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19 Lug
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Comunicato stampa UIL del Trentino 18 luglio 2018 Più compensi x la Presidente Mattarei: il “nuovo corso” riparte dal “vecchio compenso”…

Comunicato stampa UIL del Trentino 18 luglio 2018

 

Più compensi x la Presidente Mattarei: il “nuovo corso” riparte dal “vecchio compenso”…

Sorprende non poco la decisione della neo presidente della federazione cooperazione di tornare ai compensi “preSchelfi” per la remunerazione dei propri compiti e responsabilità, senz’altro importanti, ma ricordiamoci sempre, volontari, del proprio incarico.

Soprattutto perché scaturita a valle di una campagna “elettorale” centrata certamente sulla moralità e fondata sul ritorno ai principi di servizio ed etici della cooperazione, che Mattarei affermava si fossero smarriti con le presidenze del nuovo secolo.

Apprendiamo invece dalle prime delibere che anche l’ottima remunerazione economica, di chi assume le decisioni e la rappresentanza politica del movimento cooperativo provinciale, rientrano nei “valori” da ripristinare in quel particolare mondo, che avevamo capito avrebbe dovuto puntare su sobrietà e vicinanza alle realtà cooperative, minori, in difficoltà e non ancora fuori dal tunnel della crisi.

Ci chiediamo inoltre quale sarà la percezione di queste decisioni rispetto ai lavoratori e le lavoratrici del mondo cooperativo licenziati negli ultimi mesi (Sait) e dei tanti dipendenti e lavoratori cooperatori che accettano stipendi e condizioni economiche molto basse, o contratti di solidarietà per far sopravvivere le proprie cooperative sociali o di lavoro, per le quali, spesso, l’unico fattore riducibile sembra il salario dei dipendenti o soci.

Amaramente non possiamo non verificare, ancora una volta, che le strade del “nuovismo”, che promuovono etica e moralità, si dimostrano spesso lastricate di vano moralismo e strumentale opportunismo politico.

 

Walter Alotti

Segretario Generale

UIL del Trentino

Scarica il pdf: Mattarei COM 180718

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19 Lug
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«Aumenti anche per i lavoratori» Compenso Mattarei, i sindacati critici con la presidente

19 luglio 2018 – Trentino, Corriere del Trentino

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19 Lug
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Il passaggio dei lavoratori da Stet a Set non è risolto

18 luglio 2018 –  Trentino

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18 Lug
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Newco, gestione unica. Ma tariffe più alte Trento e Rovereto, ecco il piano industriale realizzato da Agenia: oggi il confronto a Palazzo Thun Sindacati preoccupati. Tancredi (Uiltec): «Il progetto deve tutelare i lavoratori. No alle gare»

17 luglio 2018 – Corriere del Trentino

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18 Lug
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Sciopero alla Lidl, sindacati separati. Uiltucs: «Noi siamo concreti: difendiamo un accordo importante»

15 luglio 2018 – Trentino, Corriere del Trentino

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18 Lug
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Nuovi voucher, Cgil e Uil sono contrarie Caramelle: «Così si sfruttano i lavoratori». Alotti: «Indispensabili dei correttivi»

14 luglio 2018 – Trentino

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18 Lug
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Reintroduzione dei Voucher: per la UIL del Trentino manca sempre la “misura” giusta!

 

COMUNICATO STAMPA UIL DEL TRENTINO

13/7/2018

Reintroduzione dei Voucher: per la UIL del Trentino manca sempre la “misura” giusta!

 

Si torna a parlare di reintroduzione dei voucher nel mercato del lavoro.

La UIL non è mai stata favorevole ad abolire i voucher, ma proponeva di modificarli radicalmente. Se il voucher fosse stato realmente utilizzato per prestazioni di lavoro “occasionali” ed “accessorie”, il problema voucher non si sarebbe posto.

Ma una cattiva normativa del lavoro accessorio via via prodotta negli anni ha esteso il campo di applicazione, sia dal punto di vista soggettivo, cioè la tipologia di prestatori di lavoro e committenti, che oggettivo, cioè attività d’impiego, ben oltre la giusta misura di utilizzo del “voucher”, trasformandolo da mezzo di pagamento di una prestazione lavorativa in una “modalità contrattuale di lavoro” .

La vendita dei voucher, negli anni 2015 e 2016, come documentato dai dati INPS, è stata enormemente alta, anche in Trentino, in settori quali il commercio, servizi e soprattutto in misura enorme nel turismo, piuttosto che per attività d’impiego svolte in ambito privato/familiare, sportivo/culturale.

