ambientale provocata dall’ondata di maltempo dei giorni scorsi, l’attivazione di un così grande piano deve, accanto alla necessità, all’opportunità di proseguire nell’ottimo lavoro di manutenzione e attenzione al territorio, programmare con attenzione un ampliamento di interventi con un piano ultra decennale di ripristino del patrimonio forestale (ivi compresa la sistemazione della rete di strade forestali) e, infine, avviare il processo di rinnovazione e reimpianto degli alberi sradicati ed abbattuti, ricostituendo una filiera del legno, efficiente, sana ed in grado di integrarsi e competere meglio di prima con tutti gli altri territori e soggetti interessati.
La UIL propone quindi un Accordo quadro provinciale su Sviluppo e Ambiente: un accordo che si dovrà poi sostanziare in specifici accordi settoriali e territoriali locali, anche sull’impiego delle maestranze e sulle condizioni contrattuali dei comparti coinvolti, con un occhio particolare alla sicurezza sul lavoro, a grave rischio in un ambiente così pericoloso per quei lavoratori e lavoratrici che se ne occuperanno.
Walter Alotti
Segretario Generale
Uil del Trentino
Scarica il pdf: Maltempo COM 041118






Comunicato stampa UIL del Trentino 30/9/18
RAPPORTO CIG Settembre 2108
Situazione nazionale
I dati sulla cassa integrazione di settembre, continuano ad evidenziare una riduzione tendenziale delle ore autorizzate, sia a carattere ordinario che straordinario e fotografano la condizione in cui versa attualmente il nostro sistema produttivo.
Nei primi 9 mesi di quest’anno, sono state complessivamente autorizzate 162 milioni di ore, pari ad una stima di 106 mila posti di lavoro salvaguardati grazie a questo strumento. Il trend delle ore di cassa integrazione è in continua diminuzione. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le ore richieste sono diminuite del 38,7%, con una cassa integrazione straordinaria che si è quasi dimezzata.
Da una parte, quindi, la timida crescita in atto traina le imprese più competitive determinando una minore richiesta di cassa integrazione; dall’altra, i dati segnalano la sofferenza di quella parte del sistema produttivo non ancora uscito dalla crisi che ha terminato i periodi di cassa integrazione previsti dalla riforma introdotta dal Jobs Act, con conseguente apertura delle procedure di licenziamento le quali trovano riscontro nell’aumento delle domande di Naspi.
All’interno di questo quadro vanno nella giusta direzione i primi orientamenti del nuovo Ministero del Lavoro, che come dalla UIL più volte richiesto, autorizza l’ampliamento dei periodi di cassa integrazione in favore di quelle aziende che stanno gestendo complesse fasi di riorganizzazione e prospetta la reintroduzione della cassa integrazione per cessazione di attività, anche in presenza di procedure concorsuali.
Situazione provinciale – Dati Provincia autonoma di Trento
Prosegue da tutto il 2018 nella nostra Provincia la forte diminuzione a domande di ricorso alla CIG.
Confronto ore erogate fra primi 8 mesi 2017 e primi 8 mesi 2018.
– CIG Ordinaria, da 796.423 a ore 902.722
– CIG Straordinaria, da 1.623.470 a ore 241.111
– CIG in Deroga, da 2.488 a ore 306.
Totale: da 2.422.381 a ore 1.144.139;
Registriamo quindi un dimezzamento delle ore erogate, cioè del 52,8% in meno.
La stima dei lavoratori salvaguardati in CIG passa dai 1.583 dei primi 8 mesi 2017 agli 748 dei primi 8 mesi 2018, cioè 835 in meno.
Nota finale:
Continua ad essere in controtendenza (per settore produttivo) dell’Edilizia , dove rimarchiamo ancora anche nei primi 9 mesi 2018, un incremento del 6.8 %, rispetto al calo generale anche per settore.
Walter Alotti
Segretario Generale
Uil del Trentino
Scarica il pdf: Rapporto UIL CIG 9.2018