29 aprile 2022 – l’Adige

Bonus bebè, pronti i ricorsi Opportunità per 100 famiglie

La causa l’ha intenta, e vinta, una famiglia di origine pakistana residente a Rovereto, ma gli effetti della sentenza riguardano un centinaio di nuclei familiari residenti in Trentino da meno di dieci anni. Anche loro ora potranno ricevere il bonus bebè che la giunta Fugatti aveva negato.
Questo perché il Tribunale di Rovereto ha condannato la Provincia autonoma di Ternto per il requisito dei dieci anni di residenza richiesto per ricevere l’assegno provinciale di natalità. La decisione del giudice Michele Cuccaro è stata accolta con grande soddisfazione dalle sigle sindacali. «Da una nostra valutazione sono un centinaio le famiglie interessate – commenta Walter Alotti, segretario generale della UIL -. Non è una grande spesa, ma cosa molto importante dal punto di vista della natalità a prescindere dalla nazionalità». Proprio il fatto che questo assegno non rappresenti una grande spesa per le casse provinciali «è il segnale che era una presa di posizione assolutamente ideologica», aggiunge Alotti. «Noi l’avevamo segnalata più volte questa assurdità: in un momento di grossi problema di demografia e natalità, evitare di spendere due lire per comprendere nella comunità questi nuovi nascituri è uno schiaffo al futuro». Per tutti i benefici legati al welfare è previsto un minimo di residenzialità, di solito sono due o tre anni. «Dieci anni è assurdo però, anche per gli stessi trentini che erano andati a vivere altrove e tornano nella loro terra».
Non aver adottato subito questo criterio comporterà ora nuove spese, come fa notare Alotti, «da quelle della causa legale alla sanzione commissionata dal giudice: 50 euro al giorno di sanzione al ricorrente, in questo caso l’Associazione Asgi, per il mancato rispetto dell’ordinanza».
Anche i commenti politici non si sono fatti attendere. «La norma pervicacemente voluta dalla Giunta provinciale ha costituito l’ennesima discriminazione e manifestazione di inciviltà politica di questa amministrazione» sentenzia il consigliere provinciale del Pd Alessandro Olivi. «La sentenza sancisce il primato delle norme costituzionali e dei trattati europei rispetto a questo abuso delle competenze legislative della Provincia. Inoltre una simile esclusione si pone in contrasto con l’obiettivo di attuare serie politiche di inclusione per elevare i tassi demografici. É proprio la politica, prima ancora delle sacrosante decisioni dei giudici, che deve riaffermare il primato dei diritti, dell’uguaglianza e delle buone politiche di integrazione. Colpire le famiglie e i bambini non “puramente trentini” pensando di raccattare qualche voto equivale a fare violenza alla cultura solidale della nostra autonomia».
Come ricorda anche tutto il gruppo del Pd in una nota, nel 2021 è stata depositato in Consiglio provinciale una proposta di legge (ddl 104/2021, primo firmatario proprio Olivi) con lo scopo di rivedere i requisiti di accesso all’assegno di natalità, prevedendo al posto dei dieci anni di residenza, come imposto dalla Giunta leghista, una residenza anagrafica continuativa in Provincia di Trento di almeno due anni negli ultimi dieci; come accade in tutte le altre regioni italiane. La nostra iniziativa correttiva è stata bloccata per volere della Giunta, che ora non può appellarsi a nessuna scusante, e dunque siamo certi che questa sia la volta buona per riprenderla ed approvarla.
Spiace che in un territorio come il Trentino, da sempre attento al benessere famigliare, alla coesione e all’inclusione sociale, debba essere ormai ciclicamente la Giustizia a riportarci sui giusti binari dell’uguaglianza attraverso la bocciatura delle scelte discriminatorie della Giunta Fugatti. Da oggi però grazie a questa sentenza il Trentino torna ad essere un posto migliore».
«Insieme a sindacati e associazioni abbiamo da sempre denunciato l’iniquità di questo regolamento perché contrario al principio di uguaglianza e ai dettami europei» commenta il gruppo consiliare di Futura. «Il Trentino, conosciuto come terra accogliente, con questa Giunta sta vivendo il suo periodo più buio in tema di diritti, di accoglienza e di attenzione alle politiche di sostegno reale per le famiglie in difficoltà».

 

 

Scarica il pdf: ADIGE bonus ART 290422