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29 Apr
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Redditi. E’ ora di passare dalle parole ai fatti. Cgil Cisl Uil: in Trentino il reddito medio tra più bassi del nord Italia. Servono misure per alzare le retribuzioni e sostenere le famiglie

Redditi. E’ ora di passare dalle parole ai fatti. Cgil Cisl Uil: in Trentino il reddito medio tra più bassi del nord Italia. Servono misure per alzare le retribuzioni e sostenere le famiglie

“Con un reddito medio di 23.400 euro non siamo ultimi, ma penultimi tra i territori del nord Italia. La narrazione di un Trentino benestante si scontra, dunque, con i dati sulle dichiarazioni dei redditi presentate lo scorso anno che colloca la nostra provincia fanalino di coda insieme alla Liguria per quanto riguarda il nord Italia. Particolarmente significativo resta il divario con l’Alto Adige dove il reddito medio si è attestato a 25.870. Territori simili, dove la differenza la fanno le retribuzioni e anche le misure di welfare a sostegno delle famiglie”. Ne sono convinti i segretari di Cgil Cisl Uil che non si stupiscono dagli ultimi dati. “E’ un’ulteriore conferma di una situazione già nota. Nel 2022, con l’inflazione in forte crescita e i contratti fermi, il reddito reale di molte famiglie si è ridotto e su questo c’è piena consapevolezza ormai, sicuramente a livello politico, un po’ meno su alcuni segmenti di imprese”, dicono i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. Guardando alla distribuzione dei redditi per comune i sindacati fanno notare anche che “i redditi dei contribuenti di valli e località in cui è più forte la vocazione agricola e turistica sono in evidente contraddizione col tenore di vita e ricchezza espressa da quei terrori. E’ opportuno, a questo punto, rivedere l’attuale sistema fiscale, iniquo, e la politica di sussidi e contributi pubblici e provinciali che continua a privilegiare proprio quelle categorie che dai dati dell’Agenzia delle Entrate assai poco contribuiscono, certo meno di lavoratori dipendenti e pensionati, al “tesoro” dell’Autonomia provinciale.

Cgil Cisl Uil ribadiscono, dunque, la necessità “”di fare crescere il potere d’acquisto delle famiglie di ceto basso e medio, nella consapevolezza che se mettiamo maggiore disponibilità di ricchezza su queste fasce migliorano anche i consumi, va meglio anche l’economia a vantaggio anche della fiscalità generale”.
Su questo tema però i sindacati fanno notare un certo ritardo. “Tre mesi fa si è aperto in pompa magna il tavolo sui salari. Da allora sono seguite poche riunioni, mai concrete. Siamo consapevoli che la situazione non si risolve in breve termine, anche perché chiama in causa fattori complessi, dalla produttività alle dinamiche contrattuali nazionali, alle politiche industriali. E’ ora però di cominciare a muoversi su un terreno operativo se non vogliamo che quello dell’emergenza salariale sia poco più di uno spot”.
Le tre confederazioni guardano con attenzione non solo alle dinamiche retributive, ma anche alle politiche di welfare per le famiglie. “Investire su misure di sostegno al reddito per i nuclei familiari con figli è una strategia per tutelarne il reddito. E’ ora di indicizzare l’Icef all’inflazione, superare le misure una tantum ed investire su sostegni strutturali per le famiglie con figli e sulla casa”, concludono.

Trento, 24 aprile 2024

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Sanifonds
29 Apr
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Comunicato stampa UIL del Trentino 24 aprile 2024. Turismo e Sanifonds: la UIL attacca le imprese trentine del settore

Comunicato stampa UIL del Trentino 24 aprile 2024.

Turismo e Sanifonds: la UIL attacca le imprese trentine del settore

 

Il Fondo Sanitario Sanifonds è certamente un tassello importante  del  welfare territoriale trentino,  frutto della contrattazione e di relazioni sindacali positive come lo è stato Laborfonds e lo è comunque la  “bilateralità”,  in tutte le sue forme.

Spiace però constatare che i quasi 80.000 iscritti del Fondo Sanitario territoriale potrebbero  agevolmente essere già da tempo più di 100.000 se l’Associazione Albergatori, Confcommercio e Confesercenti del Trentino avessero ottemperato a quanto sottoscritto a gennaio 2023, nel primo contratto integrativo del turismo Trentino.

