Blog
Diritto allo studio. La difficile sfida dei “Piano di Accumulo”. Alotti: “Occorre rafforzare gli strumenti per il diritto allo studio, al fine di incentivare l’alta formazione e la qualità del territorio”. La Uil ripropone le borse di studio per studenti medi meritevoli, già previste a sul tempo dal Fondo Giovani.
Si susseguono gli interventi di sociologi, economisti, politici e professori universitari in toni giustamente preoccupati circa l’andamento negativo dei giovani studenti trentini delle scuole superiori, che sempre in maggior numero, purtroppo, interrompono il corso dei loro studi. E’ un fenomeno che ha registrato un forte incremento negli ultimi anni.
Come da tempo la UIL del Trentino ha evidenziato, in coincidenza con l’acuirsi della crisi economica anche in Trentino, sono venute meno misure provinciali, quali il Fondo Giovani e il Prestito d’onore, che garantendo sostegno finanziario di buon livello, permettevano agli studenti meritevoli, figli della classe operaia e media, di frequentare con profitto l’Università.
Si tratta di validi strumenti che servivano a incentivare gli studenti a proseguire gli studi ed evitare una disaffezione che interessa soprattutto i figli delle cosiddette “classi meno abbienti”.
E’ quindi necessario ripensare, ricostituire meccanismi virtuosi, per non interrompere l’ascensore sociale che tanto bene ha funzionato, anche in Trentino, in funzione di una sempre più a rischio mobilità sociale dal livello basso verso l’alto. Ricordiamo che a questa finalità era intitolato anche il Festival dell’Economia di due edizioni scorse.
Come Uil del Trentino chiedemmo a suo tempo alla Giunta Provinciale il ripristino delle borse di studio per merito agli studenti dell’ultimo anno delle superiori, magari estendendole (tenendo ovviamente conto del reddito) a chi forse non ha voti eccelsi, ma è interessato a proseguire gli studi con impegno.
Rimaniamo inoltre convinti della necessità dell’orientamento, già fin dalla metà del ciclo delle superiori, volto a motivare e a informare esaustivamente gli studenti sull’offerta universitaria e sull’andamento dei fabbisogni professionali del territorio nei prossimi anni. E’ su di essi, sul futuro, che bisogna puntare.
La Giunta ha scelto un’altra strada, quella del “Contributo provinciale per Piano di Accumulo”. E’ una soluzione interessante e ci auguriamo che al suo decollo, quest’autunno, non si riveli un flop. Avremmo perso un altro anno e saltato un altro giro rispetto a quelle misure-ripristino, certo un po’ più costose, in vigore qualche anno fa di cui chiediamo da tempo il ripristino.
Continuiamo a pensare che le famiglie, specie quelle di fascia economica medio – bassa, purtroppo non hanno spesso nemmeno i mezzi culturali per programmare adeguatamente un percorso lungo con un approdo lontano e incerto come quello universitario. E recenti ricerche statistiche informano come vasti strati della popolazione debbano risparmiare sulla salute: dalle visite specialistiche agli interventi ed alle cure. Figuriamoci sull’istruzione.
Bene perciò l’idea di della Giunta di utilizzare risorse aggiuntive per incentivare il tasso di iscrizione all’università, indice della qualità del territorio. Ma se alla prova dei fatti questi Piani di Accumulo, e ci auguriamo di sbagliare, non dovessero funzionare si utilizzino quelle risorse e se ne trovino delle altre per ripercorrere la strada già a sul tempo intrapresa. E’ proprio nelle scuole superiori, dove è partito anche il modello “scuola-lavoro”, che vanno rafforzati percorsi di orientamento professionale e, più in generale, volti al proseguimento degli studi superiori. In tal senso abbiamo proposto qualche tempo fa, ritenendolo utile e positivo, anche la misura dell’allungamento della concessione in comodato d’uso dei libri di testo, oggi previsto solo fino all’età di 16 anni (scadenza obbligo scolastico), alla fine del ciclo delle scuole superiori. Ci pareva fosse stata valutata dalla Giunta, ma non abbiamo più avuto ritorni dell’effettiva previsione d’attuazione col prossimo anno di questa misura.
Infine un altro auspicio. L’istituzione di un Osservatorio che studi l’andamento dei fabbisogni professionali del sistema economico e culturale provinciale, che coinvolga ovviamente fra gli attori principali l’Ente pubblico (assessorati all’istruzione, alla ricerca ed al lavoro), Università ed Opera universitaria ed il mondo delle imprese e del lavoro (agenzia del lavoro e camera del commercio).
Walter Alotti
Segretario Generale
UIL del Trentino
Scarica il pdf: diritto allo studio COM 170717
Comunicato stampa UIL del Trentino – 7 luglio 2017
MANOVRA DI ASSESTAMENTO DI BILANCIO PAT E DEPF 2017.
LE PERPLESSITA’ E LE CRITICHE DELLA UIL
ALLA GIUNTA ROSSI.
La UIL del Trentino, alla luce della presentazione da parte del Presidente della manovra di assestamento di bilancio e DEPF, esprime non poche perplessità e dubbi sulla qualità delle azioni deliberate dalla Giunta provinciale, che saranno inviate al Consiglio provinciale.
