4 gennaio 2018 –  Corriere del Trentino

Cassa integrazione, in 11 mesi calo del 3,4%
A livello nazionale però l’abbassamento è maggiore e raggiunge il 38,8%

Fra gennaio e novembre in provincia di Trento si assiste a un calo contenuto delle ore autorizzare di cassa integrazione, pari al -3,4%. Lo stesso periodo invece vede a livello nazionale un calo del 38,8%. La cassa integrazione ordinaria in Trentino cala del 22,4%, mentre quella straordinaria cresce del 19%. Secondo le stime della Uil i posti di lavoro salvaguardati sono 53 in meno negli 11 mesi, vale adire 137 in meno con la cassa ordinaria, 162 in più con la straordinaria e 78 in meno con quella in deroga. In tutto 1485. Per quanto riguarda invece la variazione mensile, in Trentino a novembre c’è stato il 30% in meno di ore di cassa integrazione concesse rispetto al mese precedente, in particolare -19,7% nelle ore di ordinaria e -33,1% in quelle di straordinaria. Il commento del sindacato a livello nazionale: «Con i dati di novembre (28,4 milioni di ore, in flessione del 21,9% su ottobre), è già possibile avere una fotografia annuale dell’andamento delle richieste di cassa integrazione. I dati sono da una parte confortanti poiché nel periodo gennaio-novembre risultano autorizzate 331,2 milioni di ore (un numero che è il più basso dall’inizio della crisi) ed in flessione del 38,8% rispetto allo stesso periodo del 2016; ma, dall’altra, reputiamo che il forte calo, dovuto in maniera più evidente alla riduzione della cassa integrazione straordinaria (-42,3%), non sia l’effetto di un buono stato di salute delle imprese, quanto dell’aumento dei costi dell’ammortizzatore sociale, prodotti dalla Riforma. Un’interpretazione dei dati che trova in parte riscontro nella contestuale crescita delle domande di disoccupazione». «Siamo in presenza di una contrazione di ore generalizzata, poiché investe tutte le gestioni, le tre macro aree e la gran parte delle Regioni (con la sola eccezione di Puglia e Basilicata). Nonostante la riduzione la cassa integrazione continua, anche in questi mesi caratterizzati da una lieve ma costante crescita economica, a svolgere un importante ruolo di contenimento della disoccupazione (negli 11 mesi del 2017 ha mediamente salvaguardato 177 mila posti di lavoro) ed è per tale motivo che andrebbero rivisti alcuni aspetti che la rendono troppo onerosa rispetto ad un potenziale ingresso del lavoratore in disoccupazione, come purtroppo sta avvenendo. In particolare è opportuno che prosegua, con più forza, il processo di revisione soprattutto per la straordinaria, delle regole che la stanno rendendo difficilmente utilizzabile (costo, durata, procedure)», chiude la Uil nazionale.  

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