L’accordo prevedeva infatti che le lavoratrici e lavoratori stagionali del turismo trentino potessero avere la copertura di Sanifonds, con un loro piano sanitario, già con la stagione estiva del 2023 che nel frattempo è passata, come è passata quella invernale e come, visto il silenzio delle associazioni datoriali,  passerà purtroppo anche quella estiva prossima.

Asat, Confcommercio e Confesercenti che dovevano definire con un accordo datoriale le modalità tecniche condivise di versamento al fondo, e che il presidente Battaiola aveva a settembre dato per fatto,  si sono defilate, più attente evidentemente agli equilibri di rappresentanza dei propri associati che a fornire una copertura sanitaria agli stagionali dipendenti.

Nel frattempo nel vicino Alto Adige il fondo mySanitour+ ha raggiunto picchi nel 2023 di 43.000 lavoratori e lavoratrici del turismo associati con copertura sanitaria.

Sono gli stessi lavoratori e lavoratrici, quelli del turismo in Alto Adige, che oltre ad avere retribuzioni pIù alte del 30% (dati INPS) hanno anche un fondo sanitario che rimborsa loro le visite specialistiche, le spese odontoiatriche, analisi diagnostiche per gravidanza, ecc.

In Trentino volano i profitti delle imprese e degli operatori del turismo e gli arrivi nell’ultima stagione invernale battono tutti i record, ma  constatiamo che l’unico accordo integrativo del turismo dopo 30 anni di contrattazione, quell’unico accordo non viene nemmeno rispettato.

E in questo contesto gli albergatori verranno pure prossimamente premiati dall’assessore Failoni con l’ennesimo contributo a fondo perduto. Non meravigliamoci e non chiediamoci il perché poi se i lavoratori e le lavoratrici sceglieranno l’Alto Adige o altri settori di impiego, piuttosto che lavorare in Trentino.

 

 

Walter Alotti

Segretario Generale

UIL del Trentino

 

Scarica il pdf: turismo e sanifonds

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23 Apr
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Produttività del sistema trentino. Per tornare a crescere più investimenti e politiche selettive Confronto alle assemblee generali di Cgil Cisl Uil: pronti a fare la nostra parte, ma chiediamo coerenza nelle decisioni ed equilibrio nelle politiche pubbliche

Produttività del sistema trentino. Per tornare a crescere più investimenti e politiche selettive Confronto alle assemblee generali di Cgil Cisl Uil: pronti a fare la nostra parte, ma chiediamo coerenza nelle decisioni ed equilibrio nelle politiche pubbliche

Si è discusso di produttività questa mattina nelle assemblee unitarie di Cgil Cisl Uil. Delegati e delegati hanno partecipato ad un approfondimento sull’andamento della produttività in Trentino. Focus sul rallentamento del nostro territorio con un’analisi su criticità e possibili percorsi da condividere per ricominciare a crescere grazie al contributo anche dell’Ocse Trento.

 

All’incontro, a cui ha preso parte anche l’assessore allo Sviluppo Economico e al Lavoro Achille Spinelli, le tre confederazioni hanno rivendicato di essere state le prime a sollecitare un tavolo trasversale sulla produttività in Trentino, proprio per comprendere le ragioni del rallentamento della crescita di questo indicatore che incide in modo importante sulla produzione di ricchezza, sulle retribuzioni e la qualità del lavoro e sul benessere complessivo di una comunità. “Fino ad oggi – hanno sottolineato Cgil Cisl Uil – il Trentino ha scelto una via bassa puntando sul contenimento dei costi per favorire la crescita. Una scelta che non ha pagato in termini di produttività rimasta sostanzialmente ferma dal 2000. Serve al contrario puntare su una via alta, spingendo sugli investimenti delle imprese e aumentando i salari”.

Per i sindacati pubblico e privato devono continuare ad investire in innovazione. “E’ tempo anche che le politiche pubbliche di sostegno agli investimenti siano selettive. Dobbiamo analizzare le ricadute delle misure pubbliche di sostegno. Siamo consapevoli che far crescere la produttività in un sistema come quello trentino non è semplice, ma chiediamo coerenza nelle politiche, valutazione degli impatti degli investimenti pubblici sull’intero sistema e selettività”.

