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05 Nov
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Alotti (UIL): «Il patrimonio ambientale va tutelato in ogni modo»

05 novembre 2018 – Trentino

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05 Nov
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Ambiente e sviluppo. La UIL propone un patto per l’ambiente trentino.

COMUNICATO STAMPA UIL DEL TRENTINO

4/11/2018

 

Ambiente e sviluppo.

La UIL propone un patto per l’ambiente trentino.

 

Il lavoro eccezionale e meritorio dei volontari, dei lavoratori e delle lavoratrici impegnati nell’opera di soccorso e ripristino del territorio trentino, sferzato dagli agenti atmosferici e sconvolto come neanche dopo gli eventi bellici di cent’anni fa che stiamo commemorando in questi giorni, non sarà comunque sufficiente a riportare l’ambiente montano allo stato precedente alla terribile perturbazione dei giorni scorsi.

 

Al proprio congresso del maggio scorso la UIL ha posto in Trentino innanzi tutto la questione del rapporto fra lo sviluppo e l’ambiente, con particolare attenzione alla salvaguardia di questa importantissima risorsa: il patrimonio ambientale. Una risorsa, anzi LA risorsa principale rispetto alla qualità della nostra vita, ma anche rispetto ad alcune fra le attività più remunerative economicamente e politicamente del territorio: agricoltura, energia e turismo prima di tutto.

 

Non siamo delle Cassandre. La UIL del Trentino ha da sempre posto la questione della promozione del nostro ambiente, in funzione di politiche sostenibili e ecocompatibili, come valore aggiunto al quale ne debbano beneficiare tutti i trentini, non solo qualche portatore di interessi particolari, privato o pubblico che sia.

Da qui le richieste dell’introduzione della tassa di scopo del turismo, di una maggiore oculatezza negli investimenti pubblici in infrastrutture funiviarie ed impianti sciistici e, infine, di un’altra proposta: l’attivazione di un grande piano di risanamento e manutenzione dell’ingente sistema di acquedotti. Un sistema che perde circa il 30% dell’acqua potabile che distribuisce e che ora è stato anche colpito dal cataclisma meteo che ha accompagnato questo terribile autunno 2018.

 

All’indomani dei danni e della catastrofe ambientale provocata dall’ondata di maltempo dei giorni scorsi, l’attivazione di un così grande piano deve, accanto alla necessità, all’opportunità di proseguire nell’ottimo lavoro di manutenzione e attenzione al territorio, programmare con attenzione un ampliamento di interventi con un piano ultra decennale di ripristino del patrimonio forestale (ivi compresa la sistemazione della rete di strade forestali) e, infine, avviare il processo di rinnovazione e reimpianto degli alberi sradicati ed abbattuti, ricostituendo una filiera del legno, efficiente, sana ed in grado di integrarsi e competere meglio di prima con tutti gli altri territori e soggetti interessati.

 

La UIL propone quindi un Accordo quadro provinciale su Sviluppo e Ambiente: un accordo che si dovrà poi sostanziare in specifici accordi settoriali e territoriali locali, anche sull’impiego delle maestranze e sulle condizioni contrattuali dei comparti coinvolti, con un occhio particolare alla sicurezza sul lavoro, a grave rischio in un ambiente così pericoloso per quei lavoratori e lavoratrici che se ne occuperanno.

 

Walter Alotti

Segretario Generale

Uil del Trentino

Scarica il pdf: Maltempo COM 041118

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05 Nov
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«Dao garantisce i posti di lavoro, buon segnale» Vicenda Movitrento. Bassios (Uiltucs): «Non sarò certo io a indicare a chi dare l’appalto»

02 novembre 2018 – Corriere del Trentino

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05 Nov
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Dao difende la disdetta a Movitrento. «Nessuna riduzione di organico» Secondo la Uiltucs ballano 40 posti. «Riorganizziamo il reparto ortofrutta»

02 novembre 2018 – Corriere del Trentino

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05 Nov
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Dao disdetta il contratto con Movitrento

01 novembre 2018 – Trentino, Corriere del Trentino

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31 Ott
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Sait: «Premi ai dipendenti ma solo se lavorano bene» Sulla disdetta del contratto integrativo il consorzio non farà marcia indietro. Sul fronte delle festività i sindacati invitano i lavoratori a scioperare domani

31 ottobre 2018 – Trentino, Corriere del Trentino

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31 Ott
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Cassa integrazione in forte calo Trentino: -52%

31 ottobre 2018 – Corriere del Trentino

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30 Ott
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RAPPORTO CIG Settembre 2108

Comunicato stampa UIL del Trentino 30/9/18

RAPPORTO CIG Settembre 2108

 

Situazione nazionale

 

I dati sulla cassa integrazione di settembre, continuano ad evidenziare una riduzione tendenziale delle ore autorizzate, sia a carattere ordinario che straordinario e fotografano la condizione in cui versa attualmente il nostro sistema produttivo.

