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Profughi, non è con la violenza che si trovano soluzioni
Cgil Cisl Uil del Trentino condannano l’atto intimidatorio di San Lorenzo in Banale. “L’accoglienza è un valore che va sempre affermato, insieme anche al diritto alla sicurezza
“Non è con la violenza o alimentando strumentalmente le paure che si gestisce la presenza dei profughi sul nostro territorio. L’accoglienza è un valore che va declinato insieme al diritto alla sicurezza. Non è sicuramente con atti intimidatori che si creano soluzioni”. Lo dicono i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, condannando con fermezza quanto accaduto tra domenica e lunedì notte a San Lorenzo in Banale, ai danni della struttura che dovrà ospitare otto profughi. “Nessuno nega che ci siano sensibilità diverse sulla gestione dei rifugiati, ma accogliere chi fugge da guerre, persecuzioni politiche o miseria è un atto doveroso, a cui la nostra comunità tutta non può sottrarsi – insistono Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti -. Allo stesso modo va ascoltato il sentimento di insicurezza che c’è anche nella nostra società, senza però mai strumentalizzare le paure né favorire atteggiamenti di intolleranza e razzismo. Quanto sta accadendo in alcune zone del nostro territorio, purtroppo, sembra andare proprio in questa direzione”.
Al contrario, per i sindacati, vanno rafforzate le politiche di inserimento sociale di queste persone. “E’ solo creando occasioni di inclusione lavorativa e sociale che l’accoglienza può funzionare. In questo senso ogni pezzo di società è chiamata a farsi carico responsabilmente di questa questione”. In tal senso sarebbe opportuno coinvolgere e informare maggiormente le comunità locali nella gestione dei progetti di accoglienza, anche per sottrarre “alibi” a chi fino a questo momento non si è sottratto.
In questa logica si inserisce anche il progetto siglato nei mesi scorsi tra Cgil Cisl Uil del Trentino e la Federazione della Cooperazione per creare occasioni di l’inserimento lavorativo dei profughi. “accordi per favorire l’integrazione sono l’unica soluzione per superare i timori e facilitare la riuscita dei progetti”, concludono i tre segretari.
Scarica il pdf: profughi COM 100418





La Provincia autonoma di Trento sostiene l’acquisto della prima casa incentivando l’attivazione contestuale di una pensione complementare.
In questo caso, hanno diritto le persone fisiche residenti in Trentino di età non superiore ai 55 anni, che acquisteranno a partire dal 29 marzo 2018 la prima casa di abitazione ad un prezzo di almeno 100 mila euro.
Al fine di accedere a questo strumento il richiedente dovrà avere una posizione pensionistica complementare attiva presso un fondo pensione complementare o impegnarsi ad attivarla entro la data di concessione del mutuo. I beneficiari dovranno versare nei dieci anni successivi a quello di concessione del contributo un importo minimo di 300 euro annui in favore della propria previdenza complementare.
Il contributo ammonta a complessivi 15 mila euro dei quali una quota pari a 2.500 euro sarà versata sulla posizione pensionistica.
Le domande possono essere presentate dal 2 maggio al 31 ottobre 2018 e saranno esaminate in ordine cronologico fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
Delibera n° 523 del 29/3/2018 proposta da DALDOSS CARLO Avvio del Progetto Risparmio Casa – individuazione delle condizioni e dei criteri per la concessione del contributo a sostegno dell’acquisto della prima casa di abitazione e del risparmio previdenziale complementare ex art. 3 comma 4 ter della L.P. 15 maggio 2013, n. 9. |