Dal sindacato anche un’apertura alla Giunta provinciale. Alle parole dell’assessore Spinelli con cui questi ha auspicato di trovare nel sindacato confederale un interlocutore non solo serio, ma interessato ragionare su decisioni anche difficili e un partner su cui condividere analisi e strategie Cgil Cisl Uil hanno risposto di essere pronti a fare la propria parte con responsabilità, senza rinunciare anche ad un’azione di pungolo.

In apertura di confronto la professoressa Chiara Tomasi dell’Università di Trento ha tracciato un’analisi dell’andamento della produttività in Italia, proponendo un confronto a livello europeo e internazionale. Non molto confortante il quadro emerso visto che l’Europa è negli ultimi anni fanalino di coda della crescita internazionale e l’Italia, a confronto dei Paesi Ue si colloca a sua volta agli ultimi posti.

Tra le cause della limitata crescita italiana il nanismo delle imprese, ridotti investimenti in ricerca e sviluppo, ma anche la ridotta efficienza del sistema istruzione e di quello giudiziario, le difficoltà di accesso al credito.

Sulle dinamiche della produttività in Trentino si è soffermato invece l’Ocse, con Alessandra Proto responsabile del Centro di sviluppo locale OCSE Trento e Carlo Menon, ricercatore presso il Centro di sviluppo locale OCSE Trento. E’ stato illustrato il rapporto sulle dinamiche della produttività in Trentino che trovare a questo link e in sintesi nelle slides allegate.

A questo link alcune foto https://photos.app.goo.gl/xB5e9L56wesudsYx9

Scarica il pdf: 01229edf-it

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23 Apr
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INFORTUNIO ALLE CARTIERE del GARDA

INFORTUNIO ALLE CARTIERE del GARDA

Le OO.SS. confederali di categoria SLC CGIL – FISTel CISL – UILCOM – UIL hanno appreso del grave infortunio occorso ad un dipendente delle Cartiere del Garda, impegnato in lavorazione presso un macchinario nel reparto PMT (pattinatrici).

In questo momento il nostro pensiero è rivolto al dipendente a cui auguriamo una pronta guarigione e alla sua famiglia, a cui manifestiamo vicinanza in questo momento difficile.

In attesa che si definiscano le responsabilità riguardo l’infortunio, sapendo che sono già intervenuti i tecnici preposti sul luogo di lavoro per i rilievi del caso, invitiamo i lavoratori dello stabilimento a non abbassare la guardia riguardo il rispetto delle normative sulla sicurezza ed il corretto utilizzo dei macchinari, al fine di salvaguardare la propria salute e quella dei colleghi coi quali lavorano.

Chiediamo alla direzione aziendale, la convocazione a brevissimo termine degli RLS aziendali, al fine di chiarire per quanto possibile l’accaduto, e verificare se vi sono eventuali nuove disposizioni da
impartire ai lavoratori impegnati nel reparto PMT al fine di evitare il possibile ripetersi di altri infortuni.

SLC – CGIL                   FISTel – CISL              UILCOM – UIL
Norma Marighetti       Lorenzo Pomini           Alan Tancredi

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23 Apr
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Adesso Basta. Duecento trentini a Roma per la sicurezza sul lavoro e il diritto alla salute. Oggi la manifestazione Cgil e Uil. In piazza anche per tutelare i salari e per una giusta riforma fiscale

Adesso Basta. Duecento trentini a Roma per la sicurezza sul lavoro e il diritto alla salute. Oggi la manifestazione Cgil e Uil. In piazza anche per tutelare i salari e per una giusta riforma fiscale

Turismo. Inutili e sbagliati gli incentivi pubblici a pioggia.
Cgil Cisl Uil: il comparto gode di ottima salute e le imprese hanno risorse per interventi ordinari. Contributi pubblici solo selettivi e addizionali. “Altrimenti non si può puntare ad aumenti del valore aggiunto e della produttività, né alla qualità del prodotto e soprattutto della domanda di lavoro”

