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14 Nov
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SOCIETA’ CONTROLLATE – COMUNICATO SINDACALE

SOCIETA’ CONTROLLATE – COMUNICATO SINDACALE

Si è svolta ieri pomeriggio la riunione dei delegati sindacali delle società controllate dalla Pat, alla presenza dei segretari generali Cgil Cisl Uil del Trentino Ianeselli, Pomini e Alotti, in preparazione dell’incontro con il presidente Rossi programmato per venerdì 17 novembre.

Viene confermato lo stato di mobilitazione di tutto il personale delle società, dopo l’annuncio da parte della Provincia di voler procedere alla disdetta/recesso dei contratti integrativi a partire dal 2018 dopo il mancato accordo sulla proposta di “contratto unico” per i dipendenti delle società controllate presentata ai sindacati nei mesi scorsi.

Cgil Cisl Uil confermano il loro giudizio negativo su tale proposta, la cui applicazione produrrebbe un peggioramento delle condizioni di impiego dei lavoratori.

Ribadiscono che il confronto sulla regolazione del lavoro nelle società partecipate non può essere ispirato da una semplice volontà della proprietà di contenimento dei costi.
Il confronto – affinché possa rivelarsi utile per i lavoratori e per l’intera comunità trentina – deve infatti essere orientato al miglioramento dei servizi offerti dalle società.

Questa migliore efficienza potrà essere raggiunta solo dentro un quadro compiuto e operativo di riorganizzazione per poli delle società e di definitiva responsabilizzazione della dirigenza.

Sul lato dei dipendenti l’attenzione deve concentrarsi una volta per tutte non tanto sullo strumento (il “contratto unico”) quanto sugli obiettivi che sono da noi condivisi: la mobilità del personale, il reale coinvolgimento dei dipendenti dentro le organizzazioni, la valorizzazione delle competenze dei lavoratori attraverso una contrattazione collettiva trasparente e non attraverso erogazioni unilaterali e spesso inique attuate della dirigenza.

Dentro questa cornice – e una volta abbandonata l’intenzione di procedere alla disdetta degli integrativi aziendale di secondo livello – Cgil Cisl Uil confermano la disponibilità ad affrontare anche la questione del contratto di primo livello da applicare nell’ambito della riorganizzazione per poli delle società. E’ possibile individuare, tra quelli attualmente applicati, uno o più contratti di riferimento, previa garanzia della salvaguardia dei trattamenti in essere ai dipendenti mediante processi di omogeneizzazione, così come può essere utile la definizione di “linee generali” su cui innestare la contrattazione integrativa aziendale.

Ma la nostra valutazione – lo ribadiamo – dipenderà dal contributo effettivo che questo passaggio riuscirà a dare al miglioramento del sistema pubblico allargato trentino. La nostra disponibilità ci sarà nella misura in cui sarà vissuto come una sfida al rialzo, e non un tentativo di fare cassa.

La riunione dei delegati sindacali delle società partecipate è riconvocata venerdì 17 al termine dell’incontro con il presidente Rossi, in moda da poter concordare valutazioni e iniziative unitarie da condividere con l’iniseme dei lavoratori.

Cgil Cisl Uil del Trentino

Trento, 11 novembre 2017

Scarica il pdf: 171111 partecipate

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Laborfonds
13 Nov
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Candidati Laborfonds, chiusi i termini

11 novembre 2017 – Corriere del Trentino

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anziani
13 Nov
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Riforma welfare i sindacati: «Si poteva fare di più»

11 novembre 2017 – Trentino

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anziani
13 Nov
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Welfare anziani, certezza su maggiori risorse da destinare al settore

Welfare anziani, certezza su maggiori risorse da destinare al settore

Cgil Cisl Uil del Trentino: “Bene l’approvazione della riforma, ma sarebbe servito più coraggio. Adesso provvedimenti amministrativi per superare la frammentazione”

 

“L’approvazione della riforma del welfare anziani segna un passaggio importante per il nostro sistema di politiche sociali e dunque per la nostra comunità. Restiamo, però, convinti che si sarebbe dovuto osare di più per riuscire a superare la frammentazione dei servizi sui territori, a vantaggio degli anziani e delle loro famiglie e chiediamo che vengano previste risorse aggiuntive per rispondere ai bisogni della terza età”. Cgil Cisl Uil del Trentino si dicono soddisfatte per l’approvazione, ieri, in Consiglio provinciale del ddl anziani, allo stesso tempo, però, sottolineano la necessità che si agisca adesso sul piano amministrativo con provvedimenti che facilitino e incentivino le aggregazioni. “Questo per noi resta un passaggio fondamentale se non vogliamo che la riforma del welfare anziani resti monca – dicono Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti -. Abbiamo condiviso l’impostazione della riforma che prevede una presa in carico pubblica dei bisogni delle famiglie, un ampliamento dei presidi socio-assistenziali sul territorio e la qualificazione del lavoro di cura. Questi obiettivi si potranno realizzare efficacemente solo superando la frammentazione della filiera dei servizi. La riforma così come è non risolve il problema della frammentazione sul territorio e del nanismo dei soggetti pubblici che offrono servizi alle persone anziane ed è indispensabile intervenire per via amministrativa per colmare le lacune della legge”. In particolare sul punto del maggiore coordinamento ed integrazione tra le Apsp i sindacati chiedono di essere coinvolti.

