l’Adige – 04 gennaio 2023

Cgil Cisl e Uil: «La Flat tax regala 6.500 euro l’anno alle partite Iva, ai salariati solo 494 euro». «Ma la manovra fiscale penalizza i dipendenti»

Con l’inflazione che corre uno dei modi per tutelare il potere d’acquisto sono le politiche pubbliche e in particolare la politica fiscale. Ma quella messe in atto dal governo non sono adeguate. Questo evidenziano Cgil Cisl e Uil, commentando la manovra, in cui si è riconosciuto alle partite iva l’estensione della flat tax e alla conferma degli sgravi contributivi per i lavoratori fino a 35mila euro di reddito lordo annuo, con un piccolo aumento dello sgravio dal 2 al 3% per quelli con retribuzioni lorde inferiori a 25mila euro annui. «Mettere a confronto le due misure aiuta però subito a capire la profonda disparità creata dalla flat tax – denunciano Andrea Grosselli (Cgil), Michele Bezzi (Cisl) e Walter Alotti (Uil) – Un professionista con entrate pari a 85mila euro e un imponibile fiscale di quasi 50mila euro si metterà in tasca 533 euro in più ogni mese, mentre un lavoratore dipendente con un reddito imponibile di 25mila euro si troverà in busta paga un misero aumento di poco più di 41 euro al mese, meno di un decimo di chi guadagna il doppio appunto. Ai circa 170mila lavoratori dipendenti in Trentino che dichiarano meno di 25mila euro annui arrivano quindi briciole. Ecco, l’iniquità prodotta dalla destra al governo sta tutta qui».
Un professionista a partita Iva con un fatturato di 85mila euro – ossia un reddito lordo di 66.300 euro annui, al netto delle deduzioni per le spese forfettarie, e un imponibile fiscale, dedotti gli oneri sociali, di 49.600 euro – risparmierà in un anno 6.400 euro di tasse, pari appunto a 533 euro al mese in più di reddito disponibile. Il beneficio fiscale diventa di 2.540 euro annui se la partita iva è quella di un commerciante, per quasi 212 euro di reddito disponibile in più al mese. Per i circa 215mila lavoratori dipendenti trentini il cui reddito dichiarato non supera i 35mila euro nonostante il taglio del cuneo sia stato alzato al 3% fino a 25mila euro e sia stato confermato al 2% per quelle appunto fino alla soglia di 35mila euro.

 

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