Nei primi 9 mesi di quest’anno, sono state complessivamente autorizzate 162 milioni di ore, pari ad una stima di 106 mila posti di lavoro salvaguardati grazie a questo strumento. Il trend delle ore di cassa integrazione è in continua diminuzione. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le ore richieste sono diminuite del 38,7%, con una cassa integrazione straordinaria che si è quasi dimezzata.

Da una parte, quindi, la timida crescita in atto traina le imprese più competitive determinando una minore richiesta di cassa integrazione; dall’altra, i dati segnalano la sofferenza di quella parte del sistema produttivo non ancora uscito dalla crisi che ha terminato i periodi di cassa integrazione previsti dalla riforma introdotta dal Jobs Act, con conseguente apertura delle procedure di licenziamento le quali trovano riscontro nell’aumento delle domande di Naspi.

All’interno di questo quadro vanno nella giusta direzione i primi orientamenti del nuovo Ministero del Lavoro, che come dalla UIL più volte richiesto, autorizza l’ampliamento dei periodi di cassa integrazione in favore di quelle aziende che stanno gestendo complesse fasi di riorganizzazione e prospetta la reintroduzione della cassa integrazione per cessazione di attività, anche in presenza di procedure concorsuali.

 

Situazione provinciale – Dati Provincia autonoma di Trento

 

Prosegue da tutto il 2018 nella nostra Provincia la forte diminuzione a domande di ricorso alla CIG.

 

Confronto ore erogate fra primi 8 mesi 2017  e primi 8 mesi 2018.

– CIG Ordinaria,               da       796.423   a ore 902.722

– CIG Straordinaria,         da     1.623.470   a ore 241.111

– CIG in Deroga,               da             2.488   a   ore      306.

Totale:                             da   2.422.381   a ore   1.144.139;

 

Registriamo quindi un dimezzamento delle ore erogate, cioè del 52,8% in meno.

 

La stima dei lavoratori salvaguardati in CIG passa dai 1.583 dei primi 8 mesi 2017 agli 748 dei primi 8 mesi 2018, cioè 835 in meno.

 

Nota finale:

Continua ad essere in controtendenza (per settore produttivo) dell’Edilizia , dove rimarchiamo ancora anche nei primi 9 mesi 2018, un incremento del 6.8 %, rispetto al calo generale anche per settore.

 

Walter Alotti

Segretario Generale

Uil del Trentino

Scarica il pdf: Rapporto UIL CIG 9.2018

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30 Ott
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Decreto Dignità e somministrazione. Le buone intenzioni ci sono, ma quanta confusione!

Decreto Dignità e somministrazione. Le buone intenzioni ci sono, ma quanta confusione!

Dal prossimo primo novembre entrano in vigore, in Trentino come in tutta Italia, le nuove regole introdotte dal Decreto Dignità. La novità principale è la sostanziale equiparazione fra il contratto a tempo determinato diretto e quello in somministrazione.

Bisogna premettere che, almeno nelle intenzioni, il Decreto è apprezzabile e migliorativo perché tenta di disciplinare una materia a dir poco caliginosa e ambigua come quella della somministrazione conferendole, in effetti, maggiore dignità e favorendo (se non altro in teoria) la stabilizzazione dei lavoratori. Un esempio su tutti è il limite dei 36 mesi dopo i quali un contratto a tempo determinato deve trasformarsi in un tempo indeterminato. L’attuale normativa (post Jobs Act) è molto controversa al riguardo ma, di fatto, finora non è mai stato applicato alla somministrazione. Dal primo novembre, grazie al Decreto Dignità, il limite scende a 24 mesi e, proprio per la sostanziale equiparazione fra il contratto a tempo determinato diretto e quello in somministrazione, questo dovrebbe valere – finalmente – anche per chi lavora con le agenzie.