Oltre duecento lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati trentini hanno partecipato oggi a Roma alla manifestazione promossa da Cgil e Uil per riaffermare il diritto alla sicurezza sui luoghi di lavoro e per la difesa della salute pubblica e dell’accesso alle cure di tutti i cittadini. I sindacati sono tornati in piazza anche per la tutela dei salari e per una giusta riforma fiscale.
Quella di oggi è un’altra tappa del percorso di mobilitazione avviato dalle due sigle sindacali per provare a mettere al centro dell’azione di governo i bisogni reali del Paese, contro una narrazione che dipinge un’Italia dove tutto va bene.
Tra i motivi della protesta prima di tutto il diritto alla salute. Per Cgil e Uil la tutela del diritto alla salute deve passare un servizio sanitario pubblico e universale: per costruirlo davvero servono risorse economiche, umane e organizzative. Un piano pluriennale di assunzioni non è più rimandabile.
A questo si unisce il tema drammatico delle morti sul lavoro: i numeri che abbiamo oggi in Italia non sono più tollerabili. Ciò è stato reso evidente dalla tragedia di Suviana, ma anche da tutti i lavoratori deceduti prima e dopo.
Oggi la protesta è anche contro la riforma fiscale disegnata dal Governo che invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati. Inoltre non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze. E’ tutto l’opposto di quanto andrebbe fatto.

A questo link alcune foto del gruppo trentino https://photos.app.goo.gl/rfqefQVrEkZMVpUu9

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23 Apr
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“La valorizzazione del personale che opera all’interno delle Rsa pubbliche e nel terzo settore accreditato del Trentino deve passare anche attraverso un adeguato riconoscimento delle retribuzioni del personale al pari di quanto previsto nel recente protocollo con l’Assessore Tonina ”.

“La valorizzazione del personale che opera all’interno delle Rsa pubbliche e nel terzo settore accreditato del Trentino deve passare anche attraverso un adeguato riconoscimento delle retribuzioni del personale al pari di quanto previsto nel recente protocollo con l’Assessore Tonina ”.

Questa la certezza dei segretari generali di Cisl Fp e Uil Fpl Enti locali, Giuseppe Pallanch e Andrea Bassetti, che riprendono le dichiarazioni di Mario Tonina. L’assessore si è recentemente complimentato con gli operatori per il servizio a beneficio della società.

L’impegno della Provincia è quello di riconoscere ulteriori risorse. “Una richiesta forte e chiara ribadita dalle lavoratrici e dai lavoratori, inquadrati nei vari profili, durante i lavori dell’attivo dei delegati delle Rsa trentine del 12 aprile scorso. La politica deve fermarsi per iniziare a dialogare con i sindacati: si deve garantire un tavolo tecnico permanente con l’obiettivo di ricercare nuove strategie risolutive alle criticità di tutti i giorni nelle strutture residenziali, dove i carichi di lavoro e l’assenza di conciliazione lavoro/famiglia portano all’azzeramento dell’attrattività di questo comparto, l’assistenza non si misura a minuti “.

I sindacati chiedono all’assessore di accelerare sul fronte delle risposte e di approfondire le relazioni con i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore sanitario e assistenziale.

“Il protocollo sottoscritto e rivendicato come necessario dall’assessorato sul comparto sanità pubblica è un segnale che va a riconoscere economicamente la differenza accessoria sui professionisti che operano all’interno dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, ma analogamente ricordiamo a Tonina che nelle stesse Apsp e Rsa private, a oggi attenzionate ‘dall’operazione ascolto’, abbiamo professionisti di pari responsabilità sanitaria e assistenziale che non vedono le proprie indennità accessorie adeguate da molto tempo “.

Urgente e necessario, per Cisl Fp e Uil Fpl Enti locali, prevedere lo stanziamento di risorse anche sul comparto delle Autonomie locali da inserire in Accordo di settore delle Apsp e sull’integrativo provinciale delle cooperative sociali, per raggiungere un corposo aumento delle indennità accessorie nei contratti di riferimento.