Col risultato che la prestazione di lavoro effettuata non era più occasionale ed accessoria, ma spesso era diventata “oggetto sociale” dell’azienda stessa che lo utilizzava.

Facendo venir meno, nei fatti, il concetto stesso di “accessorietà” della prestazione.

E’ da tali analisi e riflessioni che la UIL rilancia la propria proposta, il ritorno alla regolamentazione del 2003, la cui conditio sine qua non, per svolgere lavoro con voucher risiedeva nella ”occasionalità” ed “accessorietà” della prestazione ed ha ben delineati confini soggettivi ed oggettivi di applicazione.

Auspichiamo, quindi, che la reintroduzione dei voucher vadano nella direzione di un ritorno all’originaria normativa in cui, essendo chiara la finalità, erano altrettanto confinati entro certi limiti, i target di prestatori di lavoro, committenti e attività d’impiego.

La politica, deve aver ben chiaro quale è il mercato del lavoro che vuole per i nostri giovani e meno giovani, intervenendo sì sui voucher, ma anche nella riduzione dei contratti a tempo determinato e agevolando i contratti a tempo indeterminato.

Crediamo che se la finalità del lavoro accessorio, oggi come ieri, debba essere il contrasto al lavoro nero in alcune sacche di attività, dove da sempre implacabilmente si annida (proprio agricoltura e turismo), non si può che restringerne fortemente il suo campo di applicazione, sia soggettivo, che oggettivo ed economico.

In forza di questa critica riflessione, ma consapevoli che il voucher possa essere uno strumento utile anche ad arginare il lavoro nero in un mercato del lavoro in continua trasformazione, anche tecnologica, in cui esistono “vulnus” regolamentari di alcune prestazioni ancora non definite (riders) da un punto di vista normativo, la proposta della UIL è quindi quella di un utilizzo del lavoro accessorio solo in presenza di “casi del tutto eccezionali e meramente temporanei”, anche nei settori caratterizzati da attività d’impresa, ma con forti paletti normativi.

Proponiamo, a tal fine, le seguenti ipotesi di correttivi: esclusione totale dei settori agricolo, turismo, edilizia, manifatturiero; divieto di utilizzo in appalti per opere e servizi; per il committente, un tetto massimo di dieci giornate l’anno di utilizzo dei voucher, indipendentemente dal numero dei prestatori; che il singolo committente non possa avvalersi dello stesso prestatore di lavoro per più di due giornate di lavoro consecutive.

Ricordando che esiste già la flessibilità tramite lo strumento del contratto stagionale, o di quello a chiamata, in vari settori ed in particolare proprio in agricoltura, commercio e turismo. Contratti che garantiscono ai lavoratori maggiori garanzie contributive e limitati, ma interessanti ammortizzatori sociali.

E da ultimo la vigilanza: non si può sottovalutare rispetto alla corretta applicazione dei voucher, il forte ruolo di vigilante che dovrebbe avere l’Ispettorato del Lavoro, al fine di contrastare, gli eventuali abusi che, nonostante le radicali modifiche, si potrebbero comunque rilevare.

 

Walter Alotti

Segretario Generale

Uil del Trentino

Scarica il pdf: reintroduzione voucher 2018

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17 Lug
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Valduga convoca sindacati e Tessil4. L’obiettivo è creare un fronte comune per affrontare le conseguenze del sequestro del depuratore di Aquaspace

12 luglio 2018 – Trentino

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17 Lug
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Assestamento di bilancio, positive le risorse per investimenti e le modifiche Icef

Assestamento di bilancio, positive le risorse per investimenti e le modifiche Icef
Oggi Cgil Cisl Uil del Trentino in audizione in Prima Commissione. Servono però alcune correzioni

 

