11 marzo 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Cassa integrazione nel Sait. A giugno fermi tutti i 130 esuberi

Niente rotazione: il consorzio può funzionare con un due terzi di personale

Si profila la cassa integrazione a zero ore per i dipendenti del Sait. In questi giorni sono in corso gli incontri tra l’azienda e i rappresentanti dei lavoratori. L’azienda insiste, per motivi organizzativi, per la Cassa Integrazione a zero ore e rifiuta la proposta di rotazione proposta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil rappresentati da Roland Caramelle, Walter Largher e Lamberto Avanzo. Sindacati e azienda si incontreranno di nuovo, ma questa volta alla direzione territoriale del lavoro della Provincia. Dopo quest’ultimo incontro l’accordo verrà inviato al Ministero del Lavoro a Roma e poi, l’azienda avrà un mese di tempo per attivarla. Al momento, quindi si profila una Cassa a zero, cioè senza possibilità di tornare al lavoro, per 130 dipendenti. Questi lavoratori staranno a casa per un anno, a meno che, nel frattempo, non ci sia una ripresa del lavoro per il Sait, nel qual caso i dipendenti saranno chiamati al lavoro. Una cosa che tengono a precisare i sindacati è che chi andrà in Cassa Integrazione a zero ore non sarà necessariamente tra i licenziati dopo l’anno di cassa. Questo perché i lavoratori da collocare in cassa integrazione vengono scelti dall’azienda in maniera libera. L’azienda può indicare i lavoratori che ritiene di mettere in cassa integrazione per ragioni organizzative. Tutt’altro discorso per i lavoratori che finiranno in mobilità dopo l’anno di Cassa Integrazione. In questo caso entreranno in campo i criteri previsti dalla legge e poi concordati con i sindacati. A partire dal carico familiare e dall’anzianità aziendale.

Scarica il pdf: Sait ART 110317