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Attenzione alle truffe.
Nella giornata odierna, diversi pensionati ci hanno comunicato di essere stati contattati a casa dalla Uil Pensionati (nelle ore pomeridiane) per fissare con urgenza un appuntamento.
Come segreteria non siamo a conoscenza di nessuna iniziativa in corso e si tratta evidentemente di un tentativo di truffa o di un meschino sistema di monitoraggio delle abitazioni (in particolare quelle in cui vivono persone anziane) da parte di malintenzionati.
In ogni caso, nelle prossime ore la Uil Pensionati del Trentino presenterà denuncia alla polizia postale e nel frattempo stiamo informando i principali media affinché ci aiutino a divulgare la notizia per tutelare i nostri iscritti e l’intera cittadinanza.
Claudio Luchini
Segretario Uil Pensionati del Trentino
Scarica il pdf: Uil Pensionati Attenzione alle truffe COM 1(9)16

Comunicato stampa Uil Trasporti del Trentino del 1 settembre 2016
Trentino Trasporti Esercizio. Ancora non ci siamo
L’ombra dello sciopero del servizio urbano, programmato per il prossimo lunedì 12 settembre a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico, ha fatto sì che tra l’azienda e i rappresentanti sindacali avvenisse un incontro lo scorso mercoledì 31 agosto nella sede di Trentino Trasporti Esercizio.
La direzione aziendale ha lasciato trapelare una velata possibilità di rivedere alcune turnazioni sul servizio urbano di Trento introducendo timidamente qualche turnazione supplementare, ma l’intento è evidentemente quello di raffreddare gli animi più che quello di migliorare la qualità del servizio. È altrettanto evidente che, per contro, a qualche sigla sindacale di parte già il fatto di sedersi al tavolo sarà sembrata una conquista, ma per quel che ci riguarda come Uiltrasporti del Trentino siamo convinti che, in questo momento critico, non sia il caso di prendere in giro i lavoratori e l’utenza.
Non è nostra volontà o intenzione arrivare necessariamente ad uno scontro, ma non possiamo nemmeno sottostare a disdicevoli minacce di esternalizzazione o riduzione di personale nel caso in cui non accettassimo delle misure sostanzialmente imposte dall’azienda. Per intercessione del suo responsabile di settore del servizio urbano di Trento, infatti, nei prossimi giorni Trentino Trasporti ci proporrà delle leggerissime varianti su alcune linee, ma senza nascondere che, in definitiva, la differenza non sarà molto rilevante.
Ovviamente rimaniamo in attesa per valutare ciò che ci presenteranno senza pregiudizi o remore di nessun conto, ma con la ferma consapevolezza che se quanto proposto non rispecchierà quello che abbiamo richiesto – tutte questioni ragionevoli, peraltro, che non comportano enormi aggravi per l’azienda – arriveremo senz’altro ad una rottura. Starà poi alle altre sigle sindacali valutare che strada percorrere e la possibilità di accettare compromessi. Come Uiltrasporti, però, non accettiamo dalla controparte le continue ed inutili “cure dimagranti” che screditano il servizio e giustificano meramente le scelte già decise in sede istituzionale.
Siamo consapevoli che alcune sigle sindacali – purtroppo lo hanno già dimostrato – si schiereranno assurdamente contro la volontà dei dipendenti, ma noi resteremo sulle nostre posizioni e auspichiamo che, anche chi non ci segue, abbia il coraggio di informare opportunamente i lavoratori, dato che la battaglia è per loro.
Il Segretario Generale Uiltrasporti
Nicola Petrolli (3666762302)
Scarica il pdf: Trentino Trasporti Esercizio COM 1(9)16

Cgil Cisl Uil del Trentino “Le modifiche possono avere un impatto significativo sulle famiglie e vanno concordate anche con le organizzazioni sindacali”
“Rivedere i criteri per il calcolo Icef tenendo conto dello scomputo dai redditi dell’assegno di accompagnamento o di altri sostegni legati a disabilità e invalidità è una scelta doverosa, che va però affrontata con estrema attenzione sul piano della revisione dell’intera disciplina, al fine di mantenere il giusto equilibrio”. I segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino commentano così la decisione assunta dalla giunta provinciale, in prima adozione, di adeguarsi alla sentenza del Consiglio di Stato, senza però procedere ad un’applicazione automatica, ma apportando dei correttivi. “Rivedere l’Icef non tenendo conto dei redditi da invalidità potrà avere degli effetti sulle famiglie trentine e sulle risorse destinate ai servizi sociali – spiegano Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti -. Bisogna cambiare facendo sì che le modifiche garantiscano, comunque, il mantenimento di un adeguato livello di equità nell’accesso ai benefici del welfare locale per tutti”. I sindacati hanno piena consapevolezza della portata e della delicatezza dell’intervento in ballo e, proprio per questa ragione, hanno già chiesto un incontro urgente con la giunta provinciale. “Riteniamo indispensabile il confronto tra giunta e parti sociali per conoscere i meccanismi su cui la Provincia intende agire e per condividerli”, concludono Ianeselli, Pomini e Alotti.
Trento, 1° settembre 2016
Scarica il pdf: 20160901_icef_unitario



Comunicato stampa Uil del Trentino del 31 agosto 2016
Quando il proverbiale struzzo nasconde la testa sotto la sabbia, non vede più il pericolo, ma non vuol dire che questo sia scomparso. Allo stesso modo, quando cala la cassa integrazione non è necessariamente detto che si lavori di più o che la crisi sia più lontana.
Dal quadro tracciato dal settimo rapporto Uil relativo al mese di luglio 2016 emerge che in Trentino le ore autorizzate sono calate del 36,8%, passando dalle 262.079 di giugno 2016 alle 165.508 del mese scorso. In particolare la cassa integrazione ordinaria è aumentata del 18,9% (da 101.935 a 121.239 ore), ma quella straordinaria ha visto una riduzione drastica di 73,5 punti percentuali. La cassa in deroga in un mese è calata del 56,2% passando da 10.146 ore a 4.445 ore. Per quanto riguarda i posti di lavoro salvaguardati tramite questo strumento nella nostra Provincia Autonoma da giugno a luglio si è avuto un calo totale di 568 unità. I posti salvati in luglio erano 974 contro i 1.542 di giugno.
Meno cassa integrazione, dunque, ma anche meno posti di lavoro salvaguardati e se i dati assoluti possono far sperare in una situazione sommariamente positiva, ad una più attenta analisi emerge che la causa del calo è legata con ogni probabilità all’effetto “restrittivo” dei nuovi criteri di autorizzazione sia per la cassa ordinaria che per quella straordinaria.
Infatti, con il Jobs Act, non solo si limita la durata della cassa integrazione (massimo due anni per cigo e cigs) ma, soprattutto, si restringono i parametri che consentono l’autorizzazione e, ancora più preoccupante, aumenta il costo per le imprese in maniera significativa con il rischio che, in molti casi, le aziende optino per la scorciatoia della riduzione del personale.
Non dimentichiamo che lo struzzo (che non è un pollo e in realtà fa la sua mossa per mimetizzarsi), quando il predatore si avvicina troppo, opta per un provvedimento concreto (nel suo caso tirare su la testa e scappare a zampe levate). Speriamo che anche la nostra politica capisca quando sono necessarie misure più funzionali e pragmatiche del nascondere la testa dietro dei dati superficialmente incoraggianti.
Walter Alotti
Segretario Generale
UIL del Trentino
Scarica il pdf: Calo Cassa Integrazione COM 31(8)16