Altro nodo da sciogliere è quello sulle risorse. “Ben venga l’annuncio dell’assessore Zeni sui 5milioni di euro previsti nella prossima manovra finanziaria – proseguono Grosselli, Pomini e Alotti -. Vogliamo però certezze sulle risorse aggiuntive e sulla loro destinazione e verificheremo una volta adottata dalla giunta provinciale la legge di stabilità”.

Infine la questione della governance degli Spazi Argento. “Se, come si ipotizza nello Spazio Argento in ogni comunità verranno coinvolti rappresentati del terzo settore e dell’Upipa, crediamo allora necessario estendere la partecipazione anche ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali”, concludono i tre sindacalisti.

Scarica il pdf: 20171109_welfare anziani

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CgilCislUil
10 Nov
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Autonomia e servizi sociali

10 novembre 2017

Autonomia e servizi sociali

 

Negli ultimi trent’anni l’Autonomia trentina ha posto al centro del proprio modello di sviluppo l’inclusione sociale. Investimenti su servizi pubblici efficienti, qualificati e decentrati, un coinvolgimento del terzo settore nella gestione e progettazione di servizi sotto la regia di Provincia ed enti locali, politiche innovative come il reddito di garanzia ed ora l’assegno unico, ci hanno consentito di ridurre in modo significativo le diseguaglianze in Trentino. Oggi però la sfida si fa più ardua e nessuno può tirarsi indietro.

A questo proposito, il regolamento per l’accreditamento è uno dei tasselli di un sistema che deve puntare a qualificare i servizi verso i cittadini più deboli, in un’ottica evoluta di welfare di attivazione, anche grazie al riconoscimento di una nuova partnership tra istituzioni locali, operatori dei servizi socio-assistenziali e organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori.

Chi oggi, tra i soggetti della cooperazione sociale, punta il dito contro il nuovo sistema di accreditamento sembra non accorgersi di quanto accade ormai da anni nel settore dell’assistenza sociale: una progressiva privatizzazione dell’accesso ai servizi, in particolare nel campo della disabilità e degli anziani, con la diffusione di cooperative spurie, società di intermediazione e di fenomeni di dumping. Il sistema di accreditamento punta a frenare questi fenomeni e a costruire una cornice di regole che qualifichino e innovino i servizi rivolti ai cittadini, a partire da un investimento forte su chi quotidianamente opera nell’assistenza alle persone e alle famiglie. Non può essere un meccanismo rigido ed ingessato, bensì un processo che punta a innalzare la qualità rendendo progressivamente più elevati i requisiti di chi opera in nome e per conto della pubblica amministrazione.

Va detto però che neppure un sistema di accreditamento perfetto può “magicamente” risolvere ogni problema. Processi di esternalizzazione dei servizi da parte degli enti locali, procedure d’appalto che scaricano su imprese, lavoratori e utenti i costi della contrazione degli stanziamenti pubblici, la riduzione delle tutele contrattuali, l’eccessiva frammentazione nell’offerta dei servizi sono fenomeni che registriamo anche in Trentino.

Per provare ad invertire questa tendenza, non è più sufficiente lamentare le inadempienze degli altri. Bisogna invece rinnovare il patto che ha reso socialmente coeso il nostro Trentino e ridisegnare insieme politiche e servizi. A questo proposito, anche in un quadro di risorse pubbliche non più crescenti, il sistema di welfare locale deve scommettere su un più equilibrato rapporto tra gestione pubblica dei servizi e gestione da parte del privato sociale convenzionato, perché è questo equilibrio un fattore di maggiore qualità dei servizi di assistenza. In questo senso, il processo di accreditamento non si conclude con l’approvazione del regolamento ma prosegue con la definizione delle procedure per il convenzionamento e per l’affidamento dei servizi ai soggetti accreditati. In questa secondo fase va garantito il massimo coinvolgimento a tutte le parti sociali per garantire il pieno rispetto delle tutele contrattuali e di legge ai lavoratori coinvolti.

Per il terzo settore è invece essenziale continuare ad investire sul proprio capitale umano, sulle professionalità di migliaia di operatrici ed operatori sociali. Per questo è tempo che si riapra il tavolo per il rinnovo del contratto provinciale delle cooperative sociali, bloccato ormai da più di otto anni.

Per il sindacato trentino questa è una sfida decisiva. Se è vero che il nostro territorio deve saper crescere economicamente a ritmo più spedito, ciò può avvenire con più facilità proprio grazie alla maggiore coesione sociale garantita fino ad oggi dall’Autonomia. Coesione che dobbiamo saper consolidare anche per il prossimo futuro.

 

p.la CGIL del Trentino  p.la CISL del Trentino           p.la UIL del Trentino

 

Andrea Grosselli                             Lorenzo Pomini                      Walter Alotti

Scarica il pdf: COM 101117 editoriale_servizi_sociali

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Sait
09 Nov
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Meno esuberi con più produttività Tavolo Sait, sindacati ancora distanti Uiltucs contro Filcams: «Così si muore di strategia».

9 novembre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

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09 Nov
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Lavori gravosi, i dubbi dei sindacati Pensioni, la Uil boccia la lista del governo. La Cgil vede dei rischi. La Cisl approva la linea: «Riconosciuto un principio»

9 novembre 2017 – Trentino

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09 Nov
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«Sconto dell’Imis, assalto alla diligenza» I sindacati contrari al taglio per le imprese: «Mancano selettività e criteri»

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studio
09 Nov
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Borse di studio, la Uil attacca la Provincia

8 novembre 2017 – Trentino

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8 novembre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

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