21 maggio 2020 – Corriere del Trentino

Cgil, Cisl e Uil: «Noi tagliati fuori, ora un incontro»

Stupore e rabbia. Le reazioni dei sindacati, all’indomani della diffusione della circolare sulla ripartenza della scuola, si concentrano entro questo perimetro. «Non senza stupore — esordisce Pietro Di Fiore (Uil Scuola) abbiamo letto la nota del Dirigente generale del Dipartimento istruzione che ha mandato in fibrillazione tutte le comunità scolastiche. Fin dai primi incontri abbiamo chiesto l’istituzione di un tavolo di confronto sul tema della Scuola della ripartenza. A oggi il nulla: Dad in Trentino non è la didattica a distanza ma il dipartimento a distanza.
Siamo increduli nel leggere che spetterebbe alle scuole attivare forme di contatto con le amministrazioni comunali, al fine di acquisire ulteriori spazi». E se la Uil prende atto «delle generiche considerazioni sulla riduzione dell’orario settimanale che però necessitano di ampio confronto pedagogico e didattico, grave» è definita l’introduzione di telecamere nelle aule nelle terze medie per gestire un gruppo di alunni da remoto: «L’aula è ambiente educativo, nessun “occhio digitale” può permettersi di intervenire all’interno di questo microcosmo. Chiederemo un incontro con urgenza all’assessore». Sulla stessa lunghezza d’onda Stefania Galli (Cisl Scuola): «Stiamo ragionando a fatica sulla scuola dell’infanzia, dove, con quel protocollo si è persa un’occasione poiché avendo in Trentino competenza primaria si poteva fare molto di più, e arriva questa nota che disorienta. Il problema sono solo gli spazi e i numeri? — si chiede Galli — E ancora, con quale personale? Si domanda ancora una volta alla scuola di arrangiarsi. Prima di inviare questa nota si poteva ragionare insieme. Ne ho visti assessori e dirigenti, ma una cosa simile mai». Cinzia Mazzacca (Flc Cgil) parla di «un’operazione per far quadrare i conti più che di un piano per la ripartenza. Sono settimane che sollecitiamo un confronto di merito, oggi arriva una soluzione definita in solitaria». Dall’organizzazione del lavoro, ai tempi scuola, al fabbisogno di personale «sono temi che devono essere affrontati in un confronto schietto con le organizzazioni sindacali facendo anche chiarezza sulle risorse che la Provincia è pronta ad investire».

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