“La salute e il benessere dei nostri cittadini, istituzionalizzati nelle Rsa del Trentino, passa attraverso una nuova e giusta valorizzazione a 360 gradi di professionisti che a vario titolo garantiscono al nostro territorio di ritrovarsi, ancora oggi, ai primi posti nella classificazione Istat nazionale rispetto alla qualità dei servizi erogati in campo socio-sanitario”, concludono Pallanch e Bassetti.

CISL FP Beppe Pallanch
UIL FPL EE.LL. Andrea Bassetti

Scarica il pdf: 2024_04_20 – Giusto riconoscimento anche alle lavoratrici e lavoratori in RSA pubbliche e private del Trentino (1)

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23 Apr
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Turismo. Inutili e sbagliati gli incentivi pubblici a pioggia. Cgil Cisl Uil: il comparto gode di ottima salute e le imprese hanno risorse per interventi ordinari. Contributi pubblici solo selettivi e addizionali. “Altrimenti non si può puntare ad aumenti del valore aggiunto e della produttività, né alla qualità del prodotto e soprattutto della domanda di lavoro”

Turismo. Inutili e sbagliati gli incentivi pubblici a pioggia.

Cgil Cisl Uil: il comparto gode di ottima salute e le imprese hanno risorse per interventi ordinari. Contributi pubblici solo selettivi e addizionali. “Altrimenti non si può puntare ad aumenti del valore aggiunto e della produttività, né alla qualità del prodotto e soprattutto della domanda di lavoro”

“Il turismo trentino gode di ottima salute e questa non può che essere letta come una buona notizia visto il peso che il comparto riveste sull’economia provinciale. I risultati del 2023 segnano un nuovo record di crescita con aumenti sia degli arrivi (+8,4%) sia delle presenze (+7,7%) che hanno riflessi positivi anche sulla redditività delle imprese, considerato anche il fatto che i prezzi dei prodotti offerti dal settore alberghiero e dei pubblici esercizi in Trentino sono cresciuti solo nel 2023 del 6,7%, più del tasso complessivo di inflazione in provincia.
In questo quadro ogni riflessione sulle misure di sostegno al comparto, anche legate alle Olimpiadi invernali, deve essere orientata alla crescita del valore aggiunto del settore, della sostenibilità del prodotto turistico e, soprattutto della qualità del lavoro, a cominciare dalle retribuzioni”. Lo sostengono Cgil Cisl Uil del Trentino che non nascondono il loro scetticismo di fronte alle prime ipotesi di una legge ad hoc per sostenere gli investimenti delle aziende del settore.
“Lo diciamo da tempo – ricordano i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Il tempo dei contributi a pioggia è finito e per questo ribadiamo la necessità di rivedere gli sgravi Irap che portano nelle tasche delle imprese circa 80 milioni di euro l’anno senza nessun effetto sulla crescita economica. Inoltre per noi i contributi pubblici devono essere sempre selettivi e produrre effetti addizionali sulla propensione agli investimenti delle imprese turistiche. Altrimenti si regalano soldi delle tasse dei lavoratori per spese che verrebbero comunque effettuate.
Non possiamo pensare di dare agli albergatori i soldi della collettività per comprare nuovi materassi, per capirci. Semmai è opportuno spingere le aziende ad investire risorse proprie che in cassa ci sono e dirottare i finanziamenti pubblici a sostegno della produttività del settore, notoriamente bassa, ma anche alla qualità dell’offerta e soprattutto del lavoro”.
I sindacati ricordano che oggi chi lavora nel turismo in Trentino ha retribuzioni giornaliere più leggere quasi del 25% di chi fa lo stesso lavoro in Alto Adige. “I numeri ci dicono che il settore va a gonfie vele, quel gap va colmato migliorando le retribuzioni, la conciliazione vita/lavoro e la formazione degli operatori. Tutte scelte che renderebbero anche il comparto più attrattivo per le lavoratrici e i lavoratori. La carenza di manodopera si compensa anche con investimenti di questo tipo”.
Opportuno, infine, orientare i contributi alla sostenibilità. “La risorsa più importante del nostro turismo è il nostro ambiente. Rinnovare l’offerta e le strutture in chiave sostenibile appare come una scelta obbligata”, concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.

Trento, 19 aprile 2024

 

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