19 aprile 2019 – Corriere del Trentino
Centro Servizi Culturali Santa Chiara. «Per risparmiare sugli appalti si fanno contratti peggiorativi»
cioè quello che si applica alle ditte di pulizie — aggiunge Loro — privando i dipendenti di tutta una serie di istituti e indennità previsti dal contratto dei teatri proprio per chi lavora come maschera».
Secondo il sindacato ciò che è inaccettabile è che prevalga la logica del ribasso, anche per gli enti pubblici. «Da una stazione appaltante pubblica mi aspetto che monitori sulla corretta applicazione dei contratti di riferimento da parte delle ditte a cui affida dei servizi», sottolinea Tancredi.
«Se si continua a dire è che l’importante è applicare un regolare contratto senza tenere conto di quale sia il settore di riferimento — conclude Francesca Delai di Filcams Cgil — i contratti meno tutelanti finiscono per prevalere sugli altri e questo non è ammissibile». Oltre che sugli appalti per i servizi di maschere e call center del Centro Santa Chiara e del Muse, gli investigatori nei giorni scorsi avrebbero acquisito i documenti relativi a un progetto di esternalizzazione dei servizi di call center e front office di Dolomiti Energia. Gli enti non sono coinvolti nelle indagini. Le verifiche della Procura infatti riguarderebbero solo alcuni affidamenti al Consorzio Lavoro Ambiente.
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