Nel merito
Non si può non rimanere basiti, alla luce dello sconfinato ottimismo autonomistico del Presidente, circa la opportunità di un atteggiamento quantomeno imprudente, se non provocatorio, tenuto dalla Giunta Rossi nei confronti della Giustizia Contabile. La UIL, nel criticare alcuni provvedimenti a favore dei soliti noti (impiantisti sciistici, promozione turistica ed agricoltori, scuole equiparate), chiede innanzitutto chiarimenti circa la ventilata modifica dell’iniquo meccanismo detrazioni addizionale IRPEF, che oggi premia le famiglie a maggior reddito, ma di cui si sono perse le tracce.
Nel riconoscere la parte costruttiva e sicuramente positiva delle azioni volte alla coesione sociale, attraverso interventi a sostegno dell’occupazione (finanziamento Progettone ed Agenzia del Lavoro) e della famiglia (assegno unico, audit family e welfare anziani), la UIL da tempo chiedeva e chiede estrema cautela ed attenzione rispetto alle ulteriori agevolazioni ed incentivi alle imprese previsti nei documenti di programmazione finanziaria. Negli ultimi anni l’estensione di benefici ha prodotto una gran mole di provvedimenti, soprattutto di natura fiscale, a favore delle aziende, le cui ricadute non sono state né monitorate con attenzione, come richiesto dalle Organizzazioni sindacali, né spesso riconosciute dalle Associazioni di categoria datoriali, sempre pronte a chiedere, ma piuttosto restie poi a riconoscere le misure provinciali a loro dedicate.
Un esempio concreto. Il fatto che l’impatto in Trentino di Imu, Imis, Tari, Irap, IVS, Irpef ed addizionale Irpef per le PMI fosse il meno rilevante (198 gg di lavoro per tasse ed imposte) rispetto al resto d’Italia e perfino a Bolzano (210 gg), dato questo confermato dalle stesse organizzazioni imprenditoriali, ci spingeva e ci obbliga oggi a chiedere alla Giunta, e al Vicepresidente OLIVI in particolare, massima prudenza nel proporre nuove agevolazioni e contributi.
La UIL si augura che le nuove agevolazioni ed incentivi siano erogate solo dopo attenta e mirata selezione, ad aziende e settori che effettivamente innovano, assumono personale ed investono nelle attività produttive che perseguono, senza attendere per forza l’aiuto caritatevole di “mamma Provincia”.
I recentissimi dati della Banca d’Italia infatti segnalano una forte indolenza della maggioranza degli imprenditori trentini nell’investire direttamente nelle loro stesse imprese. Anche quando hanno forti margini di redditività.
Di converso è purtroppo necessario constatare l’assenza di provvedimenti, come quelli sappiamo allo studio in Provincia di Bolzano, di intervento della PAT sul costo dell’energia sia per le aziende che per le famiglie (riduzione 7-9%?).
Non poca preoccupazione desta la decisione di diventare azionista di Pensplan Invest SGR, malgrado sia la contemporanea dismissione delle partecipazioni in Mediocredito, sia la mancanza di un piano di riassetto / riorganizzazione / fusione delle società partecipate. Il tutto, come già espresso, senza porre particolare attenzione alle recenti osservazioni della Corte dei Conti.
Stupisce l’enfasi manifestata circa una “progressiva attuazione del nuovo modello di autonomia scolastica provinciale”. La UIL ha più volte, e nei fatti, denunciato la scarsissima capacità provinciale nel rispettare l’autonomia pedagogica e didattica delle Istituzioni scolastiche: le recenti modifiche poste alla legge provinciale sulla Scuola (la cosiddetta “buona scuola in salsa trentina”) ne sono palmare esempio. A fronte di annunci relativi a roboanti progetti di innovazione didattica, in vero più di facciata che sostanziali, si sono dovute rilevare forzature burocratico – amministrative, peraltro di scarsa efficacia e di dubbia efficienza. Lo stesso progetto “Trentino trilingue”, per il versante propriamente scolastico, ha subito non poche incertezze, a tratti delle battute d’arresto. Anche su questo fronte è necessario un ponderato ripensamento.
Nel Metodo
E’ necessario osservare come, differentemente dagli anni passati, il Presidente non ha voluto convocare alcun incontro “preventivo”, per informare le Organizzazioni Sindacali sulle linee guida della manovra. Eppure era stato ripetutamente richiesto. Vorrà dire che la UIL esprimerà le proprie osservazioni direttamente alla Prima Commissione permanente del Consiglio Provinciale, la settimana prossima.
Tornando infine alla scelta politica di non tenere in grande considerazione la pronuncia della Corte dei Conti dei giorni scorsi (dopo quella già sulla rendicontazione 2015), viene da porre un’ultima considerazione assolutamente da non sottovalutare. La UIL si augura che la linea provocatoria assunta non sia letta addirittura come “indisponenza istituzionale” e non produca ulteriori acredini ed antipatie, oltre quelle già sfociate in provvedimenti e prese di posizione nazionali centralistiche, che potrebbero costare a tutti i cittadini trentini – e non solo ai governi della politica e all’estabilishment trentini – un ridimensionamento della propria autonomia ed un danno anche economico e finanziario. La supponenza giuoca, spesso, danni molto gravi.
Walter Alotti
Segretario Generale
UIL del Trentino
Scarica il pdf: COM 070717 Manovra assestamento e DEFP luglio 2017