Sulla manovra di assestamento di bilancio Cgil Cisl Uil del Trentino, oggi in audizione davanti alla Prima Commissione del Consiglio provinciale, hanno espresso un giudizio sostanzialmente positivo, non mancando di sottolineare alcune necessarie integrazioni, in particolare sul potenziamento dei centri per l’impiego, sugli appalti con la necessità che la clausola sociale sia estesa anche agli affidamenti minori e sulle politiche per la casa.
Le organizzazioni sindacali hanno preso atto, anche davanti alla Commissione, che nell’impianto della manovra trovano risposta diverse delle priorità indicate dai sindacati in tema di politiche del lavoro, di sostegno alle famiglie e agli anziani. “La manovra di assestamento attiva interventi utili a sostenere la crescita economica e la coesione sociale del Trentino, nel momento in cui l’incertezza del quadro politico e istituzionale dell’Unione Europea e il fragile equilibrio della finanza pubblica italiana, possono mettere a rischio la ripresa delle attività produttive e quindi del prodotto interno lordo registrata anche in Trentino nel corso del biennio 2016-2017 e ancora in atto oggi”.
In particolare sul fronte dell’occupazione si concorda sul fatto che la dinamica del mercato del lavoro in Trentino è tornata positiva, con un aumento degli occupati e un calo del tasso di disoccupazione. Restano, però, “dei nodi strutturali da affrontare che riguardano la qualità del lavoro. In particolare in Trentino si registrano ancora diffusi fenomeni di part time involontario e di sovraistruzione in particolare delle lavoratrici le cui competenze quindi non vengono utilizzate al meglio dalle aziende, ma va segnalata anche la crescita del lavoro temporaneo sebbene negli ultimi anni i nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato sono prima tornati a crescere ed ora si sono stabilizzati. Sullo sfondo resta un’altra questione che interroga il sistema delle imprese ed indirettamente quello della finanza pubblica, ovvero il tema degli andamenti salariali”.
Nel merito delle misure previste dal disegno di legge Cgil Cisl Uil del Trentino ammettono che, pur a fronte della conferma degli sgravi Irap e Imis per le imprese, la manovra dà risposte anche sul piano dell’occupazione con nuove risorse a sostegno del lavoro, in particolare quello femminile, dell’inclusione sociale dei soggetti più deboli e dei bisogni delle famiglie. In particolare “l’indicizzazione dell’Icef al costo della vita e il raddoppio delle detrazioni per il lavoro femminile, oltre che la revisione della scala di equivalenza dei nuclei composti di anziani soli, rappresentano novità significative, fortemente condivise dalle organizzazioni sindacali ed alcune espressamente proposte, in quanto garantiscono una maggiore equità dell’indicatore e ampliano la platea dei potenziali beneficiari delle politiche e dei servizi pubblici”. Si tratta di un impegno di spesa a favore delle famiglie trentine consistente pari a 13 milioni di euro a regime. Inoltre risultano positivi gli interventi sui lavori socialmente utili (circa 3 milioni aggiuntivi) e sull’assegno unico (5 milioni di euro stanziati oltre a quelli già previsti).
Bene anche le maggiori risorse per investimenti pubblici  per 130 milioni di euro perché “ servono a sostenere l’economia locale e a migliorare la dotazione infrastrutturale del nostro territorio”.

Tra gli aspetti da rafforzare, e sui quali è auspicabile un positivo intervento del Consiglio provinciale, le politiche per la casa e la stabilizzazione del personale della pubblica amministrazione.
Sul fronte delle politiche abitative Cgil Cisl Uil chiedono maggiori risorse per la realizzazione di alloggi a canone sociale. “Gli interventi previsti dal disegno di legge in oggetto riguardano il sostegno all’acquisto della prima casa sul libero mercato e la disponibilità di abitazioni a canone moderato. Non sono invece sufficienti gli interventi di estensione del patrimonio pubblico di alloggi a canone sociale da parte di Itea spa”.
Le tre sigle sindacali esprimono un giudizio positivo dell’accordo sulla stabilizzazione del personale precario della pubblica amministrazione, insistono però sulla necessità di aumentare le risorse umane nei servizi pubblici per l’impiego. “Per affrontare le profonde trasformazioni che interesseranno inevitabilmente i processi produttivi ed il mercato del lavoro anche in Trentino è fondamentale qualificare il sistema della formazione, a partire dall’apprendimento permanente, dal sistema di certificazione delle competenze e dai servizi per l’impiego. Ciò non è possibile se non si ampliano le figure professionali a disposizione dei centri per l’impiego e non si riduce l’età media del personale”.
Resta aperta la questione degli appalti pubblici. Per Cgil Cisl Uil del Trentino la clausola sociale, che tutela i lavoratori e le lavoratrici dei cambi appalto, deve valere per tutti gli appalti pubblici non solo per quelli con importo più alto.

Infine, Cgil Cisl Uil fanno proprie le richieste delle sigle della scuola su stabilizzazione del personale scolastico, proroghe delle graduatorie e rinnovi contrattuali.

Trento, 10 luglio 2018

Scarica il pdf: 20180710_assestamento di bilancio unitario

Scarica le osservazioni: 180710_osservazioni_cgilcisluil_assestamento_bilancio

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17 Lug
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Bilancio, via libera dei sindacati

11 luglio 2018 – Trentino

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