21 febbraio 2017 –  Trentino, Corriere del Trentino

Cgil-Cisl-Uil

«Medicina di genere, sbagliato

non sia obiettivo dell’Apss»

Cgil, Cisl e Uil del Trentino sono rammaricati dalla decisione della giunta provinciale di non inserire il potenziamento e la diffusione della medicina di genere tra gli obiettivi affidati al direttore generale dell’Apss, Paolo Bordon. Sempre più studiosi spiegano i sindacati sostengono che per essere davvero efficaci gli strumenti di diagnosi e di cura devono essere necessariamente diversificati. L’utilità di un approccio di genere nella diagnosi e nella cura è particolarmente rilevante in alcuni settori, come le malattie cardiovascolari. In questo caso, per citare uno degli esempi più rappresentativi, i sintomi, in particolare nell’infarto, sono molto diversi tra uomo e donna. C’è poi il tema dei medicinali che molto spesso sono testati solo su uomini. Cgil Cisl Uil del Trentino auspicano che la medicina di genere venga comunque affinché si diffonda in tutti i settori della medicina. «Si tratta di una nuova sfida per la medicina di cui il Trentino deve essere protagonista», concludono i tre segretari. Un primo impegno in questa direzione suggeriscono potrebbe essere la formazione degli operatori sanitari con i medici di famiglia, primi presidi di prevenzione.

Scarica il pdf: medicina di genere ART 210217