16 maggio 2020 – Corriere del Trentino

C’è l’intesa: clienti ad un metro. I sindacati: «Garantire chiarezza ai lavoratori»

TRENTO Accordo tra Roma e le Regioni: ristoranti, bar, parrucchieri e centri estetici riapriranno da lunedì e per farlo dovranno garantire la distanza di un metro tra un cliente e l’altro, come anticipato da protocolli trentini e formalizzato nella proposta che le Regioni hanno avanzato al Governo. Proposta che è stata accettata nella serata in un confronto tra Stato e Regioni e che verrà recepita da Roma in un decreto legge nelle prossime ore. «Abbiamo cercato un punto d’incontro in cui si possa lavorare in sicurezza e che garantisca alle attività di essere produttive — spiega il presidente della Provincia di Trento Fugatti —. Vogliamo mettere in condizione di essere produttive le nostre categorie. È una risposta di sistema». Oggi la Provincia di Trento farà una delibera e comunicherà i protocolli alle attività. Nella delibera sarà data la possibilità ai trentini anche di recarsi a trovare i congiunti nelle province venete confinanti grazie ad un accordo raggiunto tra la Provincia di Trento e la regione Veneto. Questo nonostante la possibilità di viaggiare da una Regione all’altra potrebbe essere concessa dal Governo nazionale solo dal 3 giugno.
La giornata di ieri, però, ha visto parecchie giravolte. Nel primo incontro tra Stato e Regioni intorno a mezzogiorno gli stessi governatori non sarebbero stati un fronte compatto, uniti nel respingere i protocolli Inail ma divisi tra chi chiedeva linee comuni per tutta Italia e chi spingeva per dare più responsabilità ai singoli territori anche nella definizione dei protocolli di sicurezza da adottare. Il Governo avrebbe però dato la possibilità alle Regioni di accordarsi per trovare delle regole comuni, in modo da sbloccare la situazione. In prima istanza da Roma, infatti, sarebbe filtrata anche la possibilità di riaprire solo dal 25 maggio bar, ristoranti, centri estetici e parrucchieri , ma lasciando la possibilità ai territori di anticipare le aperture lunedì. Il presidente del Consiglio Conte, infatti, avrebbe dato la possibilità ai territori di riaprire già dal 18 maggio anche servizi di ristorazione e alla persona, ma adottando i protocolli Inail. In queste condizioni la Provincia di Trento, avrebbe optato per anticipare con una delibera le aperture di queste attività il 18 maggio, consultando anche le parti sociali, e integrando il protocollo trentino con quello Inail. Non più un metro tra un posto e l’altro di un ristorante quindi, ma due. E la capienza di ogni locale ricalcolata garantendo 4 metri quadrati a ogni cliente, a cui sarebbe stato possibile derogare garantendone solo due per cliente a patto di installare dei separatori tra i tavoli. Inoltre, nella delibera sarebbe stata inserita una clausola per tutelare i lavoratori over 55 e quelli con problemi di salute pregressi.
La situazione, però, è cambiata ancora nel tardo pomeriggio, quando è stata messa la parola fine alla «guerra del metro». Le Regioni, con un incontro fiume, hanno definito un documento comune da inviare al Governo con linee guida relative a tutte le attività
che devono ripartire, facendo sintesi tra le richieste dei vari territori. Nei ristoranti i governatori hanno proposto una distanza tra i clienti ridotta a un metro, l’uso di mascherina quando ci si alza dal tavolo, lo stop ai buffet e la lista delle prenotazioni conservata per ben 14 giorni. Anche il limite di quattro metri quadrati da garantire a ogni cliente non dovrebbe essere rispettato, essendo sufficiente un metro tra i tavoli. Distanza che potrebbe essere ancora ridotta adottando dei distanziatori. Il documento è stato quindi sottoposto al Governo in serata in una conferenza Stato-Regioni. Durante la riunione è stato dato l’ok al documento da parte del Governo.
«Abbiamo concordato con il presidente Fugatti — spiegano Cgil, Cisl e Uil — di dare delle risposte ai cittadini nella giornata di oggi (ieri, ndr). È importante che le imprese e i lavoratori siano a conoscenza di quali attività potranno ripartire da lunedì e in che modo. Nel caso poi ci fossero degli sviluppi nelle prossime ore sulle misure da adottare si troverà un punto d’incontro. Ma ribadiamo che è fondamentale garantire chiarezza ai lavoratori sulla ripartenza delle attività in sicurezza».

Scarica il pdf: Fase 2 ART 160520 2