17 luglio 2020 – Trentino

«Bonus Covid? Un’ingiustizia». Sindacati contro Provincia. «Ci sono colleghi che hanno lavorato assieme in piena emergenza, uno è stato premiato e l’altro no» La Uil: «È un’ingiustizia: escluso il 70% dei dipendenti»

 

TRENTO. «Prendete due colleghi della sanità pubblica, entrambi impiegati nello stesso reparto, entrambi al lavoro nei giorni più caldi dell’emergenza Covid, dal 17 marzo al 30 aprile. Ebbene: uno di loro ha percepito il bonus Covid erogato dalla Provincia e l’altro invece no, senza che di questo sia stata data alcuna spiegazione». La denuncia arriva da Marco Cont e Gianna Colle, referenti del settore sanità per la Funzione pubblica della Cgil dopo che già nelle settimane scorse i sindacati avevano denunciato le scelte “inique” della giunta provinciale sul tema del bonus e soprattutto il mancato coinvolgimento dei sindacati. Il tema era diventato molto caldo (con decine di telefonate ai sindacati, che pure si sono chiamati fuori) quando sono arrivate le prime buste paga con il bonus, assieme a quelle (sempre dei dipendenti dell’Azienda sanitaria) senza bonus. E ora i sindacati tornano all’attacco con la Uil sanità che -sempre sullo stesso tema ha dato alla giunta Fugatti un ultimatum di 8 giorni prima di dichiarare lo stato di agitazione.
Differenze tra colleghi
«Molti lavoratori delle unità operative degli ospedali dell’Azienda sanitaria ci hanno segnalato di non aver ricevuto il “premio Covid”. Addirittura, all’interno della stessa unità operativa solo una parte dei dipendenti se lo è visto riconoscere, nonostante tutti avessero lavorato nel periodo dell’emergenza» scrivono Marco Cont e Gianna Colle. «Le scelte della giunta, dunque, continuano a deludere tutti quei lavoratori che la giunta stessa ha più volte definito eroi, salvo poi abbandonarli nel momento di riconoscere loro l’impegno profuso. Scelte sempre unilaterali e dunque nate già viziate dal mancato confronto coi lavoratori e i loro rappresentanti; scelte che poi, nella loro realizzazione pratica, accentuano ulteriormente – e di nuovo senza alcuna spiegazione – le disparità tra le persone e l’arbitrarietà con cui procede la giunta Fugatti. Come Fp Cgil ci teniamo a farci portavoce di tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno contribuito a sostenere l’intero sistema sanitario trentino: dagli ausiliari agli amministrativi, dagli infermieri agli operai, i tecnici di tutta l’Apss e non solo, se pensiamo alle strutture di supporto riconvertite e adibite temporaneamente all’accoglienza dei pazienti Covid, che hanno contribuito a rispondere prontamente all’emergenza e sono pertanto meritevoli di ricevere l’incentivo. Alla luce di queste nuove e ulteriori ingiustizie, Fp Cgil torna a chiedere di essere coinvolta nell’erogazione della seconda tranche dell’indennità provinciale Covid».
Dimenticati i privati
La Uil guidata dal segretario provinciale Giuseppe Varagone ha messo in evidenza come tutti i dipendenti della sanità privata siano stati esclusi dal bonus, nonostante anche il loro settore abbia dato un contributo in occasione dell’emergenza. E poi Vargone ha messo in evidenza la doppia beffa di alcuni lavoratori: «Abbiamo appreso di molti operatori sanitari che si sono ammalati durante il servizio e sono stati beffati per ben due volte: la prima perché non gli è stato riconosciuto (ad alcuni) l’infortunio sul lavoro, la seconda perché sono stati esclusi dal premio Covid. Chiediamo a Fugatti di rimediare immediatamente all’errore commesso, escludendo il 70 per cento dei lavoratori della sanità pubblica stanziando nuove risorse economiche».

Scarica il pdf: sanita ART 170720