COMUNICATO STAMPA

11/09/2017

Borse di studio, chapeau per l’assessora e le nuove borse di studio per gli studenti da 100 e lode

Abbiamo più volte criticato l’Assessora all’università Sara Ferrari per i suoi annunci di riforma – tendente al taglio – degli incentivi allo studio. Oggi abbandoniamo la polemica e riconosciamo, con un certo sollievo, che le recenti borse di studio varate lo scorso 9 settembre su iniziativa sua e del presidente Ugo Rossi vanno nella direzione da noi sempre auspicata: premiare l’impegno degli studenti e nello stesso tempo favorire e sostenere il loro proseguimento degli studi universitari o di alta formazione in vista di una futura migliore occupazione. Questo può avvenire nel migliore dei modi, appunto, attraverso opportuni riconoscimenti alla fine del secondo ciclo d’istruzione, piuttosto che con discutibili piani d’accumulo che partono a inizio carriera rischiando di tagliare fuori chi, comprensibilmente, non ha ancora le idee chiare sul proprio futuro.

Questa nuova e più sensata iniziativa, invece, sembra un ritorno rivisitato del rimpianto Fondo giovani (Bando 5B), soppresso tempo fa assieme al Prestito d’onore. Ben venga.

Unico appunto: il Fondo giovani richiedeva, tra le altre cose, un punteggio di 93/100 anziché 100/100 con lode quindi, in definitiva, le “taglianti tendenze” dell’assessora permangono. Noi preferiremmo una maggiore estensione (tenendo ovviamente conto del reddito) a chi magari non ha voti eccelsi, ma è interessato a proseguire gli studi con impegno. L’intervento, che riguarderà una cinquantina di trentini, resta comunque un passo nella giusta direzione.

 

Walter Alotti

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