Restando sullo stesso esempio, però, si possono già evidenziare le problematiche e le omissioni del Decreto. Nella somministrazione, infatti, essendoci un contratto di lavoro tra il somministrato (il lavoratore) e il somministratore (l’agenzia), ma non con l’utilizzatore (l’azienda presso cui si svolge la prestazione lavorativa), chi dovrà assumere a tempo indeterminato il lavoratore una volta raggiunto il limite dei 24 mesi? Formalmente dovrà essere l’agenzia, e questo si configura come un bel ginepraio. L’agenzia dovrà assumere il lavoratore al raggiungimento del limite anche se lo manda in missione presso aziende diverse a svolgere lavori tra loro magari diversissimi? Che succede se, trascorsi i 24 mesi, il lavoratore continua a lavorare nella stessa azienda, ma con un’altra agenzia? I dubbi non finiscono qui. Esistendo una contrattazione nazionale relativa alla somministrazione che, in attesa di un prossimo rinnovo, parla ancora di un limite di 36 mesi, si derogherà ad essa tale limite? I mesi lavorabili resteranno dunque 36 per somministrati? Sembra di sì, così com’è pressoché sicuro che le proroghe di un medesimo contratto, sempre per via della deroga alla contrattazione collettiva, per i somministrati rimarranno 6 in barba alle 4 previste dal Decreto Dignità.

Questo è solo un assaggio dell’enorme confusione portata dal decreto, senza considerare poi che la prescrizione di limiti alla somministrazione, soprattutto se così ambigui, rischia da un lato di aumentare il turn over (soprattutto) per i lavori poco qualificati, e dall’altro di far configurare il ricorso (inevitabile) alla contrattazione nazionale come peggiorativo per i lavoratori. Senza nulla togliere agli aspetti spiccatamente positivi come l’aumento a 180 giorni del termine per l’impugnazione stragiudiziale e l’onere aggiuntivo (in verità piuttosto scarso) per il contributo dello 0,50% in occasione di ogni rinnovo, va detto che sulla somministrazione è stato fatto un gran pasticcio.

Cosa è andato storto?

Purtroppo il governo, seppur intenzionato ad agire in favore dei lavoratori, ha sbagliato tre volte.

Prima di tutto ha legiferato male prevedendo un inutile e controverso periodo di transizione (che dura, appunto, fino al 31 ottobre) durante il quale aziende, sindacati e ispettorati del lavoro si sono trovati a gestire un maelstrom di situazioni confuse. Meglio era applicare le regole del decreto a tutti i nuovi contratti e ai rinnovi dal giorno della sua approvazione (14 luglio 2018).

In secondo luogo ha promesso una circolare esplicativa che non è mai arrivata. Probabilmente è consapevole che l’eventuale circolare, approfondendo alcuni aspetti, finirebbe per creare ancora più controversie.

Il terzo errore, quello capitale, è stato quello di aggirare i sindacati e la contrattazione collettiva (salvo poi sbatterci il naso adesso) evitando così il confronto con chi la somministrazione la conosce bene e avrebbe potuto mettere in luce gli aspetti più delicati che adesso rischiano di rivelarsi veri e propri bastoni fra le ruote.

In generale, come UILTemp del Trentino, riteniamo che per evitare gli abusi nel ricorso al lavoro a tempo determinato (così come a tutto il lavoro flessibile, somministrazione inclusa) più che un disincentivo in termini di tempo (24 o 36 mesi che siano) sarebbe utile un incremento del costo a favore del lavoratore, in altre parole un aumento del salario, oltre che della contribuzione. Premesso questo, il nostro auspicio è che, seppur tardivamente, il governo abbia l’umiltà di confrontarsi approfonditamente con le Parti Sociali. Se si tratta di tutelare i diritti dei lavoratori, queste sapranno fornire il massimo sostegno a prescindere dal colore politico di chi legifera.

 

Trento, 29 ottobre, 2018

 

Il Segretario Generale UILTemp Del Trentino

Lorenzo Sighel

Scarica il pdf: COM Uiltemp Decreto dignità 291018

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30 Ott
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Decreto Dignità. Uiltemp: «Dubbi sull’applicazione per i diversi precari» 

30 ottobre 2018 – Trentino

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