31 ottobre 2018 – Trentino, Corriere del Trentino

Sait: «Premi ai dipendenti ma solo se lavorano bene»

Sulla disdetta del contratto integrativo il consorzio non farà marcia indietro. Sul fronte delle festività i sindacati invitano i lavoratori a scioperare domani

 

«La disdetta del contratto integrativo aziendale (libertà riconosciuta alle parti) non mira a ridurre il costo del lavoro, ma a stimolare una rinnovata produttività». Questa la posizione di Sait in merito allo stato delle relazioni sindacali e alla vertenza in corso sul contratto integrativo, che hanno portato allo sciopero dei dipendenti nei giorni scorsi in diversi punti vendita. Una mobilitazione che, secondo il consorzio, sarebbe stata proclamata «prima di conoscere nel dettaglio la proposta dell’azienda (chiaro sintomo di approccio conflittuale) con la pretesa di una retromarcia di quest’ultima, in modo da spostare a piacimento del sindacato la nuova impostazione». Sait si legge in una nota non è disponibile ad accogliere la richiesta sindacale di ritirare la proposta, poiché «ciò potrebbe generare una discussione sine die, con il probabile unico effetto di tenere artificiosamente in vita il precedente contratto, non più rispondente alla realtà Sait, in quanto premierebbe i dipendenti soltanto per aver strisciato il cartellino e non perché lavorano bene. La trasformazione del premio di presenza in premio di risultato è una misura tutt’altro che rivoluzionaria, ed è anzi già stata sottoscritta dal sindacato con le principali catene distributive». Secondo Sait, «anche in questo momento di frizione», vanno ricercati tra le parti «gli spazi di confronto costruttivo, per garantire solide prospettive al sistema cooperativo e ai relativi livelli occupazionali».
I sindacati del commercio intanto invitano domani a una nuova giornata di sciopero: «In Trentino non è prevista una giornata di sciopero e/o di mobilitazione come in altre regioni italiane affermano in una nota Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ma rimane importante ricordare, una volta ancora, a tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore che la prestazione nelle giornate di festa è solo su base volontaria e ogni dipendente può esercitare il diritto al riposo e santificare la festa senza alcuna conseguenza, con una semplice comunicazione all’azienda (è un diritto sancito da sentenze della Cassazione!). Tutti i lavoratori del commercio sono invitati ad astenersi dal lavoro festivo. Nei giorni scorsi Cgil, Cisl e Uil, ricevuti in audizione alla Camera dei Deputati dalla X Commissione Attività Produttive, hanno presentato una serie di proposte per la revisione della normativa sulle liberalizzazioni. In particolare è stato chiesto di: porre limiti alle aperture generalizzate che hanno creato un aumento dei costi sociali e nessun beneficio conseguente; vietare le aperture festive rilanciando i valori religiosi e civili che portano con sé; restituire alle Regioni, alle Provincie autonome di Trento e Bolzano e agli enti locali, in accordo con le parti sociali, la possibilità di definire la regolamentazione in materia di aperture nel settore. Nella discussione sugli orari di apertura dei negozi è fondamentale tenere in forte considerazione le esigenze dei lavoratori del settore, soprattutto donne con figli in tenera età, puntando ad una maggiore conciliazione vita-lavoro e ad una flessibilità contrattata in cui la prestazione domenicale e festiva sia volontaria e retribuita ad hoc attraverso il rilancio della contrattazione di secondo livello che in Trentino è “partita” troppe volte ma non è mai arrivata ad una definizione».

Scarica il pdf: Sait ART 311018