COMUNICATO STAMPA UIL DEL TRENTINO

13/7/2018

Reintroduzione dei Voucher: per la UIL del Trentino manca sempre la “misura” giusta!

 

Si torna a parlare di reintroduzione dei voucher nel mercato del lavoro.

La UIL non è mai stata favorevole ad abolire i voucher, ma proponeva di modificarli radicalmente. Se il voucher fosse stato realmente utilizzato per prestazioni di lavoro “occasionali” ed “accessorie”, il problema voucher non si sarebbe posto.

Ma una cattiva normativa del lavoro accessorio via via prodotta negli anni ha esteso il campo di applicazione, sia dal punto di vista soggettivo, cioè la tipologia di prestatori di lavoro e committenti, che oggettivo, cioè attività d’impiego, ben oltre la giusta misura di utilizzo del “voucher”, trasformandolo da mezzo di pagamento di una prestazione lavorativa in una “modalità contrattuale di lavoro” .

La vendita dei voucher, negli anni 2015 e 2016, come documentato dai dati INPS, è stata enormemente alta, anche in Trentino, in settori quali il commercio, servizi e soprattutto in misura enorme nel turismo, piuttosto che per attività d’impiego svolte in ambito privato/familiare, sportivo/culturale.

Col risultato che la prestazione di lavoro effettuata non era più occasionale ed accessoria, ma spesso era diventata “oggetto sociale” dell’azienda stessa che lo utilizzava.

Facendo venir meno, nei fatti, il concetto stesso di “accessorietà” della prestazione.

E’ da tali analisi e riflessioni che la UIL rilancia la propria proposta, il ritorno alla regolamentazione del 2003, la cui conditio sine qua non, per svolgere lavoro con voucher risiedeva nella ”occasionalità” ed “accessorietà” della prestazione ed ha ben delineati confini soggettivi ed oggettivi di applicazione.

Auspichiamo, quindi, che la reintroduzione dei voucher vadano nella direzione di un ritorno all’originaria normativa in cui, essendo chiara la finalità, erano altrettanto confinati entro certi limiti, i target di prestatori di lavoro, committenti e attività d’impiego.

La politica, deve aver ben chiaro quale è il mercato del lavoro che vuole per i nostri giovani e meno giovani, intervenendo sì sui voucher, ma anche nella riduzione dei contratti a tempo determinato e agevolando i contratti a tempo indeterminato.

Crediamo che se la finalità del lavoro accessorio, oggi come ieri, debba essere il contrasto al lavoro nero in alcune sacche di attività, dove da sempre implacabilmente si annida (proprio agricoltura e turismo), non si può che restringerne fortemente il suo campo di applicazione, sia soggettivo, che oggettivo ed economico.

In forza di questa critica riflessione, ma consapevoli che il voucher possa essere uno strumento utile anche ad arginare il lavoro nero in un mercato del lavoro in continua trasformazione, anche tecnologica, in cui esistono “vulnus” regolamentari di alcune prestazioni ancora non definite (riders) da un punto di vista normativo, la proposta della UIL è quindi quella di un utilizzo del lavoro accessorio solo in presenza di “casi del tutto eccezionali e meramente temporanei”, anche nei settori caratterizzati da attività d’impresa, ma con forti paletti normativi.

Proponiamo, a tal fine, le seguenti ipotesi di correttivi: esclusione totale dei settori agricolo, turismo, edilizia, manifatturiero; divieto di utilizzo in appalti per opere e servizi; per il committente, un tetto massimo di dieci giornate l’anno di utilizzo dei voucher, indipendentemente dal numero dei prestatori; che il singolo committente non possa avvalersi dello stesso prestatore di lavoro per più di due giornate di lavoro consecutive.

Ricordando che esiste già la flessibilità tramite lo strumento del contratto stagionale, o di quello a chiamata, in vari settori ed in particolare proprio in agricoltura, commercio e turismo. Contratti che garantiscono ai lavoratori maggiori garanzie contributive e limitati, ma interessanti ammortizzatori sociali.

E da ultimo la vigilanza: non si può sottovalutare rispetto alla corretta applicazione dei voucher, il forte ruolo di vigilante che dovrebbe avere l’Ispettorato del Lavoro, al fine di contrastare, gli eventuali abusi che, nonostante le radicali modifiche, si potrebbero comunque rilevare.

 

Walter Alotti

Segretario Generale

Uil del Trentino

Scarica il pdf: reintroduzione voucher 2018